Vi presento Greenberg

Il regista Noah Baumbach e gli attori Ben Stiller, Greta Gerwig e Rhys Ifans presentano ai giornalisti il film "Greenberg", in concorso al Festival di Berlino, durante un incontro in cui è prevalso un tono ironico e informale.

In concorso alla sessantesima Berlinale è ancora il turno del cinema americano. Oggi i riflettori sono puntati sul nuovo film di Noah Baumbach, regista dell'acclamato Il calamaro e la balena, nonché abituale sceneggiatore di Wes Anderson. Il suo Greenberg vede Ben Stiller alle prese con un'inedita interpretazione dolceamara, tutta giocata sul filo dell'understatement, molto distante dai suoi ruoli comici più sboccati. L'attore veste i panni di Roger Greenberg, un uomo in piena crisi di mezza età, incapace di imprimere una direzione alla propria vita. Trasferitosi temporaneamente nella casa del fratello, Roger fa la conoscenza con la sua assistente personale Florence (interpretata da Greta Gerwig), anche lei in cerca di stabilità. Baumbach ripropone toni a lui consueti in questa sorta di tragicommedia sull'impossibilità di diventare adulti, condita da battute ironiche e graffianti a dalla solita colonna sonora indie. Per lo più ironico è stato anche il tono con cui Baumbach e Stiller hanno risposto alle domande dei giornalisti, ma regista e cast (presenti in sala anche gli attori Greta Gerwig e Rhys Ifans) hanno comunque rivelato alcuni aspetti interessanti legati alla realizzazione del film.

Ben Stiller, questo film per lei rappresenta un ritorno alla commedia brillante indie che lo ha visto protagonista negli anni Novanta.

Ben Stiller: Sì, ringrazio Noah per avermi dato la possibilità di interpretare un ruolo diverso rispetto ai film comici con cui sono diventato famoso negli ultimi anni. Ho accettato questo progetto per avere l'opportunità di lavorare con un regista come lui, di cui amo i film. Anche il gruppo di attori con cui mi sono venuto a trovare è stato meraviglioso.

Qual è la tua opinione sul tipo di relazione che si viene a instaurare tra Roger Greenber e Florence?
Ben Stiller: Si tratta di due personaggi con caratteristiche molto peculiari, ottimamente delineati nella sceneggiatura ed estremamente realistici. Pur essendoci degli elementi di love story in questo film, penso che non si tratti di una storia d'amore in piena regola. Greenberg descrive piuttosto il destino di due personaggi incerti sul proprio futuro che si incontrano per caso e crescono reciprocamente interagendo l'uno con l'altra. Le loro evoluzioni caratteriali non sono mai forzate o irrealistiche.

Complimenti per la tua interpretazione. Per quanto riguarda il look dei tuoi capelli, hai fatto qualcosa per somigliare deliberatamente a Keith Richards?
Noah Baumbach: In realtà volevamo qualcosa più sul tipo di Bill Wyman...
Ben Stiller: (ride) Credo che Greenberg sia un personaggio fondamentalmente incerto e insicuro, e lo immagino come una persona che ha un rapporto conflittuale con il proprio aspetto fisico. Abbiamo cercato di trasmettere anche questa sensazione agli spettatori.

Dopo questo film quante offerte per recitare in pubblicità di acconciature per capelli ha ricevuto?
Ben Stiller: Hey, sta cercando di prendersi gioco di me? Guardi che sono al Festival di Berlino, e per giunta in competizione, esigo maggiore rispetto! (ride)

Da cosa deriva la scelta di attribuire alla protagonista femminile un lavoro così particolare come quello di personal assistant delle famiglie ricche di Los Angeles?
Noah Baumbach: È una cosa tipica dei quartieri residenziali di L. A. Ormai è diventato un mestiere molto diffuso. Pensavo si adattasse bene al personaggio di Florence che non solo si prende cura degli altri per mestiere, ma mantiene anche questa attitudine nei rapporti sentimentali.

Greta Gerwig, lei oltre a essere attrice è anche regista. Può parlarci delle sue esperienze alla regia?

Greta Gerwig: Mi piace girare film con persone che stimo e rispetto, e questo è possibile solo con produzioni strettamente low budget. Ho realizzato alcune opere indipendenti, in cui ricoprivo anche il ruolo di attrice. Recitare in un film importante come questo è per me un grande onore.

Cos'è che ti ha colpito di più di questo personaggio?
Greta Gerwig: Quando ho iniziato a leggere il copione per la prima volta sono rimasta subito coinvolta dal personaggio, sentendo un legame profondo nei suo confronti. Già dalle prima cinque pagine di sceneggiatura ho compreso subito Florence, perché ogni parola che pronuncia è sempre scelta con grande attenzione. Era quasi come se ogni sequenza fosse come un racconto o una scena teatrale. Adoro Florence e il modo in cui riesce ad aprirsi alle altre persone ad avere fiducia in loro.

Come ha scelto le musiche?
Noah Baumbach: Quando ho scritto Greenberg ero a Los Angeles e sentivo nostalgia di New York, così ho ascoltato delle canzoni che amavo sentire a New York ma che al tempo stesso mi mettevano giù. Tra queste c'erano anche alcuni brani del mio amico musicista James Murphy, che ho in seguito deciso di coinvolgere direttamente nel film affidandogli la colonna sonora. Non avevo mai lavorato in questo modo prima. Al tempo stesso ho cercato di capire che tipo di gusti musicali aveva Greenberg, perché scelte di questo tipo possono rivelare indizi molto importanti sul personaggio.

C'è stato spazio per l'improvvisazione dei dialoghi?
Rhys Ifans: In tutto il film credo che ci siano solo due battute improvvisate...
Ben Stiller: Discutevo sempre con Noah sulla possibilità di modificare alcune battute delle scene che dovevamo girare il giorno dopo, ma la mattina seguente trovavo sempre gli stessi dialoghi nella sceneggiatura. Alla fine comunque ringrazio Noah perché in questo modo mi ha dato la possibilità di conoscere più profondamente il personaggio e di comprendere meglio le sue motivazioni.

Come è stato lavorare sul set?

Ben Stiller: Si è trattato per me di un approccio del tutto inconsueto. Lavorare senza alcun preparativo, senza video playback o monitor in cui osservare la propria interpretazione. Sul set si respirava un'atmosfera molto libera, è stato davvero piacevole.

La vostra generazione ha difficoltà a diventare matura. Voi quando avete realizzato di esser diventati adulti?
Noah Baumbach: Sto ancora aspettando quel momento.
Ben Stiller: Penso che l'evento in grado di dare veramente una svolta alla tua vita sia quando metti al mondo dei figli. A partire da quel momento inizi a prenderti le tue responsabilità. Comunque non riesco ancora a pensarmi come un uomo adulto, e se guardo al mio futuro non vedo ancora una strada definita per me. Il che è una sensazione molto stimolante.

Con questo ultimo film si è spostato dalla costa est a quella ovest. Questo significa che con il prossimo si avvicinerà ancora di più a Hollywood?
Noah Baumbach: Credo che per il prossimo tornerò a New York.