Utopia, la recensione: tra pandemie, fumetti e complotti, la serie Amazon non ha paura di di essere sgradevole

La recensione di Utopia, disponibile dal 30 Ottobre su Amazon Prime Video, ci conduce alla scoperta di un mondo fumettistico iperviolento in cui una pandemia minaccia gli USA e una ragazza cerca il padre con l'aiuto di un gruppo di nerd.

Utopia Cast
Utopia: il cast della serie Amazon

Probabile che il termine pandemia non sia proprio ciò che vorreste sentir pronunciare in questo momento, ma la recensione di Utopia serve a rassicurarvi. Nonostante i numerosi punti di contatto con l'attuale emergenza sanitaria, la serie fantasy Amazon Prime Video è troppo estrema e stilizzata per creare cortocircuiti con la realtà. Certo è che la scrittrice Gyllian Flynn, creatrice e showrunner di Utopia, basata sull'omonimo show britannico del 2013, non si aspettava di dover fare i conti con una reale pandemia quando ha inaugurato la scrittura di questo show così spiazzante che affonda le sue radici nel mondo nerd, omaggiato esplicitamente nei primi episodi, ambientati in buona parte in una convention di fumetti a Chicago.

L'Utopia del titolo è un fumetto di culto che possiede doti profetiche. Le vignette contengono misteri, accenni a complotti, manipolazioni genetiche, virus, violenze indicibili e un misterioso cattivo che si cela sotto le spoglie di un coniglio gigante di donniedarkiana memoria, l'oscuro Mr. Rabbit. In principio era Dystopia, fumetto che aveva predetto la comparsa di virus come Ebola e Sars assurgendo al ruolo di opera di culto. A innescare la spirale di eventi è la notizia dell'arrivo del seguito, Utopia, che manda in fibrillazione un gruppo di nerd disposti a tutto pur di impossessarsene. Gli scatenati fan non sono, però, i soli sulle tracce di Utopia. A cercare il prezioso albo sono anche due killer che uccidono a sangue freddo chiunque si pari sul loro cammino. In questa situazione caotica, a sorpresa, si materializza la protagonista di Dystopia, Jessica Hyde, ormai adulta, impegnata nella disperata ricerca del padre, ovvero l'autore del fumetto.

La protagonista che non vorremmo mai essere

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Utopia: un'immagine della serie

Chi si attende una serie accattivante e modaiola resterà deluso. Pur contenendo molti degli ingredienti mutuati dagli show più in voga del momento, Utopia è ellittico, sgradevole, nichilista e iperviolento. In più, si fregia della presenza di una protagonista selvatica e respingente come Jessica Hyde, interpretata dalla magnetica Sasha Lane. Impresa ardua quella di empatizzare con un personaggio che, a malapena, rivolge la parola ai suoi compagni d'avventura. In compenso mena le mani come una lottatrice e non disdegna l'uso delle armi per mettere a tacere (per sempre) coloro che la infastidiscono. Le sue azioni sono imprevedibili, le gesta violente che la contraddistinguono sono tanto brutali da risultare gratuite, a tratti perfino compiaciute.

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Utopia: John Cusack in una foto di scena

Jessica Hyde riflette in pieno la natura della serie di cui è protagonista. Dietro il look vivace e colorato di molte scene, si nasconde una realtà orribile che risucchia i personaggi - e lo spettatore con loro - in un turbine di eventi incomprensibili. Come un fulmine a ciel sereno, gli otto episodi riservano torture, sevizie e scene di violenza grafica a tratti insostenibile, ma al tempo stesso cartoonesche, che non vengono mai annunciate, ma esplodono fulminee sullo schermo. Il ritmo sincopato dello show, unito alle sequenze disturbanti, confluisce in una sequela di eventi, incontri ed enigmi che si affastellano complicando la vita allo spettatore. Gillian Flynn sembra essersi lasciata alle spalle l'eleganza dei lavori precedenti - Gone Girl, dramma gelido e composto, e Sharp Objects, serie dark dal sapore onirico - per abbracciare un'esperienza antitetica. Man mano che proseguiamo nella visione, scopriamo quanto Utopia sia sgraziato, sbilenco, frettoloso. Eppure non riusciamo a smettere di guardare.

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Utopia: una suggestiva scena della serie

Abbiamo parlato della Jessica Hyde di Sasha Lane. Il suo contraltare nello show è il Dottor Kevin Christie, interpretato dalla star John Cusack che, da residente di Chicago, alla sua prima esperienza televisiva gioca in casa. Cusack non sembra faticare molto nel ruolo dell'arrogante magnate di un'industria farmaceutica con velleità filantropiche impegnato nella lotta all'inquinamento e al cambiamento climatico. Da tempo il divo, una delle star più politicizzate di Hollywood, ha esternato il suo giudizio critico nei confronti dei vari Mark Zuckerberg ed Elon Musk, contestandone l'immenso potere, la manipolazione del pensiero collettivo attraverso i sociale e la tendenza a ergersi a guru detentori la verità, ma stavolta gli è debitore visto che, per il suo personaggio, ne ha mutuato vezzi e manie. A Rainn Wilson tocca, invece, il ruolo di uno scienziato naive coinvolto in prima persona nello sviluppo di un vaccino contro la misteriosa pandemia che si espande in alcune città americane.

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Utopia: John Cusack in una scena

Se empatizzare con il personaggio di Jessica Hyde non è una passeggiata, tutti i personaggi di Utopia soffrono della sua stessa malattia per "colpa" dello stile di scrittura di Gillian Flynn, che vede accentuata la tendenza della scrittrice a una certa freddezza e mancanza di partecipazione nei drammi delle sue creature. Le loro personalità rimangono schiacciate sotto la mole di intrighi e informazioni che, episodio dopo episodio, vanno a comporre l'intricato puzzle. A farne le spese sono figure come il nevrotico Thomas, figlio del Dottor Christie, o il gruppo dei disperati fan di Utopia in cui si distinguono le performance di Desmin Borges nel ruolo dell'ossessivo Wilson Wilson, che si è costruito il suo bel bunker in vista di una qualche catastrofe, e di Ashleigh LaThrop in quello della dolce e comprensiva Becky, affetta da un male incurabile. Fa eccezione il killer Arby, interpretato da un Christopher Denham in stato di grazia che ne fa una figura patetica, ai limiti dell'autismo, capace di far trapelare tutte le sofferenze e le mancanze subite con pochi dettagli.

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Where's Utopia? Where's Jessica Hyde?

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Utopia: una foto di scena

Addentrarci nella trama di Utopia significherebbe rovinare la sorpresa allo spettatore. Anzi, le sorprese, perché i colpi di scena si susseguono in un crescendo che culmina in un finale pirotecnico e... aperto (seconda stagione in vista?). Il ritmo energetico di Utopia non lascia respiro allo spettatore. La pandemia che incombe sugli Stati Uniti, le proteste della popolazione che culminano in violenze e contestazioni contro il Governo, i complottisti e la corsa al vaccino rispecchiano con accuratezza inquietante la situazione attuale. Gli occhi e le unghie cavate, la sporcizia, i cervelli - umani e animali - fatti saltare, la tensione costante contribuiscono a realizzare un prodotto elettrizzante, volutamente scioccante, ma non per tutti.

La sintesi tra la lucidità del thriller e l'artificialità dei fumetti è responsabile di un'atmosfera unica nel mondo delle serie tv, pronta a irritare chi non è disponibile a sintonizzarsi sulle sue frequenze. Per non parlare di Jessica Hyde, la versione sporca, selvatica e disincantata di Alice nelle Meraviglie, che risulterà indigesta ai benpensanti. Per apprezzare Utopia occorre mettersi in gioco, addentrarsi con Jessica nella tana del Bianconiglio, Home, regno della violenza, della sopraffazione e del lavaggio del cervello. Voi siete pronti?

Conclusioni

Come sottolinea la nostra recensione di Utopia, la serie Amazon firmata da Gillian Flynn è costruita per spiazzare lo spettatore con un plot misterioso narrato con ritmo tale da non lasciare respiro allo spettatore. La pandemia che incombe sugli Stati Uniti, le proteste della popolazione che culminano in violenze e contestazioni contro il Governo, i complottisti e la corsa al vaccino rispecchiano con accuratezza inquietante la situazione attuale, ma la sintesi tra la lucidità del thriller e l'artificialità del mondo dei fumetti dà vita a uno show dall'atmosfera, pronto a irritare chi non è disponibile a sintonizzarsi sulle sue frequenze.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
3.5/5

Perché ci piace

  • Sasha Lane ha il coraggio di essere sporca, sgradevole e violenza, ma non riusciamo a staccarle gli occhi di dosso.
  • La serie mescola complotti, pandemie e violenze con l'universo dei fumetti, una gioia per i nerd e per chi ama le tinte forti.
  • La narrazione a puzzle ci intriga tanto da spingerci ad addentrarci sempre di più nel folle universo messo in scena.

Cosa non va

  • La violenza abbondante spesso viene percepita come gratuita, inserita ad hoc per sconvolgere lo spettatore.
  • La ricchezza della trama impedisce l'approfondimento psicologico di certi personaggi che meriterebbero maggior spazio.