Unnamed Memory, la recensione: un fantasy romantico troppo sbrigativo

La nostra recensione di Unnamed Memory, anime in due stagioni che adatta l'omonima serie di light novel scritta da Kuji Furumiya.

I protagonisti in una scena dell'anime

Tratto dall'omonima serie di light novel scritta da Kuji Furumiya, già autore di Babel e A Pale Moon Reverie, l'adattamento animato di Unnamed Memory è recentemente terminato con la messa in onda del dodicesimo episodio del cosiddetto "Atto II", mettendo "momentaneamente" fine alle peripezie dei suoi due indiscussi protagonisti. A partire dal 2022, infatti, lo scrittore nipponico è tornato sulla scena con Unnamed Memory: After the End che, come suggerito dal titolo, racconta le avventure di Oscar e Tinasha cronologicamente ambientate dopo la conclusione della serie originale.

In attesa di scoprire se e quando il sequel diretto - che al momento è ancora in corso e si direbbe piuttosto lontano dalla fine - riceverà una trasposizione animata, è tempo di tirar le somme sull'anime appena terminato, che in Italia è disponibile in versione sottotitolata sulla piattaforma di streaming di Crunchyroll.

Il principe cerca moglie

Unnamed Memory Anime
Un'immagine dell'anime

In un particolare periodo storico in cui gli anime di genere fantasy sono perlopiù isekai monotoni e dal sapore di già visto, Unnamed Memory stuzzica la curiosità dello spettatore con una premessa alquanto insolita e sfiziosa: il giovane Oscar Lyeth Increatos Loz Farsas, principe ereditario del regno di Farsa ed eroe maschile della vicenda, è stato maledetto da bambino dalla potentissima Strega del Silenzio, la quale si è assicurata, per motivi non meglio specificati, che questi non possa mai generare un erede. Avendo raggiunto un'età adeguata per succedere al padre, prender moglie e quindi adempiere ai suoi doveri reali, un Oscar ormai a corto di opzioni decide di raggiungere e scalare la vertiginosa Torre Azzurra. Un'antica leggenda narra infatti che superando le difficilissime prove allestite dalla Strega della Luna Azzurra, che appunto risiede all'ultimo piano della struttura, le si possa chiedere di esaudire qualsiasi desiderio.

Essendo tanto agile quanto abile nel combattimento, il guerriero riesce con estrema facilità nell'impresa che ha visto fallire legioni di avventurieri, e una volta incontrata l'affasciante Tinasha, che a dispetto dei diversi secoli alle proprie spalle ha l'aspetto di una ragazzina, apprende che la sua richiesta non può essere accontentata sul momento. L'unico modo per aggirare il sortilegio lanciato dalla Strega del Silenzio, è quello di trovare una donna dotata di poteri magaci abbastanza sviluppati da sopravvivere al parto.

Unnamed Memory Tinasha
Tinasha in una scena

Imbarazzata dall'impossibilità di ricompensare immediatamente il coraggio dello spadaccino, Tinasha promette al buon Oscar di aiutarlo a trovare una consorte adeguata, ma questi dichiara di aver trovato una soluzione efficace e a portata di mano: essendo Tinasha la più potente fra le cinque streghe in circolazione, il principe è determinato a sposarla! Presa alla sprovvista dalla surreale proposta di matrimonio avanzata dal visitatore, la Strega della Luna Azzurra rifiuta prontamente, ma dovendo in qualche modo premiare l'impresa compiuta da Oscar decide di firmare un contratto e di restagli accanto per un anno intero, durante il quale escogiterà senz'altro un modo per spezzare il maleficio.

Una trasposizione frettolosa

Trattandosi di un fantasy, Unnamed Memory trabocca di combattimenti, creature magiche, intrighi politici e tutto ciò che il genere ha da offrire, ma la colonna portante dell'impianto narrativo va ricercata nella sua vena romantica e nel bizzarro rapporto tra i suoi due attori principali, entrambi degnamente caratterizzati, seppur profondamente diversi. Radioso e nobile non solo di origini, bensì nello spirito e nei modi, Oscar è un uomo d'altri tempi, e la sua determinazione è pari soltanto al suo profondo senso di responsabilità e alla consapevolezza di dover salvaguardare a ogni costo il futuro dei propri sudditi.

Unnamed Memory Protagonisti
I due protagonisti di Unnamed Memory

Tanta serietà è controbilanciata dalle stramberie di Tinasha, che dietro la maschera della strega invincibile, indipendente e se necessario anche spietata, nasconde un lato insicuro e plasmato dagli indicibili orrori del suo passato. È una miscela gradevole ed efficace, che di puntata in puntata spinge lo spettatore ad affezionarsi sempre più al duo, il cui legame di fiducia (e non solo!) si rafforzerà ad ogni arco narrativo. Particolarmente divertente si è rivelata l'inversione di ruoli registrata nell'Atto II, che ci ha permesso di scoprire sfaccettature inedite delle complesse personalità di Oscar e Tinasha.

Unnamed Memory Scena Anime
Una scena della prima stagione

Se in definitiva i protagonisti funzionano molto bene, lo stesso non si può dire purtroppo per il ritmo assunto dal racconto, che nel processo di trasposizione da romanzo ad anime è stato brutalmente assottigliato. La necessità da parte della produzione di adattare i sei volumi di cui si compone l'opera cartacea in appena 24 episodi della durata di 20 minuti ciascuno ha imposto tagli alle volte anche importanti, togliendo spessore a eventi chiave e a comprimari che qui risultano soltanto abbozzati.

Tanto la Strega del Silenzio quanto il vero antagonista dell'epopea, giusto per dirne due, hanno trovato pochissimo spazio nell'Atto II, e i dialoghi che li vedono coinvolti appaiono talmente sbrigativi da risultare confusionari, per non dire incomprensibili. Un maggior numero di puntate e qualche taglio netto in meno avrebbero senza dubbio giovato tanto alla progressiva evoluzione del rapporto tra Oscar e Tinasha, quanto alla caratterizzazione e alle motivazioni degli altri personaggi.

Camminare da soli non è sempre facile

Unnamedmemory Scena
Oscar e Tinasha in una scena

Fondato soltanto nel 2018, in questi anni lo studio d'animazione ENGI ha perlopiù assistito studi più grandi e già affermati nella realizzazione di opere quali A Certain Scientific Railgun T o Date a Live III, senza dimenticare il commovente Weathering With You di Makoto Shinkai. Rispetto alle produzioni appena citate, le serie plasmate in solitaria, come appunto Unnamed Memory e The Detective Is Already Dead (anime di dodici episodi andato in onda nel 2021), appaiono alquanto indietro dal punto di vista tecnico, sia per quel che riguarda la fluidità delle animazioni che per l'efficacia dei chiaroscuri. Per giunta, in Unnamed Memory Act.2 gli animatori hanno spesso faticato a rispettare le proporzioni dei personaggi, generando un effetto visivo alquanto fastidioso.

Senza nulla togliere alle energiche sigle di apertura che accompagnano entrambe le stagioni, abbiamo apprezzato molto la colonna sonora firmata da Akito Matsuda (Sound! Euphonium, Assault Lily Bouquet), che a questo giro ha composto un accompagnamento musicale ricco, variegato e sempre attento a accentuare con precisione i toni assunti dalla narrazione. Particolar cura è stata del resto prestata alle melodie udibili nelle battaglie più ardue e nei momenti più drammatici del racconto.

Conclusioni

L’adattamento animato di Unnamed Memory convince soltanto a metà, a causa dell’eccessiva velocità con cui si susseguono gli eventi e dei gravosi tagli adoperati dagli sceneggiatori, che tra le altre cose hanno finito per trattare con estrema superficialità i personaggi secondari e persino alcuni antagonisti. Tenendo presente che in Giappone l‘opera di Kuji Furumiya è talmente popolare da aver spinto l’autore ad avventurarsi in un lungo e ambizioso sequel diretto, la sensazione è che il prodotto sia stato pensato per promuovere senza troppo impegno la serie di romanzi; in Occidente, però, Unnamed Memory è ancora pressoché sconosciuto e una trasposizione tanto sbrigativa non è sicuramente la soluzione più efficiente per conquistare il pubblico. Se siete curiosi, l’anime vi fornirà quantomeno le basi per iniziare a esplorare il mondo di Unnamed Memory, ma al momento il mezzo migliore per avvicinarsi al brand risiede nell’adattamento a fumetti illustrato da Naoki Koshimizu, che speriamo arrivi quanto prima nel Bel Paese.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • I protagonisti son ben scritti e l’evolversi del loro legame appassiona
  • Il character design è molto curato e fedele all’originale
  • È sorretto da una colonna sonora variegata e puntuale

Cosa non va

  • Trama eccessivamente snellita per contenere il numero degli episodi
  • Personaggi secondari poco caratterizzati e spesso dimenticati
  • Realizzazione tecnica un tantino sottotono, specie nella seconda parte