X-Factor 2 parte tra veleni, coltelli e musica tra parentesi

E' partita la seconda edizione del talent show di RaiDue, ma la qualità dello scorso anno sembra un lontano ricordo. Liti tra i giudici, parolacce e tormentoni che ritornano hanno fatto passare in secondo piano le esibizioni delle dodici aspiranti popstar in gara. Gli ascolti sono rassicuranti, ma dov'è il talento?

Rancori, liti, sgambetti e musica messa tra parentesi. Sembrava di assistere a un programma di Maria De Filippi, ma quella che è andata in onda ieri sera, in prima serata su RaiDue, era invece la prima puntata della seconda edizione di X-Factor, strombazzatissimo talent show alla ricerca del talento canoro d'Italia, che ha laureato lo scorso anno vincitori gli Aram Quartet, ma che ha poi visto trionfare nelle classifiche di vendita la seconda classificata, Giusy Ferreri, interprete del tormentone Non ti scordar mai di me firmato Tiziano Ferro. E proprio sul vincitore morale della scorsa edizione del programma si sono consumati i primi battibecchi tra i giudici che hanno subito messo da parte i sorrisi di circostanza per impugnare i coltelli pronti a colpire senza indugio i propri colleghi alla prima parola fuori posto. Considerato il fervore di Simona Ventura (che quest'anno segue la categoria dei cantanti tra i 16 e i 24 anni), Morgan (guida degli over 25) e Mara Maionchi (gruppi vocali) è volata più di una parolaccia, e non pochi sassolini sono stati tirati fuori dalle scarpe (con avvilenti polemiche addirittura tra giudici e vocal coach) ma a dare un'idea chiara della strada pericolosa (ovvero della polemica sinonimo di tv di cattiva qualità) che si è voluti imboccare quest'anno è stato l'inutile, quanto imbarazzante, siparietto al veleno tra Morgan e Pippo Baudo.

L'oggetto della lite tra i due sono state le dichiarazioni dello storico presentatore televisivo che nel corso di Domenica In si era chiesto più volte "Ma chi è questo Morgan?". Quando la parola è stata data all'ex leader dei Bluvertigo, ormai vero e proprio personaggio televisivo, la risposta infastidita non si è fatta attendere: "Non far finta di non conoscermi caro Pippo, perché sono stato due volte a Sanremo e l'anno scorso mi volevi a tutti i costi ma poi hai scartato il mio brano." Insomma, i panni sporchi secondo queste creature del tubo catodico è sempre meglio lavarli di fronte a milioni di spettatori.

Che ne è stato quindi della musica, dei supposti talenti che avrebbero dovuto sfidarsi per deliziare il nostro udito? Ebbene, se qualcuno sperava che tra le migliaia di provinanti che i giudici hanno esaminato in questi mesi ci fosse davvero qualche voce che si distinguesse dal coro, di sicuro sarà rimasto deluso guardando le esibizioni dei dodici artisti in gara. O probabilmente la volgarità della polemica ha distratto anche noi dalle capacità reali di questi ragazzi. A spiccare sono state comunque la voce black del diciannovenne Daniele Magro che, chiamato a rompere il ghiaccio, ha però proposto una cover abbastanza anonima di Crazy degli Gnarls Barkley, la raffinatezza di mamma Elisa Rossi, incinta di quattro mesi, che ha cantato con un'eleganza sorprendente Sì viaggiare di Lucio Battisti e, infine, l'azzardo di Enrico Nordio chiamato a misurarsi con una prova impossibile, una versione swing di Take On Me degli A-ha con tanto di falsetto supersonico, che riesce a superare discretamente nonostante l'emozione. Da dimenticare, invece, l'esibizione di Giacomo Salvietti che, chiamato a cantare un risibile pezzo di Cesare Cremonini non riesce a frenare l'attitudine da sagra di paese e se ne va a stonare tra il pubblico imitando Francesco Renga, tanto che a fine serata interviene telefonicamente Ambra Angiolini che chiede agli autori di rimandargli a casa suo marito.

Una hippie fuori tempo massimo sembra poi aver perso qualcosa sul palco del programma: la discreta Noemi canta infatti Un anno d'amore in ginocchio, guardando per terra, per poi struggersi ad occhi chiusi a favore di telecamera, mentre un ventilatore ben posizionato le scompiglia a dovere la chioma fluente. All'affascinante Ambra Marie è stata invece assegnata Wish You Were Here dei Pink Floyd e la sua esecuzione è senza infamia e senza lode, ma dà fastidio la tamarrissima scritta sul led alle sue spalle che recita ROCK NEVER DIES. Amen. Lo strambo di questa edizione, il riccioluto Matteo Becucci, si presenta in smoking e sciarpa bianca per cantare La notte di Adamo. Ottima la sua interpretazione urlata, ma in molti sembrano non capirlo e alla fine anche Morgan sembra tornare sui suoi passi ed è pronto a prendersi le sue responsabilità nel caso di una sua uscita per colpa del brano assegnatogli. Svolge al meglio il compitino anche Serena Abrami che conciata da maestrina è autrice di un'interpretazione scolastica della splendida Georgia On My Mind di Ray Charles.

Sui gruppi vocali sarebbe meglio non esprimersi. Quest'anno il livello raggiunge faticosamente la sufficienza e il destino di tutti loro sembra già segnato. Tutti a rimarcare che il programma è volto alla ricerca di popstar, per poi far esibire un gruppo della Patagonia, i Farias, che per quanto bravi, faticano a trovare un sensosu quel palco, tanto più se si storpia una canzone di Fabrizio De André rendendo incomprensibili le preziose parole di Bocca di rosa. I The Bastard Sons of Dioniso si presentano come versione italiana di un miscuglio di gruppi indie inglesi, ma sono da rimandare alla prossima puntata per chiarirsi le idee sulle loro possibilità. Alla fine a lottare per non uscire sono le Sisters of Soul, risposta nostrana alle Sugababes ma conciate come le Supremes di Diana Ross che zoppicano vistosamente su Maniac Monday, e i Sinacria Symphony, appena discreti nell'interpretazione di Sorry Seems To Be The Hardest Word di Elton John, ma agghindati in maniera agghiacciante dall'esperto di look Luca Tomassini che li tramuta in ridicoli pupazzoni del '500. Alla fine a trionfare è l'immagine più gradevole, con le graziose S.O.S. che passano alla seconda puntata e i Sinacria costretti dai giudici, con motivazioni imbarazzanti, ad abbandonare il programma.

Si cercava il fenomeno anche quest'anno, dopo l'exploit di Giusy Ferreri, la quale però, bisogna ricordarlo, venne catapultata nella scorsa edizione nel programma già partito da diverse settimane. Dopo aver visto i dodici artisti in gara l'impressione è che stavolta bisognerà accontentarsi solo di un 'vincitore da reality'.

Comunque sia, ieri sul palco si è celebrato anche il trionfo extra-televisivo della Ferreri che si è esibita proprio con gli Aram Quartet in un medley poco riuscito degli inediti che presentarono nel corso dell'ultima puntata della prima edizione di X-Factor. Alla fortunata interprete siciliana sono quindi stati consegnati tre dischi di platino per il singolo Non ti scordar mai di me e quattro per il disco, Gaetana. Guai quindi a scordarsi di lei. E, sì, X-Factor ha anche un presentatore ufficiale, Francesco Facchinetti, che seppure parso più disinvolto che in passato, anche stavolta viene annullato dalle personalità dei giudici, dal trambusto incontenibile del pubblico e soprattutto da un fastidioso buonismo a servizio del prossimo. Se sul versante qualità il programma pare quindi avviato su una cattiva strada, gli ascolti sembrano invece premiare stavolta gli sforzi della produzione. A vincere la battaglia degli ascolti di ieri sera è stata senza dubbio la prima puntata di Grande Fratello, ma a restare sintonizzati su RaiDue per il debutto di X-Factor sono stati in 3 milioni e 146 mila, per uno share di tutto rispetto pari al 14.37% che supera di ben 5 punti la puntata d'esordio dello scorso anno e fa anche meglio della finale della prima edizione. Resta quindi da vedere se le premesse poco esaltanti dello show di ieri sera sapranno essere prontamente modificate per ripagare la fiducia che i telespettatori hanno accordato al programma.