Woody tra Eros e Thanatos
Amore e guerra (traduzione subdola e affrettata dell'originale Love and death) può contare innanzitutto su uno dei migliori "battutari" in assoluto di Woody Allen. Ma l'affresco para-storico è anche il pretesto per il nostro di sfoggiare la sua fine cultura "interdisciplinare" legata, in questo caso, all'ammirazione sconfinata per i classici della cultura mitteleuropea. Già il plot del film sembra parodiare quello di Guerra e pace di Lev Tolstoj. A ciò si devono aggiungere i numerosi rimandi cinefili e letterari, che vanno dai romanzi classici (incluso il duello in stile Eugenij Onegin e i toni surrealistici e grotteschi alla Gogol, alla Bulgakov ed alla Kafka) fino ai maestri Sergej M. Ejzentejn (le scene di massa con le loro geometrie quasi kubrickiane, la musica di Sergei Prokofiev e l'ironica reinterpretazione della scena dei leoni), Ingmar Bergman (la danza con la morte de Il settimo sigillo e la presenza della stessa morte a fianco dei personaggi come in Persona) e Billy Wilder (la voce off post mortem di Viale del tramonto).
L'elenco, lungi dall'essere un freddo e pretestuoso zibaldone citazionista, è invece perfettamente al servizio della logica del regista americano che anche qui, con un equilibrio formale devastante, non lesina le solite stilettate alle irrisolte alchimie di coppia, inerenti, come al solito, i conflitti tra sesso e sentimenti e, in definitiva, tra intelletto e fisicità. Woody Allen, anche in un film in costume, non rinuncia insomma a vedere la realtà così come la percepiscono le lenti dei suoi immancabili e, in tal caso, anacronistici occhiali. Le antiche ossessioni e le moderne nevrosi dei personaggi alleniani sono, insomma, ben inserite nel contesto ottocentesco del film, che non fa che alterare esponenzialmente il parossismo e le scoppiettanti analisi del nostro (qui con la sua compagna storica Diane Keaton).
Amore e guerra è forse il film in cui l'amore di Woody Allen per il cinema è più scoperto, senza comunque che ciò porti a tradire lo stile e il ritmo da pura pièce teatrale tipico delle sue pellicole. Amore e guerra è, comunque, anche uno dei film più comici in assoluto dell'occhialuto regista americano, in cui il sarcastico ritratto psicologico dei protagonisti è più scanzonato e irriverente del solito.