L'Anfora di Clio è un film del 2020 diretto da Mario Acampa e Riccardo Alessandri. Durata: 55 min. Paese di produzione: Italia.
L'opera tratta il tema del cyberbullismo e lo fa usando la figura mitologica delle muse, che in questo racconto cedono al fascino insidioso del web, "erede" del vaso di Pandora.
Presentata in anteprima nazionale al Torino Film Festival, l’Anfora di Clio è stata realizzata dopo il lockdown e rappresenta il segno della capacità di adattamento, della voglia di resistere e della speranza di mantenere viva ed alta la bandiera della produzione culturale.
La narrazione dell’opera si svolge nel magico tempio di Elicona, mitica sede delle muse dell’arte. Qui la musa Thalia si ritrova da sola a gestire tutte le incombenze delle sue sorelle: Melpomene (musa della tragedia), Euterpe (musa della musica), Tersicore (musa della danza) e Uranio (musa delle stelle). Un giorno un corriere di AmaZeus, l’agenzia di consegne divina, recapita un misterioso pacco mandato dal capo degli dei in persona: l’anfora di Clio. Il vaso digitale è in realtà un innovativo software pronto a realizzare qualunque richiesta, ed a connettere gli utenti ad ogni sorta di app in cambio dell’autorizzazione al trattamento dei propri dati personali.
Le muse, cedendo al fascino insidioso del web, si ritroveranno connesse al diretto erede del vaso di Pandora, ovvero la fonte di tutti i mali del web. Hater, fake news e cyberbullismo contageranno le muse fino a farle diventare a loro volta delle vere e proprie cyberbulle e Thalia si ritroverà da sola a fronteggiare il dilemma tra internet buono o internet cattivo. Soltanto una buona dose di cyber-speranza potrebbe bonificare il sistema e forse risvegliare l’allegria nel cuore della giovane musa della commedia, ma…ci vorrebbe un eroe.
A rendere efficace il racconto de L’anfora di Clio, è la rielaborazione dell’opera lirica in chiave contemporanea. In questo contesto ‘futuristico’ l’opera conferma la sua potenza espressiva, raccontando sentimenti universali e storie senza tempo.