Wes Anderson arriva al Lido accolto dal calore del pubblico e dall'entusiasmo della stampa che acclama il suo The Darjeeling limited come uno dei possibili vincitori della mostra. Ad accompagnarlo il cast del film quasi al completo. Manca solo Owen Wilson e proprio nel nome dell'amico fraterno Anderson apre la conferenza comunicando che Owen ora sta meglio, è felice ed eccitato dal calore con cui il film è stato accolto a Venezia e quando si sentirà pronto sarà lui stesso a parlare di ciò che gli è capitato, ma la richiesta per il momento è quella di mantenere il riserbo sul suo privato per permettergli di riprendersi in tranquillità. Anderson passa poi a descrivere la genesi del suo ultimo lavoro che risale a un viaggio in Italia con relativa visita a Cinecittà dove in seguito sarebbero state realizzate parte delle riprese di Le avventure acquatiche di Steve Zissou. "Prima di concepire lo script non ero mai stato in India, ma ho sempre sentito un forte legame sia verso questo paese che verso l'Italia. L'atmosfera magica di Cinecittà mi ha portato a concepire l'idea iniziale di questo film, poi, mentre scrivevo insieme a Jason Schwartzman e Roman Coppola, ho sentito il bisogno di visitare personalmente l'India. Molte idee di sceneggiatura non sarebbero mai esistite senza la conoscenza diretta dei luoghi del film. Durante la scrittura io e i miei cosceneggiatori siamo diventati un po' come fratelli. Il tema della famiglia mi ha sempre interessato moltissimo, anche se le famiglie di cui parlo sono atipiche, disfunzionali. Anche nella vita vera ho due fratelli, siamo cresciuti litigando, ma non vanno cercate troppe somiglianze coi miei film, in fin dei conti questa è solo fiction. Nel mio prossimo film, infatti parlerò di volpi animate, anche se anche in questo caso si tratterà di una famiglia di volpi."
Nonostante Bill Murray abbia solo un piccolissimo ruolo, per altro piuttosto misterioso, in The Darjeeling limited, l'attore non rinuncia al suo ruolo di mattatore narrando come Anderson gli abbia proposto un viaggio di due settimane in India tutto spesato dove, dopo un solo giorno di lavoro, avrebbe avuto il tempo per visitare i luoghi sacri e fare shopping. "Come concilio il mio essere attore sia comico che drammatico? Questa è una domanda tragica, ma cercherò di renderla comica. In realtà io adotto sempre lo stesso tipo di recitazione e il medesimo approccio in tutti i ruoli che mi vengono proposti e mi affido alle indicazioni del regista, anche se credo che, almeno nella vita vera, rendere le persone tristi sia molto più semplice che renderle felici. Ma la realtà è che io e Jason siamo troppo belli per essere credibili come attori comici."
Tocca a Adrien Brody, ultimo arrivato nel clan di Anderson, descrivere l'atmosfera creatasi sul set e la collaborazione con Owen Wilson. "Owen è attore incredibile, con un gran senso dell'umorismo, ma anche straordinariamente professionale. Ricordo che un giorno sul set si sentiva male per qualcosa che aveva mangiato e dovevamo girare una scena piuttosto difficile, un monologo all'aeroporto con il caos tutto intorno, ma alla fine, al momento di girare, il monologo è risultato perfetto. Non solo Owen, ma tutto il cast mi ha accolto a braccia aperte, si sono creati dei forti legami tra di noi e sono molto onorato di essere stato scelto per questo ruolo da Wes. Condividere esperienze con i miei compagni di viaggio mi ha permesso di diventare parte integrante del progetto e spero che questo aspetto emerga anche dal risultato del lavoro."