Vampire in the garden, la recensione: una storia che parla di presente

La recensione di Vampire in the Garden, il nuovo anime di Netflix disponibile dal 16 maggio 2022 che racconta della sanguinaria guerra tra vampiri ed esseri umani.

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Vampire in the Garden: una scena della serie animata

Vampiri, sangue e una guerra in corso. Sembra la solita storia horror che coinvolge le creature della notte, ma leggendo questa recensione di Vampire in the Garden vi accorgerete che c'è qualcosa di più in questa nuova produzione di WIT Studio. Il nuovo anime di Netflix, infatti, è una storia intensa che racconta al meglio delle sue possibilità la paura del diverso e il difficile sforzo che è necessario compiere al fine di una reciproca e pacifica comprensione. Una vicenda fantastica, a tratti horror, che però riesce con efficacia a parlare di attualità proprio ora, in un momento storico in cui queste riflessioni non sono solo consigliabili ma necessarie. Distribuita sulla piattaforma streaming dal 16 maggio 2022, Vampire in the Garden è un anime che vi lascerà qualcosa dentro e a cui penserete per un bel po' di tempo anche dopo la visione.

La guerra tra umani e vampiri nella trama

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Vampire in the Garden: un'immagine della serie

Le vicende raccontano di una Terra in cui è esplosa una feroce guerra tra umani e vampiri, un conflitto che ha portato gli ultimi rimasti della prima fazione a trincerarsi dietro città ampiamente illuminate, luoghi dove regna la gerarchia militare e il duro lavoro e dove è stata proibita ogni forma d'arte, dalla musica alla pittura, perché considerate peculiarità dei loro spietati carnefici. Qui vive Momo, una ragazza che sente più che mai la morsa di questo tipo di vita e che, dopo essere venuta in possesso di un carillon (oggetto ovviamente proibito), decide di scappare dalla città. Mentre la giovane fugge, intorno a lei imperversa una terribile battaglia ed è proprio tra la confusione e i combattimenti che incontra Fine, la regina dei vampiri, attratta dalla ragazza che in un momento di disperazione aveva iniziato a cantare la melodia del carillon. Le due decideranno così di fuggire insieme, via da una vita che percepiscono ingiusta, alla ricerca di un posto dove umani e vampiri possano vivere in pace e armonia.

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I messaggi dietro l'opera

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Vampire in the Garden: una scena della serie

Momo e Fine sono due anime affini: entrambe vogliono la libertà, vogliono vivere in un mondo il cui motore non sia l'odio, dove poter professare le arti e godere di ogni singolo momento di gioia e bellezza. Grandi simboli dell'oppressione vissuta delle protagoniste sono proprio la negazione da parte degli esseri umani della musica e della pittura, ritenute arti demoniache professate da esseri immondi, perché la storia ci insegna che per soggiogare gli animi è necessario privarli delle loro forme più alte di espressione, della loro creatività. Quella tra vampiri e umani è una guerra come tante dove la sofferenza la fa da padrona, dove alla fine non c'è mai un vero vincitore perché la supremazia assoluta è frutto solo di una malata utopia. Sì, Vampire in the Garden racconta con una storia di genere fantastico una verità assoluta, una contemporaneità che mai come ora sembra calzare così tanto.

Il lavoro di WIT Studio

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Vampire in the Garden: Momo in lacrime in un'immagine della serie

Cosa possiamo dire invece dell'animazione? WIT studio nel settore è generalmente sinonimo di buona qualità. Nato nel 2012 da una costola di Production I.G. si è subito fatto notare grazie alla serie L'attacco dei giganti, per poi produrre altri titoli noti come The Ancient Magus Bride, Vinland Saga e Dopo la pioggia. Anche per quanto riguarda questa serie possiamo confermare la buona qualità delle animazioni, sempre fluide e dettagliate quando si parla di combattimenti ma non sempre all'altezza quando, invece, si ha a che fare con i fondali. Interessante il character design di Tetsuya Nishio (Naruto), che rende un'efficace distinzione tra umani e creature della notte. Nel complesso quindi non possiamo che giudicare positivamente l'anime che costituisce per lo spettatore una visione altamente scorrevole, essendo diviso in 5 episodi da più o meno 25 minuti ciascuno, e che è in grado di conquistare con una storia interessante, intelligente rivisitazione del mito del vampiro nella sua accezione più classica.

Conclusioni

Per riassumere la nostra recensione di Vampire in the Garden possiamo affermare che il nuovo anime di Netflix riesce a portare a termine i suoi obiettivi: raccontando una storia di genere fantastico parla di temi contemporanei e universali con efficacia e delicatezza. Buono anche il comparto tecnico ad opera di WIT Studio con solo qualche sbavatura sui fondali.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • La storia, appassionante e ben scritta.
  • Le tematiche trattate, universali e contemporanee.
  • Buone le animazioni…

Cosa non va

  • …anche se con qualche imprecisione di troppo sui fondali.