Love During Wartime è un film del 2010 diretto da Gabriella Bier con Jasmin Avissar e Menachem Avissar. Durata: 92 min. Paese di produzione: Svezia.
Jasmin è una ballerina ebrea israeliana e Assi uno scultore palestinese. Sono marito e moglie, ma hanno scoperto quasi subito che per loro è impossibile vivere insieme, tanto in Palestina quanto in Israele, senza essere dipendenti dai permessi temporanei rilasciati dalle autorità militari. Mentre si susseguono gli appelli alla Corte Suprema, la giovane si trasferisce a Berlino, città d'origine di sua madre, nella speranza di ottenere un passaporto tedesco che risolverebbe ogni problema. Ma per Assi è difficilissimo ottenere un visto per l'estero. I due devono così sopportare la lontananza, l'ostilità delle autorità, i cavilli della burocrazia, sperimentando sulla propria pelle le conseguenze sul privato di un conflitto che, agli occhi di chi non vi è invischiato, sembra importante solo per le sue componenti ideologiche e politiche.
L'amore impossibile nella Terra Promessa I romantici sostengono che l'amore non conosca confini o barriere. La storia di Jasmin e Assi purtroppo dimostra che, l'amore, le barriere e i confini li conosce fin troppo bene, e che, se li vuole attraversare, rischia di non rimanere …
Date di uscita e riprese - La data di uscita originale di Love During Wartime è: 20 Gennaio 2012 (Svezia).
Attualmente Love During Wartime ha ricevuto la seguente accoglienza dal pubblico:
Love During Wartime è stato accolto dalla critica nel seguente modo: su Imdb il pubblico lo ha votato con 6.6 su 10
Un'edizione di successo, sia dal punto di vista dell'affluenza di pubblico che da quello dei contenuti, la prima a cura di Fabio Toncelli, che sottolinea come il panorama documentaristico sia in grande fermento, teso a fare propri nuovi linguaggi e nuove tecnologie.
Gabriella Bier ci mostra una conseguenza scarsamente esplorata del conflitto arabo-israeliano: l'impossibilità, per un'ebrea e un palestinese, di vivere insieme, in pace, nel Paese in cui sono nati.
L'incontro con Giulio Scarpati ha chiuso una seconda giornata ricca di contributi interessanti: dai rivoluzionari russi ai killer messicani, passando per un amore contrastato e un futuro inquietante per l'uomo che verrà.
Il direttore artistico Fabio Toncelli e il sindaco Enzo Ceccarelli hanno presentato la ventinovesima edizione del Festival, che affianca l'attenzione ai nuovi media e alle nuove tecnologie con uno sguardo al passato e alle esperienze internazionali.