Recensione Mr. Bean's Holiday (2007)

Benchè più vicino alle atmosfere degli esilaranti episodi televisivi, questo secondo film di Mr. Bean non riesce comunque a divertire se non negli ultimi venti minuti.

Venti minuti di fuoco per Mr. Bean

Nella fredda a piovosa Inghilterra, in un'anonima lotteria di quartiere, il vincitore del primo premio è Mr. Bean. A lui va la telecamerina digitale e il viaggio tutto spesato in Costa Azzurra. Al settimo cielo, Bean comincia la sua avventura e, neanche a dirlo, la parte più difficile sarà arrivarci, in Costa Azzurra. Tra equivoci, scambi di persona, bambini dispersi, finti rapimenti e terribili intrusioni l'amena compagnia formata da Mr. Bean, un bambino russo e un'attricetta francese riuscirà non solo ad arrivare in Costa Azzurra al Festival di Cannes, ma anche a modificare in corso di proiezione uno dei film in concorso causandone un successo incredibile.

A differenza del precedente film (Mr. Bean - L'ultima catastrofe) questa seconda opera con protagonista il personaggio di maggior successo di Rowan Atkinson è decisamente più conforme agli episodi televisivi e alle dinamiche di Mr. Bean. Mentre infatti nel primo film l'impostazione della trama era molto canonica e americana e le gag del comico britannico sembravano un po' posticce, in questo caso tutto è molto più fluido e british. Infatti come è tipicamente inglese tutti gli elementi anche solo accennati durante il film ritornano alla fine per sbrogliare l'intreccio che si è formato.

In questo secondo film anche le gag sono più tipiche di Bean: solitamente si tratta del presentarsi di un problema che il personaggio cerca di risolvere nella maniera più astrusa immaginabile ed incredibilmente ci riesce. Peccato che non siano effettivamente divertenti, che non ci sia la fresca comicità a cui le gag televisive ci avevano abituato e che tutti gli espedienti comici alla fine risiedano nella fisicità e nelle espressioni di Rowan Atkinson. Tutte cose che ormai abbiamo visto e rivisto troppe volte.
Incredibilmente, tuttavia, gli ultimi venti minuti, quando tutti i nodi degli intrecci vengono al pettine, sono veramente esilaranti, anche grazie al grandissimo Willem Dafoe, che da quando si è scoperto attore comico sta vivendo una seconda giovinezza.