Dopo una rapida cerimonia di premiazione condotta dalla madrina Isabella Ragonese, che ha aperto la serata ringraziando la speaker ufficiale della Mostra Carla Lulli per poi ricordare tutti i film in rapida carrellata con un lungo gioco di parole, la 67esima Mostra del Cinema di Venezia ha finalmente eletto i suoi vincitori. La premiazione non è stata priva di siparietti comici, dal mancato arrivo sul palco di Vincent Gallo, sostituito nel ritiro della Coppa Volpi dal regista di Essential Killing Jerzy Skolimowski, e dalle pose plastiche dell'entusiasta Alex de la Iglesia che, dopo essersi inginocchiato di fronte al presidente Quentin Tarantino, si è simpaticamente concesso ai fotografi come e meglio di un fotomodello. Uno dopo l'altro, tutti i premiati, emozionati e soddisfatti, si presentano di fronte alla stampa per rilasciare le prime dichiarazioni. Ad aprire le danze è Quentin Tarantino, che viene contestato per la scelta fatta, ma risponde alle critiche con gesti eloquenti.
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Mikhail Krichman, vincitore dell'Osella per la miglior fotografia per il russo Silent Souls. Ritira il premio il regista Aleksei Fedorchenko - Noi abbiamo ricevuto tre premi, il Fipresci, la giuria ecumentica e la fotografia. Per me è stato molto strano ricevere questi riconoscimenti perché hanno premiato aspetti diversi della mia opera, comunque sono molto felice.
Ariane Labed, Coppa Volpi femminile - Credo che sia giusto ricordare che il lavoro che ho fatto è soprattutto merito di Athina, la mia regista. Ci siamo impegnate molto per costruire il personaggio di Marina. Il premio che mi viene dato riguarda in realtà l'insieme del film. L'idea di essere domani sulle prime pagine mi fa molto paura, ma credo che i miei genitori, di origine francese, siano orgogliosi di me. In realtà non avrei voluto lavorare ed è per questo che faccio cinema, perché il cinema lo si fa per piacere.
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Monte Hellman - E' stato un grandissimo onore vedere il mio film in concorso a Venezia. Sono sopraffatto. Non ho più parole. Ora sto lavorando a un thriller romantico di fantasia. Gli ingredienti sono una bellissima donna e un agente della Cia che si innamorano dopo essere morti.
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Jerzy Skolimowski - Vorrei dare un consiglio su chi farà il regista di Vincent Gallo in futuro. Qualsiasi cosa vi faccia è un incredibile attore perciò si è disposti ad accettare qualsiasi suo capriccio. Quando ho visto il film, il personaggio principale non mi piaceva e non capivo se era per come l'avevo scritto o perché era Vincent Gallo a interpretarlo.
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Sofia Coppola - Quando ho ricevuto la telefonata in cui mi si chiedeva di tornare al Lido non ci credevo. E' stata un'emozione incredibile e spero che questo aiuterà il mio film. Visto che la mia famiglia è di origini italiane ricevere il Leone d'Oro è stata una delle più grandi emozioni. Quando ho scritto il film mi sono resa conto di mettere qualcosa di me in ciascuno dei personaggi, in particolare in quello di Stephen Dorff. Mi sono rifatta a momenti del mio passato. Volevo fare un film sulla Los Angeles di oggi, ma oltre al cinema americano ho guardato anche la Nouvelle Vague. Ho cercato di rendere il film il più semplice possibile.