Ci lascia Carlo Mazzacurati, autore di pellicole come Il Toro - che fu premiato a Venezia - ma anche sceneggiatore, e occasionalmente anche attore, con piccoli ruoli in pellicole di colleghi come Nanni Moretti.
Nato a Padova nel 1956, il regista si laureò al DAMS di Bologna e nel 1979 diresse, in 16mm, Vagabondi. Dopo essersi trasferito a Roma, dove collaborò alla stesura di varie sceneggiature e storie per la televisione, firmò il suo primo film come regista, Notte Italiana, che fu presentato alla Settimana della Critica di Venezia, e vinse il Nastro d'Argento e il Ciak d'oro nel 1987. Due anni dopo girò Il prete bello, tratto dal romanzo omonimo di Goffredo Parise, e vinse il Primo Premio al Festival di Annecy.
Negli anni successivi presenta a Venezia Un'altra vita e Il toro, che vinse il Leone d'argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista, Roberto Citran. Nel 1996, sempre alla Mostra, presenta in concorso Vesna va veloce e due anni dopo realizza L'estate di Davide e nel 1999 lavora, insieme Marco Paolini, a Ritratti, dialoghi con importanti personaggi
della cultura veneta.
La lingua del Santo è stato presentato ancora a Venezia nel 2000. Dopo A cavallo della tigre e L'amore ritrovato, il regista padovano nel 2007 realizza La giusta distanza, che si aggiudica il Nastro d'argento per il miglior soggetto. Tra i suoi film più recenti, la commedia La passione e i documentari Sei Venezia e Medici con l'Africa. Nei prossimi mesi dovrebbe uscire l'ultimo film diretto dal regista, La sedia della felicità, per il quale è tornato a lavorare con Silvio Orlando e Giuseppe Battiston.