Ali, fisico scolpito e mustacchi ad hoc, gestisce un ristorante di famiglia ereditato dai compianti genitori in una piccola cittadina sulle sponde del mar Egeo. Oltre a essere un ottimo ristoratore, è l'idolo assoluto dell'intera comunità, sempre pronto a dare una mano a chi ne abbia bisogno, nonché il sogno proibito di tutte le donne single.

All'inizio di Un amore come te un giorno fa il suo arrivo la bella Deniz, profondamente scossa da un trauma passato, giunta in loco per cercare lavoro in una gelateria locale. I due si incontrano in modo inaspettato e per Alì è un vero e proprio colpo di fulmine. Deniz inizialmente lo respinge, salvo finire anch'essa per affezionarsi col passare dei giorni e a cedere al suo fascino. Ma la ragazza nasconde un grande segreto che le impedisce di lasciarsi andare completamente e che rischia di complicare quella relazione sempre più passionale e profonda.
Amori che vanno e amori che vengono

Agli amanti del cinema il nome di Burak Özçivit dirà forse poco, ma per chi bazzica i palcoscenici televisivi nostrani l'attore turco è ormai un volto conosciuto grazie alla popolare serie Endless Love, che ha conquistato il pubblico di Mediaset. E proprio sulla rete ammiraglia va in onda questo film che lo vede protagonista assoluto al fianco di colei che è diventata sua moglie, ovvero l'affascinante Fahriye Evcen: vi avevamo già parlato di lei su queste pagine nella nostra recensione di Eternal Love (2017). Le premesse avranno già convinto una buona parte di lettori su come la visione difficilmente potrà essere di loro gradimento ed effettivamente le quasi due ore di Un amore come te si rispecchiano in piena regola tutti i topoi dei melodrammi provenienti da quelle latitudini, con tutti i pro e i contro del caso.
Un amore come te e come tanti altri

Una sorta di isola deserta, quasi come un omaggio più o meno involontario a un grande cult del cinema soft-erotico quale Laguna blu (1980). Ritrovo per questi due amanti tormentati, ognuno alle prese con dei traumi di diversa origine che però potrebbero minacciare seriamente il loro futuro insieme, siano questi o meno tangibili. La presenza di "terzi incomodi" che emergono da passati poco chiari, con flashback rivelatori pronti ad ampliare ulteriormente il pathos in divenire, non fa che confermare l'aura da soap-opera di un racconto che non ha, e non vuole avere, mezze misure.
Il tutto all'insegna dell'esagerazione e dell'esasperezione, con tanto di sequenze al rallentatore, battute ad effetto ed intensi primi piani, nel tentativo di amplificare il più possibile l'impatto enfatico di una vicenda che vive sulla forza dei sentimenti. Sentimenti che però a conti fatti risultano così ridicoli e fasulli, con tanto di resa dei conti ed epilogo che strizzano l'occhio alla tragedia, con la dicotomia Eros / Thanatos schiava di un'allegoria machista forse oggi improponibile.
Tempi e luoghi di un film indeciso

La prima parte è assai lenta a carburare e la love-story passa su situazioni forzate, atte ad allungare inutilmente il brodo e a far trepidare maggiormente quello che rimane il principale target di riferimento. L'alchimia tra i due protagonisti è ovviamente ben visibile e non poteva essere altrimenti dato il fatidico sì pronunciato anche nella vita reale e questo aiuta almeno parzialmente la sceneggiatura a nascondere alcune evidenti lacune alla base.
L'ambientazione suggestiva è quella di Milas, cittadina di cinquantamila abitanti che si staglia sulle ridenti acque dell'Egeo. Acque che risulteranno palcoscenico delle fasi salienti di Un amore come te, un film che non riesce a gestire la sua commistione tra kitsch e presunta verosimiglianza, con la violenza sessista e lutti passati a far capolino ad appesantire gratuitamente la storia. Storia che per l'appunto finisce così per prendersi troppo sul serio, quando ormai sarebbe forse stato più d'uopo spingere il pedale sull'eccesso: così non è né carne né pesce.
Conclusioni
Si vorrebbe costruire un melodramma romantico dai toni vagamente epici, con tanto epilogo che diventa talmente kitsch da risultare involontariamente ridicolo. Tra cliché narrativi, eccessi estetici e una sceneggiatura che non si vergogna di evitabili forzature, Un amore come te è un film incapace di trovare il proprio baricento emotivo e romantico. Solo l'affinità tra i due protagonisti, marito e moglie anche nella realtà, risulta sincera in un contesto altrimenti artefatto.
Perché ci piace
- La palpabile sintonia tra Burak Özçivit e Fahriye Evcen.
- La suggestiva ambientazione.
Cosa non va
- Sceneggiatura ricca di risvolti forzati.
- L'anima kitsch prende il sopravvento in più occasioni, senza però andare fino in fondo.
- Un finale che bisogna vedere per crederci.