Io, una giudice popolare al maxiprocesso è un film del 2020 diretto da Francesco Miccichè con Donatella Finocchiaro e Nino Frassica. Paese di produzione: Italia.
La ricostruzione e il racconto di un episodio cruciale della storia contemporanea: il Maxiprocesso di Palermo, raccontato dall’inedito punto di vista di una giurata popolare.
È il 1986. Caterina è un’insegnante di Cefalù felicemente sposata con l’antiquario Salvatore e madre di un figlio adolescente, Luca, grande appassionato di calcio. Un giorno, la sua vita apparentemente tranquilla viene letteralmente sconvolta: riceve, infatti, una convocazione dal tribunale di Palermo, poiché è stata sorteggiata come giurata popolare nel cosiddetto Maxiprocesso, il quale vede alla sbarra i capi mafia e i loro killer, accusati dai coraggiosi giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino di aver costituito l’associazione criminale detta “Cosa nostra” sotto il controllo di un vertice chiamato “cupola”.
Caterina, nonostante sia una donna determinata, è inizialmente spaventata. Teme, infatti, possibili conseguenze, considerando quanto possano essere vendicativi quei criminali; e, inoltre, sente di non essere in grado di svolgere pienamente un incarico così gravoso. Convinta dai giudici, Caterina comincia a prendere parte alle udienze nell’aula bunker, dividendosi con il lavoro. Dinanzi a lei sfilano centinaia di criminali, la peggior feccia che l’umanità possa concepire: assassini autori di stragi e di omicidi di efferata crudeltà.
L’esperienza inizia a lasciare i propri segni su Caterina e sulla propria famiglia. Il processo va per le lunghe e spesso la situazione sembra sfuggire di mano, nonostante l’incrollabile tenacia dei magistrati istruttori; ma il figlio Luca si sente trascurato e diventa sempre più ostile e nervoso, mentre Salvatore assiste alla distruzione del proprio negozio da parte di un manipolo di mafiosi, che tentano di dissuadere Caterina dal proseguire nel proprio intento. Caterina è spaventata, combattuta, appare sul punto di cedere, ma resiste, coraggiosamente. Grazie al sostegno di Giordano e Grasso, giudici del processo, e all’amicizia di Rita, un’altra giurata, la donna non si arrenderà, riuscendo a convincere anche Salvatore e Luca dell’importanza del ruolo a cui è stata chiamata.
Nel dicembre del 1987, al termine del procedimento penale, arriveranno pene esemplari per gli accusati. Un primo, terribile colpo alla mafia, inferto anche grazie al senso civico di Caterina e di altre persone valorose come lei. Tutti appartenenti alla migliore società siciliana che, esattamente come fecero i giudici popolari del Maxiprocesso, continua ancora oggi senza risparmiarsi la lotta contro Cosa nostra.
Stasera su Rai1, alle 21:25, va in onda la docufiction Io, una giudice popolare al Maxiprocesso, con Donatella Finocchiaro e Nino Frassica.