11 settembre 2001: una tragedia sconvolge il mondo intero, segnando per sempre la lotta al terrorismo e le vite degli americani. La guerra infatti arriva direttamente in terra americana e ancora una volta a pagare le conseguenze sono i civili, con oltre tremila morti e quasi seimila feriti. Testimone di quanto accaduto, da poco - paradossalmente - di ritorno a New York è l'avvocato Kenneth Feinberg, specializzato in mediazioni, che dal finestrino osserva quel fumo nero che comincia a circondare la metropoli.
Come vi raccontiamo nella recensione di Worth - Il patto, proprio Feinberg decide di proporsi al Congresso come legale per gestire il Fondo del risarcimento delle vittime dell'attentato, una gran quantità di denaro che sarà devoluto in favore dei familiari a patto che questi non muovano ulteriori cause contro le compagnie aeree o il governo. Il maggior ostacolo risiede nel calcolare la quantità di denaro che ogni richiedente dovrà ottenere a trattazione conclusa e per due anni lui e il suo team legale cercheranno di ottenere le condizioni maggiormente favorevoli per i loro assistiti, ma non sarà semplice convincere a scendere a compromessi delle persone che hanno perso figli, compagni e genitori in quel drammatico giorno.
Il colore dei soldi
"Qual è il valore di una vita?" è la domanda che il personaggio di Michael Keaton pone ai suoi studenti in un'aula universitaria nei primi secondi del film ed è d'altronde il tema su cui ruota l'intera narrazione. Worth - Il patto è un resoconto più o meno preciso dei fatti, di quanto realmente avvenuto dopo che gli Stati Uniti hanno fatto i conti con i propri demoni. Uno script che era stato inserito nel 2008 in quella black list relativa alle migliori sceneggiature non ancora realizzate, e che qui rivive in un film che segue la lezione di quel cinema civile anni '70, che da Tutti gli uomini del presidente (1976) in poi ha aperto gli occhi al pubblico americano sui mali nascosti della società dove vivono. E in quest'occasione si tocca un tema quanto mai sensibile come quello dell'attacco al World Trade Center, ancora freschissimo - e probabilmente ancora per molti decenni a venire - non solo in patria ma anche nel cuore dell'opinione pubblica mondiale, tra luci e ombre mai del tutto schivate.
Da Snowden e Spotlight a 150 milligrammi: inchieste e scandali al cinema
Ricchi e poveri
Non è un caso che anche in Worth - Il patto si respirino i mali di un sistema atto a privilegiare le classi più agiate e gli interessi delle multinazionali anche in un contesto così tragico, dove il denaro è sempre e comunque secondario rispetto alla cospicua perdita di vite umane, che si siano smarrite in maniera più o meno dolorosa e/o spaventosa mentre le Torri Gemelle prendevano fuoco e collassavano su stessa, o ancora hanno trovato la morte a bordo di uno degli aerei dirottati. Un racconto che non poteva sottrarsi a un certo didascalismo nell'effettiva messa in scena e infatti le due ore di visione sono parlate all'ennesima potenza, giacché si offrono le testimonianze di persone che hanno perso un loro caro, "interrogate" dal team di avvocati facente parte a Feinberg, al fine di trovare una soluzione adatta a tutti e sistemare il conteso prima della deadline.
Voce dopo voce
Un'operazione per forza di cosa monotona ma non per questo priva di tensione, con l'emotività che cresce potente in alcuni passaggi soprattutto tramite le storie dei personaggi secondari coinvolti: da donne tradite a coppie omosessuali che non vedono riconosciuto il loro diritto nemmeno dopo quanto avvenuto, da familiari di agenti di borsa che pretendono un risarcimento maggiore rispetto a quelli di un cuoco, e così via si dipanano vicende eterogenee, atte a rappresentare il mondo contemporaneo nelle sue molteplici, spesso amare, sfaccettature. La regista Sara Colangelo, americana ma di chiare origini italiane, sa come dirigere i passaggi introspettivi e privati nelle sue connotazioni più scomode - da recuperare anche il suo precedente Lontano da qui (2018) - e può contare su un solido cast capitanato dal già citato Michael Keaton, coadiuvato in altri ruoli principali dagli altrettanto ottimi Stanley Tucci e Amy Ryan.
Conclusioni
In seguito all'attentato alle Torri Gemelle, che ha causato migliaia di vittime e feriti nonché sconvolto il mondo intero, è stato istituito un fondo per risarcire i parenti delle vittime. La mediazione tra i diretti interessati e i "poteri forti" è stata affidata all'avvocato Kenneth Feinberg e al suo team, che si sono trovati davanti a un caso assai difficile da gestire. Come vi abbiamo raccontato nella recensione di Worth - Il patto, ci troviamo di fronte a un film ispirato ai drammatici fatti realmente avvenuti, che si concentra per l'appunto sulla disputa legale di coloro che persero persone care, chiamate a dare un valore alla vita di chi se n'è andato per sempre. Un solido dramma d'inchiesta, teso e ottimamente interpretato da un affiatato ed eterogeneo cast, capace di rendere vibranti anche i passaggi più verbosi che, nel corso delle due ore di visione, rischiano a tratti di prendere il sopravvento.
Perché ci piace
- Un solido cast capitanato da Michael Keaton.
- L'eco della tragedia è ancora ben vivo nel cuore del mondo intero e questo rende l'emotività più sanguigna.
- Una regia coerente.
Cosa non va
- Qualche didascalismo di troppo.
- Il film è ovviamente "limitato" nella varietà di situazioni e colpi di scena.