Unicorn Wars, la recensione: il volto carino e coccoloso del Male

Abbiamo visto in anteprima al Comicon 2023 lo scioccante Unicorn Wars, film d'animazione scritto e diretto da Alberto Vasquez disponibile in streaming su IWonderfull, la piattaforma di I Wonder. Dietro un aspetto "giocattoloso" e tenero si nasconde una terrificante caduta nelle profondità più oscure e spaventose dell'odio e del male.

Unicorn Wars, la recensione: il volto carino e coccoloso del Male

La nostra recensione di Unicorn Wars, lungometraggio d'animazione coprodotto da Spagna e Francia, scritto e diretto da Alberto Vasquez e disponibile sulla piattaforma IWonderfull, deve partire da una doverosa e necessaria premessa. Sarà capitato anche a voi: il vostro interlocutore vi sta parlando di un film descrivendolo con orrore e raccapriccio, e in voi nasce, e cresce sempre di più, il desiderio di vederlo. E più chi ve lo sta raccontando insiste sul fatto che si è trattato di un'esperienza traumatizzante, più voi sarete sempre più motivati a raccogliere la sfida.

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Unicorn Wars: un'immagine del film

Ecco: dato che in questa nostra recensione saremo, per ovvie ragioni, costretti a sottolineare più volte la natura cupa, nichilista e profondamente disturbante di Unicorn Wars, onde evitare fraintendimenti e malintesi preferiamo essere chiari da subito.
Il nostro spassionato consiglio è di vederlo solo e unicamente con la consapevolezza che quella che vi state apprestando a vivere è un'esperienza realmente e fortemente angosciante.
Una dolorosa discesa negli inferi doppiamente atroce perché raccontata sfruttando un potente paradosso: si tratta di un film d'animazione i cui protagonisti sono, almeno apparentemente, "carini e coccolosi", ma compiono atti esecrabili e osceni fino a un'apocalisse finale il cui esito è una condanna senza appello alla natura stessa della civiltà.

La guerra dei peluche

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Unicorn Wars: un frame del film

Una volta tutti gli animali vivevano felici nella Foresta Magica. Poi gli Orsi trovarono un Sacro Libro, grazie al quale ebbero consapevolezza di sé e diedero vita a una civiltà.
Secondo la storia tramandata in questo Libro, gli Unicorni si sarebbero opposti al legittimo desiderio degli Orsi di coltivare la Foresta e li avrebbero quindi allontanati con la violenza, costringendo i discendenti degli Orsi, che via via si sono evoluti in forme sempre più tenere e graziose, alla fame e alla miseria perennemente ai margini della Foresta.
Missione sacra dei discendenti degli Orsi è quindi quella di combattere contro gli Unicorni per riprendersi le ricchezze e il benessere di cui sono stati ingiustamente privati. Inoltre la profezia finale del Libro Sacro dice che l'Orso che berrà il sangue dell'ultimo Unicorno acquisirà un grande potere, diventando un'entità semidivina che potrà far ritorno, governandola, alla Foresta.
Nel centro d'addestramento "Campo dell'amore - Onore, Dolore, Coccole" facciamo la conoscenza di Azzurrino (Azurìn) e Cicciotto (Gordi), due orsetti gemelli. Cicciotto è buono d'animo, ingenuo e inetto tanto quanto Azzurrino è rabbioso, crudele e ferocemente determinato a primeggiare, a tutti i costi.
Guidati da un Sergente cinico e da un sacerdote del Libro fin troppo zelante, Cicciotto e Azzurrino vengono inviati in una disperata missione di recupero nella Foresta Magica con il resto della loro squadra, tutti considerati sacrificabili dalle alte sfere dell'Esercito degli Orsi.
Un'impresa segnata dal principio e che li metterà di fronte, ineluttabilmente, al Male che si annida fuori e dentro di loro.
Mentre la guerra tra Orsi e Unicorni raggiunge il suo culmine, lo scontro tra il sempre più folle e pericoloso Azzurrino e il disperato Cicciotto segnerà per sempre il destino del loro mondo.

Senza speranza, senza pietà

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Unicorn Wars: una foto del film

Unicorn Wars è stato ufficialmente presentato al Festival di Annecy 2022, per poi essere distribuito prima in Spagna e poi nel resto del mondo.
L'animazione è quella classica 2D, fluida e dinamica, con pochissime concessioni all'utilizzo della computer graphic. I colori sono saturi, intensi, con una contrapposizione molto evidente tra tonalità brillanti (soprattutto nei colori delle pellicce degli orsacchiotti) e neri e rossi molto carichi. Buono anche il comparto sonoro, che accompagna efficacemente le immagini e le sequenze nei momenti più intensi.
Vasquez dirige la sua storia con mano ferma, anche se a nostro parere a volte dà l'impressione di indugiare fin troppo su particolari morbosi e controversi, sia estetici che narrativi. Ne risulta una visione pesante, faticosa e impegnativa (i 90 minuti della pellicola si sentono tutti), che richiede allo spettatore un alto grado di tolleranza e maturità emotiva.

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Perché tanto odio?

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Unicorn Wars: una sequenza del film

Se la precedente opera di Vasquez, lo struggente Birdboy: The Forgotten Children, affrontava tematiche simili ma lasciava un minimo di spazio alla speranza, in Unicorn Wars sembra che l'autore si sia radicalizzato in una visione di assoluto, cinico nichilismo.
La sua condanna nei confronti dei lati peggiori dell'umanità, e probabilmente dell'umanità stessa, è resa ancora più estrema e raccapricciante sia per l'uso dell'animazione (che nonostante le dichiarazioni di Guillermo Del Toro continua a portarsi dietro una connotazione di "prodotto per famiglie") sia per la scelta di usare personaggi dichiaratamente ispirati ai teneri Orsetti del Cuore (Care Bears), umanizzandoli, deturpandoli e profanandoli sia nel corpo che nell'anima. Unicorn Wars è un manifesto politico, una presa di posizione estrema, una dichiarazione d'intenti fortissima e senza compromessi. Non si limita a una condanna nei confronti della guerra, della società dell'apparenza, del fascismo o del fanatismo, ma continua metodicamente a strappare via dalla storia ogni strato di positività o illusione di salvezza e speranza fino a svelare, in una pioggia di carne e sangue (disegnati, ma non meno inquietanti...anzi!), una "divinità" finale che è la negazione di ogni possibile salvezza e speranza per una coesistenza pacifica e serena con la Natura.

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Unicorn Wars: una scena del film d'animazione

Nei primi minuti del film d'animazione si ha l'impressione che Vasquez quasi voglia giocare su un effetto comico paradossale (personaggi carini che si comportano come umani "veri" e cattivi), in maniera simile a quello che già in precedenza si è visto, per esempio, in South Park fino ad arrivare ai casi più recenti, e riusciti, di animazione per adulti come Rick and Morty.
Ma bastano pochi minuti per rendersi conto che non è così: qualunque elemento ironico o buffo viene molto presto messo da parte come un orpello ormai superfluo, quasi con sdegno, fagocitato dall'onda di negatività e disperazione che travolge lo spettatore scena dopo scena, tragedia dopo tragedia, con un'insistita e perversa attenzione al macabro e al rivoltante sia nelle scene d'azione che nei momenti di introspezione.

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Unicorn Wars: una scena del film

Tutto ciò che è "civiltà" è fatto d'odio: l'odio opportunista, fascista e meschino degli ufficiali dell'esercito che trattano i sottoposti come insignificanti pedine, l'odio glaciale, fanatico e seducente della religione, l'odio istillato in ogni orso costretto a combattere, e morire, nell'illusione che le loro miserie siano colpa degli odiati Unicorni.
La missione nella Foresta dei protagonisti, plasmata su riferimenti letterari e cinematografici che partono da Bambi per arrivare ad Apocalypse Now, Platoon, Cuore di Tenebra o Vittime di guerra, diventa il racconto di una caduta inesorabile negli inferi, di un crollo spirituale ed etico, di una sconfitta dolorosa e inevitabile per tutti e su tutti i fronti possibili.
Azzurrino, il vero protagonista del film, è un mostro orribile, un villain eccessivo e rivoltante come se ne sono visti raramente. Un concentrato di puro odio, rabbia e furore cieco, mosso da un trauma infantile tanto ridicolo nella sua spiegazione (nasce pochi istanti dopo il fratello gemello) quanto devastante nelle sue conseguenze.
Dall'altra parte Cicciotto non riesce a opporsi al suo destino di vittima del fratello, se non abbandonando completamente Azzurrino e tutto ciò che lui rappresenta, in un vano quanto struggente tentativo di redenzione che condannerà tutto e tutti.

Conclusioni

Ammettiamo che scrivere la recensione di Unicorn Wars è stato impegnativo quasi quanto la visione stessa del film. Una volta abbandonata ogni velleità di ironia resta solo, in tutta la sua crudezza, uno sguardo feroce e rabbioso che sembra non lasciare spazio ad alcuna speranza. Crudele, malato e distruttivo come il suo protagonista.

Movieplayer.it
2.5/5
Voto medio
4.7/5

Perché ci piace

  • Un'opera di rara potenza espressiva, che non può lasciare indifferenti.
  • Porta il concetto di "animazione come mezzo e non genere" alle estreme conseguenze...

Cosa non va

  • ... probabilmente spingendosi troppo oltre.
  • Decisamente non adatto a tutti.
  • Vi capiterà spesso di pensare: "Anche meno, dai!"