Maledetto Modigliani è un film del 2020 diretto da Valeria Parisi con Chloe Aridjis e Astrid Casali. Distribuito in Italia da Nexo Digital. Paese di produzione: Italia.
Livornese dalla vita breve e tormentata, Dedo o Modì, come fu soprannominato, viene qui narrato da un punto di vista originale: quello di Jeanne Hébuterne, l’ultima giovane compagna, che si suicidò due giorni dopo la morte dell’amato, avvenuta all’Hôpital de la Charité di Parigi il 24 gennaio del 1920. All’epoca Jeanne era incinta e lasciava una figlia di un anno. È proprio a partire dalla sua figura e dalla lettura di un passo dai “Canti di Maldoror”, il libro che Modigliani teneva sempre con sé, che si apre il nuovo docufilm della stagione 2020 della Grande Arte al Cinema.
Nel centenario dalla morte dell’artista Amedeo Modigliani, questo film intende raccontare la sua vita e le sue opere.
Livornese dalla vita breve e tormentata, Dedo o Modì, come fu soprannominato, viene qui narrato da un punto di vista originale: quello di Jeanne Hébuterne, la compagna di Amedeo che si tolse la vita poco dopo la sua morte. All’epoca Jeanne era incinta e lasciava anche una figlia di un anno. È proprio a partire dalla sua figura e dalla lettura di un passo dai “Canti di Maldoror”, il libro che Modigliani teneva sempre con sé, cha la narrazione del film inizia a muovere i primi passi.
Per comprendere Modigliani, quarto figlio di una famiglia di origini ebraiche sull’orlo di una crisi finanziaria, occorre partire proprio dalla sua Livorno e da una provincia italiana troppo stretta per le grandi ambizioni artistiche. Da Firenze a Venezia, Modigliani arrivò infine a Parigi nel 1906, a 21 anni. Apparì come un approdo. È qui che si avviò la sua leggenda: tombeur de femmes, alcolista, artista maledetto. In realtà la sua indole era molto più semplice: egli racchiudeva valori universali e li raccontava con opere fatte di linee e volti, che lo andranno poi a consacrare come uno dei maggiori esponenti del primo Novecento.
Da “La Filette en Bleu” al ritratto di Jeanne Hébuterne, giocando tra riprese della città di oggi e foto e filmati d’archivio in bianco e nero, viene raccontata la Parigi di inizio secolo: la ville lumière, la metropoli, il centro della modernità, il mercato dell’arte. Un polo d’attrazione per pittori e scultori da tutta Europa. Povero, affamato, ma pieno di entusiasmo, Modigliani incontrò un’aspirante poetessa russa, la ventenne Anna Achmatova, e la giornalista e femminista inglese Beatrice Hastings. Tutte donne che raffigurò e i cui volti diventarono icone stesse della sua arte. Il suo orizzonte immaginativo – comune a Pablo Picasso, a Constantin Brancusi e a molti altri – fu quello del primitivismo: l’interesse per le culture extraeuropee e antiche, e per lo spazio e il tempo da ricercare. Gli artisti delle avanguardie cercavano il ritorno alla natura, minacciata dalla modernità. Ma Modigliani declinò il primitivismo in una maniera unica, fondendolo con la tradizione classica e rinascimentale. Il docufilm ripercorre le tracce dell’artista nei luoghi più tipici: le strade, le piazze, il quartiere livornese della Venezia Nuova, la sinagoga, il mercato centrale, le montagne vicine e la campagna in cui aveva imparato il mestiere di pittore coi macchiaioli, e dove trovava poi materia per le sue statue, l’arenaria e il marmo. Scopriamo poi Modigliani nel confronto con le opere degli altri artisti a lui vicini e lo ritroviamo anche al caffè La Rotonde, con Jean Cocteau che ne fissava per sempre la presenza sulla “terrace” insieme a Picasso, André Salmon e Max Jacob. Infine, si racconta il vagare notturno tra le scalinate di Montmartre verso Montparnasse: quel nuovo centro di aggregazione, le passeggiate intorno al Pantheon e le cancellate chiuse del Jardin du Luxembourg. E poi i carri immaginifici della nuit blanche parigina che rappresentavano possibili allucinazioni provocate dalle droghe – l’hashish, l’oppio e l’assenzio – che aprivano le porte di una nuova “visione”.
Amedeo Modigliani morirà povero e non riconosciuto. Soltanto in seguito diventerà uno degli artisti più celebrati al Mondo.
Attualmente Maledetto Modigliani ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Maledetto Modigliani è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 7.2 su 10
Maledetto Modigliani
2021 - Eagle Pictures
Contiene 1 Ora e 38 Minuti di contenuti su 1 Disco.
Solo il 12, 13, 14 ottobre nelle sale italiane Maledetto Modigliani, il documentario dedicato a uno degli artisti più bohémien del secolo scorso, con gli interventi di Marc Restellini, Paolo Virzì e Simone Lenzi.