Sette concerti in un'unica prima serata, che ripercorre lo show artistico, musicale e umano della rock star di Zocca. Vasco Rossi - I magnifici 7, scritto e diretto da Giorgio Verdelli, e condotto da Claudio Amendola, mette insieme i sette concerti all Stadio San Siro di Milano tenuti nel giugno del 2024, portandoli per l'occasione su Canale 5. Quattrocento mila spettatori e un'emozione infinita, mescolata attraverso testimonianze esclusive e un'intervista allo stesso Vasco. In mezzo, nel pieno di una full immersione elettrizzante, la percezione dei fan nei confronti dell'artista.
"Il punto di partenza è il palco di Vasco", ci spiega Verdelli, che abbiamo intervistato in occasione della prima serata Mediaset. "Tutto parte con un piano sequenza, e poi abbiamo insistito nell'offrire al pubblico brani integrale. Ben quattordici. Dall'altra parte c'è Claudio Amendola, che narra e si muove all'interno del backstage. Una cosa diversa rispetto a lavori precedenti, non volevamo ripeterci. Poi c'è San Siro, location unica, sembra un abbraccio".
Vasco Rossi - I magnifici 7: intervista a Giorgio Verdelli
In Vasco Rossi - I magnifici 7 è allora forte l'identità degli appassionati. Gente comune, fianco a fianco ad Eros Ramazzotti o Noemi, J-Ax, Luca Argentero, cantando Sally. "Ho fatto molte interviste, ma non so dire quale sia l'elemento che unifica tutti", continua Giorgio Verdelli, "La cosa importante, e una delle ragioni del successo di Vasco, è che entra nella vita della gente, nella vita della gente, ma di tutti i tipi. Quindi, vedi questo scambio virtuoso tra il palco e il pubblico. Ed è anche uno dei temi di questo progetto".
Per Verdelli, le canzoni di Vasco Rossi sono delle storie. "Il pubblico vede le canzoni di Vasco, si immedesima. Pensa a Sally. Si potrebbe fare un film su quella canzone. Ci sono altri artisti che hanno delle storie nelle canzoni, per dire Guccini è uno che ha delle storie nelle canzoni, ce l'ha avuto anche Dalla o De Gregori o anche di André. La forza di Vasco, comunque, sta nel fatto che tutte le sue canzoni sono delle storie".
La potenza del blasco
Giorgio Verdelli, tra l'altro, ha raccontato diversi grandi della musica, da Paolo Conte a Enzo Jannacci fino a Pino Daniele. Ad unire la traccia emotiva e musicale, rispetto alla sua regia, c'è "La passione. Tutto è mosso dalla mia passione. Se c'è una passione, arriva allo schermo, arriva all'artista. Racconto Vasco Rossi perché mi piace veramente Vasco. E questa cosa Vasco la sa, non è solo fare un artista di successo. Rappresentare Rossi è rappresentare un mondo. È il mondo di Vasco, quello che rappresentiamo dentro i sette concerti a San Siro. E poi i Magnifici 7 ha un sapore cinematografico, fin dal titolo".
Ascoltando Vasco, sale il dubbio che oggi, uno come lui, non avrebbe spazio. Probabilmente, a Sanremo (o sul palco del concerto di Capodanno!), nemmeno ci arriverebbe. Per il regista, "In realtà questi grandi artisti, Vasco ma anche altri, sono pezzi della nostra storia, e non è una cosa retorica. Sono nel nostro linguaggio quotidiano. Non è un fatto di passatismo, però non credo che tra quelli che in questo momento sono in playlist abbiano citazioni così forti. Forse qualcuno sì, ma non così tanti e soprattutto non hanno una continuità di pensiero, perché c'è una continuità di successo. Una continuità di pensiero come quella di Vasco. Una volta mi fece una battuta: 'Vasco è il numero uno, ma anche il numero due e il numero tre, e c'è una grande fila per fare il numero quattro'".