Il Plot
In Force Majeure i cittadini di Chester's Mill sono messi nuovamente alla prova, stavolta con una pioggia acida dal colore rosso che, oltre a creare danni concreti come ferite e distruzione di campi e bestiame, scatena il fervore religioso del barbiere Lyle - ex fidanzato di Pauline - il quale è convinto che l'Apocalisse è alle porte. Disgraziatamente le sue convizioni religiose contrastano con l'approccio scientifico di Rebecca e Lyle decide di rapire la professoressa per dimostrarle che la sua fede nella ragione è mal riposta e che è venuto il momento di convertirsi. Nel frattempo Joe, Norrie, la ragazza del lago e Junior, sono rimasti intrappolati a scuola per via della pioggia e scoprono un segnale wi-fi che gli consente di accedere alla loro posta elettronica e altri social network, dove ovviamente Chester's Mill è il tag più celebre del momento.
Mentre Joe riceve una e-mail da suo padre, Junior rimane scioccato nel trovare un video di sua madre Pauline, viva e vegeta, che lo spinge a chiedere spiegazioni a Lyle, sottolineando che è l'unica persona di cui si può fidare. Purtroppo il video viene interrotto prima che Pauline possa spiegare perchè ha mentito a suo figlio per tutti questi anni. Barbie, Julia e Junior riescono a scoprire dove Lyle tiene Rebecca prigioniera e a salvarla, ma i problemi non sono che cominciati. Durante un incontro per fare il punto della situazione, Rebecca propone di organizzare un agghiacciante piano collaterale per quando le risorse di cibo saranno troppo scarse per soddisfare il bisogno della popolazione.
Scienza vs. Fede, secondo round
E' stato chiaro fin dall'inizio di questa seconda stagione che gli autori intendono delineare la trama per sviluppare questo dibattito filosofico: da un lato abbiamo Julia, la Monarca della cupola che ha abbracciato il lato spirituale di questa situazione, forse prematuramente visto che, dal nostro punto di vista, Julia non ha ancora tutte le informazioni del caso per operare una decisione di questo tipo. Non sappiamo ancora cos'è questa cupola ne' chi l'ha creata. Julia si sta fidando dei pochi fatti di cui è al corrente e continua a insistere che la cupola è stata creata per proteggerli. Beh, fino ad ora non ha fatto un bel lavoro. Ma sospettiamo che ci siano diverse forze all'opera dietro le quinte e quindi la fiducia di Julia non è necessariamente mal riposta.
Rebecca rappresenta ovviamente la razionalità empirica della scienza: la pioggia acida non è un test divino, bensì il risultato del disastro ambientale che si sta creando all'interno della cupola, un micro-cosmo che non ha sbocchi, dove si stanno concentrando gas di scarico, pesticidi e via dicendo. Le sue spiegazioni, sulla pioggia, sui bruchi, sono sempre valide e le sue soluzioni hanno fondamenta solide, anche se non funzionano in tutte le emergenze.
Fino ad ora si è trattato di schermaglie tra le due "contendenti", ma questo episodio ha finalmente messo le carte in tavola. Rebecca apprezza l'etimologia greca della parola apocalisse, che significa "scoperta, rivelazione", convinta che la cupola e le prove che stanno affrontando siano orientate a dividere i forti dai deboli. Una scuola di pensiero decisamente preoccupante in questo caso. Barbie invece pensa che le tragedie portino alla luce il vero carattere della gente, cinicamente consapevole che il più delle volte si tratta di un peggioramento e non miglioramento. Julia crede fermamente che queste prove tireranno fuori il meglio dagli abitanti della città.
Il censimento
Julia però arriva tardi al dibattito, visto che Big Jim e Rebecca stanno già prendendo misure contenitive per una probabile "soluzione" al problema delle scorte di cibo. Con una scusa hanno organizzato un censimento per raccogliere informazioni su chi vale la pena di salvare e chi invece può essere sacrificato: età, malattie, legami famigliari, il tipo di lavoro... una smaccata metafora dei censimenti operati dai nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Certo, la situazione è diversa, ma il risultato non cambia e Julia, scandalizzata, infuriata e ferita, abbandona il gruppo, e Barbie. Quest'ultimo è in bilico tra il pragmatismo spaventoso (e secondo noi psicotico) di Rebecca e il conflitto morale di questa "soluzione" impossibile. Dale è un soldato, ha visto gli orrori della guerra, sa benissimo di cosa sono capaci gli esseri umani quando sono spinti al limite e dalla sua posizione sta cercando semplicemente di farsi un quadro comprensivo di ciò che li aspetta, di avere tutte le opzioni in vista. Ma il solo fatto di prendere in considerazione l'idea di mettere a morte i "deboli" è un motivo sufficiente per Julia per troncare i rapporti con lui. Non possiamo darle tutti i torti, anche se razionalmente Barbie non sta facendo altro che raccogliere informazioni.
I misteri di Chester's Mill
Mentre i quattro "leader" si scontrano su un terreno morale, in città continuano a esserci misteri irrisolti. L'assassino di Angie è ancora in giro, Junior è convinto di essere il responsabile e torna sul luogo del delitto con la speranza di avere qualche ricordo del black out che ha avuto durante quella notte. Scopriamo che il segnale che permette il collegamento wi-fi viene dall'armadietto dove Angie è stata uccisa, e che la ragazza del lago ne conosce la combinazione visto che, a quanto sembra, è la reincarnazione di Melanie Cross, una studentessa del liceo degli anni '80. Lyle, in galera per rapimento e tentato omicidio, riceve la visita di Sam. I due sono legati da qualcosa che va oltre la relazione giovanile tra Lyle e Pauline.
Sam è stato abbastanza terrificante in questo episodio di Under the Dome (anche se il primo posto spetta a Rebecca): prima ha minacciato Big Jim con un sorriso angelico degno dei serial killer di Criminal Minds "anche se ti detesto non vuol dire che ti voglio morto. Non ancora almeno"; poi è andato da Lyle per ricordargli di una promessa fatta 25 anni fa su qualcosa/qualcuno che deve rimanere sepolto, nel passato o sottoterra, non è chiaro, e ha aggiunto candidamente "l'edificio è vuoto, potrei ucciderti e nessuno lo saprebbe, a nessuno importerebbe". Ma la stazione dello sceriffo non era vuota, Junior ha osservato tutta la scena dai monitori di sorveglianza e pretende delle spiegazioni dal barbiere, proprio come gli ha suggerito sua madre - anche se forse a questo punto seguire questo consiglio non è molto salutare, visto che Lyle non è proprio il massimo della stabilità mentale, ma ormai Junior è totalmente in balia delle acque e non sa più di chi fidarsi. Suo padre è un assassino, sua madre gli ha mentito per tutta la vita, suo zio è un bugiardo e potenzialmente un assassino. Sinceramente con questo background è sorprendente che James sia diventato "soltanto" uno stalker.
What's next
Dal trailer del prossimo episodio di Under the Dome, vediamo una violenta escalation tra le ostilità tra Rebecca e Julia. Joe, Norrie e Melanie indagano sul passato di quest'ultima e ci saranno dei probabili flashback sul ritrovamento del mini-dome/uovo della prima stagione.
Conclusioni
Il dibattito filosofico-morale è sicuramente interessante, ma questo è un mistery thriller con contorno di action, quindi speriamo che gli autori illustrino le loro argomentazioni con i fatti piuttosto che con i dialoghi a tavolino. Come dice Stiles di Teen Wolf, "uno è un incidente, due è una coincidenza, tre è uno schema" e quindi questo terzo episodio è servito a dimostrare chiaramente che la cupola è intenzionata a dare del filo da torcere ai cittadini di Chester's Mill, per motivazioni legittime o meno. Adesso però siamo pronti a entrare nel cuore del mistero e speriamo che la serie prenda un ritmo più sostenuto.
Movieplayer.it
3.0/5