Un semplice incidente è un film del 2025 diretto da Jafar Panahi con Hadis Pakbaten e Majid Panahi. Uscita al cinema: 6 Novembre 2025. Durata: 101 min. Distribuito in Italia da Lucky Red. Paese di produzione: Iran, Francia, Lussemburgo.
Il film è una sorta di road movie con toni thriller che parte da un banalissimo evento. La storia è ambientata in Iran e il punto di avvio è un uomo che una sera, mentre sta tornando a casa, investe accidentalmente un cane, danneggiando l'auto. Quando si reca dal meccanico, un uomo di nome Vahid, riconosce nell'uomo colui che anni addietro lo ha torturato in prigione, un anonimo ufficiale dei servizi segreti.
Vahid, accecato dalla vendetta, lo rapisce e lo chiude nel furgone. Tuttavia Vahid non è sicuro al 100% perchè i prigionieri erano tutti bendati e viene preso dai dubbi. Per essere sicuro di aver preso la persona giusta e non un uomo innocente decide di affidarsi ad altre testimonianze, altri ex detenuti che come lui sono stati torturati dallo stesso aguzzino. Tra di loro c'è perfino una sposa che interrompe il giorno delle sue nozze proprio a causa di questo evento.
Nonostante il gruppo radunato sia stato traumatizzato in maniera profonda dall'anonimo ufficiale, tutti i presenti non possono dirsi sicuri senza ombra di dubbio sull'identità dell'uomo nel furgone e di conseguenza non è chiaro se l'uomo affronterà la "giustizia" o meno.
Scritto e diretto da Jafar Panahi, il regista simbolo della resistenza civile iraniana, Un semplice incidente ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2025 ed è il candidato francese nella categoria Miglior Film Internazionale agli Oscar 2026. Con questa Palma d'Oro, Jafar Panahi è diventato il secondo regista al mondo (dopo Michelangelo Antonioni) a vincere i massimi riconoscimenti in tutti e tre i principali festival europei (Cannes, Berlino e Venezia).
Un semplice incidente è un ulteriore esempio dell’impegno civile del regista e della sua sfida al regime iraniano, ma è anche una riflessione tagliente sul trauma, la violenza e la corruzione che permeano la società iraniana, con focus sul tema della necessità di confrontarsi con un passato difficile. Il film segna anche il ritorno di Panahi a una narrazione non puramente autobiografica, dopo anni in cui era stato costretto a mettere in scena sé stesso a causa delle restrizioni. È infatti il primo film girato da Panahi dopo la sua scarcerazione del febbraio 2023 e la decadenza del bando che gli impediva di lavorare (sebbene abbia comunque proceduto senza permesso ufficiale per garantire la propria libertà creativa).
Nonostante la condanna a vent'anni di interdizione dall'attività cinematografica impostagli dal regime, Jafar Panahi ha infatti continuato a girare film, spesso in clandestinità o con risorse limitate, trasformando la censura in una forza creativa. Il suo stile si manifesta nella capacità di innescare una catena di conseguenze travolgenti partendo da un evento banale (un incidente stradale), e nell'uso di elementi grotteschi e di ironia per alleggerire temi complessi e dolorosi.
La produzione è una collaborazione internazionale che ha coinvolto Iran, Francia e Lussemburgo. Il cast include Vahid Mobasseri, Mariam Afshari, Ebrahim Azizi, Hadis Pakbaten e Majid Panahi, mentre la fotografia è stata curata da Amin Jafari. Pur minimizzando il suo "sacrificio" personale in diverse interviste (affermando che i sacrifici del popolo iraniano sono ben maggiori), il regista sottolinea come il suo lavoro derivi dalla consapevolezza e accettazione dei rischi per continuare a fare cinema: "Io non so fare altro se non il cinema. Quando mi è stato detto che non potevo realizzare film per 20 anni sono rimasto scioccato... Io conosco la situazione del mio Paese e sono consapevole che il mio modo di fare cinema comporta dei rischi, ma dall'inizio mi sono imposto di accettare qualunque conseguenza."
Per quanto riguarda il ruolo del suono, in assenza di una colonna sonora melodica tradizionale, il film si affida al suono diegetico e all'atmosfera. Del resto l'elemento sonoro gioca un ruolo cruciale nella trama stessa: la possibilità di identificare l'uomo rapito si basa infatti su percezioni sensoriali non visive (il rumore della protesi, la voce, l'odore), rendendo il sound design parte integrante della suspense psicologica e del trauma dei personaggi.
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Attualmente Un semplice incidente ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Un semplice incidente è stato accolto dalla critica nel seguente modo: sull'aggregatore di recensioni Rotten Tomatoes il film ha ottenuto un punteggio medio del 97% sul 100%
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