Quando una serie non ha ancora conquistato il favore del pubblico, come è il caso di V - The series, remake del cult anni '80, basta un piccolo calo nel ritmo o un'incertezza nella narrazione perchè gli spettatori incerti si allontanino: nel giro di una settimana, dall'episodio We can't Win al successivo Herectic's Fork, un altro milione di spettatori ha abbandonato lo show, scendendo per la prima volta sotto i cinque milioni totali. Un ulteriore tonfo che, a tre episodi dal finale della stagione, potrebbe spostare la decisione della ABC sul rinnovo più verso il no.
Se vogliamo cercare dei motivi per il continuo calo di ascolti, possiamo trovarlo nel non aver portato a compimento, negli ultimi episodi, lo scontro impostato ed anticipato tra V e ribelli. Questi ultimi continuano ad apparirci un gruppetto troppo sparuto, frammentario e disorganizzato per poter rappresentare un pericolo per i Visitatori e quindi motivo di interesse per noi spettatori dello show.
L'arrivo di Hobbes nel gruppo sembrava poter creare i presupposti per un approccio più professionale alla resistenza ed al reclutamento di nuove forze, ma anche il messaggio che inneggiava a John May lanciato durante l'annuncio di Anna al mondo sembra essere caduto nel vuoto, almeno per ora.
We can't Win (Non possiamo vincere) sembra mettere in scena questa impotenza nei confronti degli invasori alieni, che a loro volta continuano a lavorare sull'immagine di sè stessi da promuovere verso i creduloni terrestri: ha questo scopo il viaggio di Anna in Svizzera per offrire al mondo la loro tecnologia, nonchè l'intervento sul luogo di un grande disastro naturale per mostrarne la potenza e l'efficacia ed ottenere di poter parlare davanti alle Nazioni Unite dopo il rifiuto iniziale. Un approccio moderno all'invasione aliena, subdolo e politico.
Così come appare per il momento interessante l'ambiguità di Chad nel portare avanti il suo doppio gioco tra ribelli ed Anna, probabilmente in attesa di scoprire quale parte possa riservargli i vantaggi maggiori in futuro. Ci è sembrato un po' frettolosa l'evoluzione della storyline dedicata alla gravidanza di Val, soprattutto i passaggi tra le diverse fasi della sua reazione dalla scoperta, dal (giustificato) panico iniziale alla tranquillità con cui si è fatta condurre da Ryan in salvo, alla decisione finale di non voler più avere niente a che fare con lui. Quello che resta è il naturale interesse di Anna e dei V per l'ibrido che la donna porta in grembo, potenzialmente in grado di provare emozioni come gli esseri umani, e gli appartenenti alla Quinta Colonna, e quindi pericolosissimo per i piani ed il futuro dei Visitatori.
Delude il soldato creato da Anna e messo sulle tracce di Val ed il bambino: occhi da rettile a parte, si tratta di un essere del tutto umane in apparenza e non ci è sembrata una trovata degna di nota ed all'altezza dell'enfasi con cui era stata presentata dal concepimento di qualche settimana fa in avanti, con una messa in scena dell'effetto visivo del punto di vista della creatura, piuttosto scadente.
A sopresa anche Lisa, la figlia di Anna, inizia a mostrare segni di emozioni, arrivando anche a fallire il test condotto da Joshua e provare empatia per la sofferenza di Erica riguardo il difficile rapporto venutosi a creare con Tyler, sempre più interessato e coinvolto dalle iniziative dei V per coinvolgere la popolazione terrestre. E' infatti Lisa a rifiutare l'inserimento del ragazzo nel programma Live Aboard, già autorizzato direttamente da Anna, ed è al momento la metà più interessante della coppia che forma con il figlio di Erica e della storyline che li riguarda. Confidiamo in lei per smuovere la situazione in vista del finale, anche a causa del debito di gratitudine che la giovane visitatrice ha nei confronti di Joshua, furbo a tenere il segreto sul suo fallimento al test voluto da Anna.