Un mondo a parte, recensione: un bravo Antonio Albanese e un film che dimostra amore per la montagna

La recensione di Un mondo a parte, il nuovo film di Riccardo Milani con Antonio Albanese e Virginia Raffaele che ci porta in un borgo di montagna per raccontare con leggerezza le difficoltà e sfide dei piccoli borghi.

Un mondo a parte, recensione: un bravo Antonio Albanese e un film che dimostra amore per la montagna

Partiamo dalla fine nello scrivere questa recensione di Un mondo a parte, dai titoli di coda che passano in rassegna, con orgogli e affetto, il nutrito cast composto quasi per intero di non professionisti, di personaggi di Pescasseroli e dintorni, dove il film è ambientato. È lì che ci porta, fisicamente e tematicamente, Riccardo Milani con il suo nuovo lavoro, in un piccolo borgo di montagna che deve affrontare le sfide della contemporaneità con le difficoltà che portano con sé. Un mondo a parte, appunto, in cui un Antonio Albanese in gran forma deve ambientarsi e che impariamo a provare lo stesso affetto che prova il regista e che traspare con evidenza e decisione nel corso della visione.

Benvenuti a Rupe

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Un mondo a parte: una scena del film

Siamo a Rupe, piccolo borgo abruzzese che conta meno di 400 anime, un luogo in cui chiede di essere trasferito Michele, insegnante con tanti anni di servizio a Roma, stanco della realtà della Capitale e affascinato da un'idea idilliaca e idealizzata del contesto di montagna. Una visione destinata a scontrarsi con la realtà una volta ritrovatosi sul posto e immerso in un contesto più difficile, sfidante, problematico di quanto potesse immaginare, costretto ad adattarsi a una situazione nuova e comprendere le sfide che una piccola comunità di questo tipo è costretta ad affrontare giorno dopo giorno. A cominciare dal trovare i numeri necessari per tenere aperta la scuola elementare locale in cui si trova a insegnare, sotto minaccia di chiusura perché non ha il numero necessario di bambini per giustificarne la presenza. Dove trovare altri bambini per aumentare il numero di iscritti?

Si scrive Rupe, si legge Opi

Rupe è ovviamente una località fittizia immaginata per far sfondo alla storia di Michele, ma l'ispirazione è reale e concreta e si tratta del piccolo centro abitato di Opi, a due passi da Pescasseroli, dove Un mondo a parte è stato girato. E altrettanto reali sono le problematiche che Riccardo Milani mette in scena, cogliendo l'occasione per sottolineare temi preziosi per il nostro paese: l'importanza di preservare i piccoli centri, la centralità dell'istruzione pubblica e di mantenere quel baluardo educativo, il conflitto tra la voglia di aprirsi a un mondo moderno che si muove su regole e con ritmi diversi, senza trascurare il legame col territorio e far crescere la propria comunità senza essere costretti ad andare via.

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Un mondo a parte: Antonio Albanese in un momento del film

Milani lo racconta senza nascondere l'amore che prova per questi territori, lasciandosi andare a esso e forse, in un paio di sequenze un po' meno riuscite, esserne ostacolato nell'avere una visione obiettiva del risultato. Ma l'intento è encomiabile e prezioso e si traduce in un film che funziona nel suo complesso e sa dialogare con efficacia con il proprio potenziale pubblico. Un dialogo ottenuto con lo strumento della commedia, con un'ironia efficace e a fuoco, ben veicolata dal lavoro di Antonio Albanese sul suo Michele, sognatore bisognoso di trovare il proprio spazio in un contesto meno frenetico e opprimente di quello romano, che dà vita a una prima parte dal sapore e le dinamiche da Benvenuti al sud, affidato alla mimica efficace dell'attore. È buona co-protagonista anche Virginia Raffaele, nei panni della vice-preside della scuola in cui Michele viene trasferito.

La forza dei bambini

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Un mondo a parte: Antonio Albanese in una scena del film

Se funzionano i due attori protagonisti, altrettanto possiamo dire di tutto il magnifico cast di comprimari che, come accennato, viene evidenziato nei titoli di coda: sono quasi tutti abitanti della zona, principalmente di Pescasseroli, che diventano vero valore aggiunto del film. Sono loro a caratterizzare Un mondo a parte e renderlo quel sentito omaggio che è, sono loro a funzionare come perfette spalle per i protagonisti. Su tutti sono incantevoli i bambini che popolano la classe in cui insegna Albanese, perfetti nei tempi e nelle espressioni, nella capacità di dire con la necessaria spontaneità le battute richieste dal copione. Merito evidente di Milani, che su questo si è concentrato in particolare nel dirigere il suo mondo a parte, nel renderli gruppo affiatato e anima autentica del piccolo centro che è andato a raccontare.

Conclusioni

Arriviamo alle battute finali della nostra recensione di Un mondo a parte e ribadiamo la convinzione di aver visto un film che ha tutti gli strumenti al posto giusto per parlare al proprio pubblico d’elezione, parlando con ironia di temi importanti grazie al grande lavoro di Antonio Albanese e il buon supporto di Virginia Raffaele. Adorabili i bambini locali che popolano la classe della scuola di Rupe, vero valore aggiunto di un film che si fa voler bene e diverte con sincerità e passione.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
4.3/5

Perché ci piace

  • Il Michele di Antonio Albanese, con il prezioso lavoro di mimica nell’adattarsi al nuovo contesto di Rupe.
  • Il cast di abitanti del territorio, con particolare menzione per gli adorabili bambini.
  • L’importanza del parlare di piccole comunità, dei loro problemi e delle loro esigenze.

Cosa non va

  • Dopo un inizio riuscitissimo, il film soffre di alcuni squilibri di ritmo.
  • Un paio di sequenze meno riuscite.