Domenica 8 aprile 1990 allo stadio di Bergamo si sfidarono Atalanta e Napoli, in un match fondamentale nella corsa scudetto, che vedeva i partenopei di Maradona inseguire il Milan di Sacchi. Quella domenica calcistica è entrata nella storia del calcio a causa della monetina che colpì il brasiliano del Napoli, Alemao, e che consentì alla squadra di Bigon di agganciare in testa alla classifica i rossoneri, fermati sul pari a Bologna. Una monetina da 100 lire che diventa spartiacque del campionato, decretando un cambiamento che risulterà decisivo in termini di lotta per il titolo.
Più o meno nelle stesse ore in Nord America un altro tipo di evento avrebbe decretato un altro cambiamento. Un confine che una volta oltrepassato risulterà ancor più decisivo della monetina di Alemao, visto che il Milan quello scudetto lo perse poi nella cosiddetta 'fatal Verona'. Quel confine, quel punto di non ritorno del piccolo schermo, in grado d'influenzare numerose opere nel corso dei decenni è intitolato I segreti di Twin Peaks e, trent'anni esatti dopo l'esordio di quel fenomeno epocale nella storia della televisione, ricordiamo dieci elementi cult de I segreti di Twin Peaks, creato da David Lynch e Mark Frost.
Il regista di Velluto Blu ha sempre specificato quanto sia indefinibile il processo che conduce ad una valida idea. La storia di David Lynch racconta tuttavia che spesso nel suo caso si è partiti da una semplice immagine, come quella di un corpo avvolto in un sacco di plastica che, insieme a Mark Frost, visualizzò all'interno di una tavola calda. Chissà, magari simile al RR Diner di Norma Jennings. E il desiderio d'innovazione del network ABC alla fine degli anni '80 collimava con l'anima visionaria e sperimentale di David Lynch. Un binomio tra autore e produzione non così scontato.
La trama di Twin Peaks - in Italia trasmessa con il titolo I segreti di Twin Peaks - inizia dal ritrovamento del cadavere della giovane Laura Palmer (Sheryl Lee) sulla battigia del lago adiacente all'omonima cittadina del titolo, situata nello stato di Washington, a cinque miglia dal confine canadese. La morte di Laura sconvolge la piccola e tranquilla comunità di Twin Peaks e l'eccezionalità di quanto accaduto necessita del sostegno dell'agente federale Dale Cooper (Kyle MacLachlan), che sin da subito riesce ad integrarsi perfettamente con la popolazione e i tutori della legge locali. Intrighi, ipocrisie e fatti inspiegabili vengono a galla insieme all'originalità dei personaggi di uno show iconico e pionieristico. I misteri che circondano la fittizia cittadina di Twin Peaks e i suoi abitanti si rivelano unici e in qualche modo mai più replicati all'interno della fiction televisiva. La spiegazione migliore la si ricava dalle parole che Lynch affida allo sceriffo Harry S. Truman (Michael Ontkean), rivolgendosi a Dale Cooper (Kyle MacLachlan) "Twin Peaks è diversa. Lontana dal resto del mondo, l'avrai notato. Ed è proprio per questo che ci piace".
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1. Il mistero di Laura Palmer
L'intero show è imperniato sulla scomparsa di Laura Palmer, una delle ragazze più popolari di Twin Peaks e ritratto simbolico dell'oscurità e della sofferenza celata dietro l'immagine della tranquilla e serena fanciulla di provincia. Il ritrovamento del suo cadavere non solo è il trigger dell'intera narrazione ma si rivela essere il classico scoperchiamento del vaso di Pandora, dentro al quale sono nascoste tutte le perversioni e le ipocrisie di Twin Peaks. La morte di Laura scatena una serie di eventi che cambieranno per sempre le vite dei personaggi della serie. E in qualche modo il fantasma di Laura aleggia sempre sulle dinamiche della storia. David Lynch cercava una ragazza di Seattle per la breve apparizione di Laura. Inizialmente Sheryl Lee, abitante in quel periodo a Seattle, avrebbe dovuto comparire soltanto in poche sequenze ma il piglio e la bravura della ragazza convinsero Lynch e Mark Frost ad ampliare il suo coinvolgimento.
2. La colonna sonora di Angelo Badalamenti
Un pettirosso. Due ciminiere. Una segheria con dei pezzi di legno. Poi la strada provinciale con l'insegna: 'Welcome to Twin Peaks'. Una doppia cascata che s'incrocia e un gruppo di anatre in un lago. Ad accompagnare queste immagini la malinconica e suggestiva Falling, creata al maestro Angelo Badalamenti. Ci sono sigle che entrano nell'immaginario tanto quanto la serie stessa e l'intro de I segreti di Twin Peaks è tra queste. Ad emozionare fino ai brividi tanto quanto la musica sono le parole di Badalamenti, che rievoca il momento della creazione del tema. Ci vollero venti minuti al pianoforte e una frase di Lynch, seduto lì accanto: "Ok, Angelo, adesso siamo seduti in un bosco buio e c'è un lieve vento che soffia attraverso gli alberi di sicomoro. E c'è la luna e qualche verso di animale in sottofondo e puoi ascoltare il bubolato di un gufo". Una poesia inarrivabile.
3. La tranquilla vita di provincia
Nel corso della prima stagione l'agente Dale Cooper viene affiancato a Twin Peaks per un breve periodo dal collega Albert Rosenfield, completamente diverso da lui. All'affabilità di quest'ultimo si contrappone la supponenza di Rosenfield. Dopo l'ennesimo scherno del collega alle autorità locali, Lynch mette in bocca a Cooper alcune parole che trasmettono perfettamente la natura di Twin Peaks: "Sono stato qui a Twin Peaks per poco tempo, ma in questo periodo ho visto decoro, ordine e dignità. L'omicidio non è un fatto ordinario qui [...] La morte di Laura Palmer ha profondamente scosso tutti [...] Ci sono valori che credevo scomparsi ma mi sbagliavo, li ho ritrovati a Twin Peaks". In queste parole di Cooper si legge l'immagine quieta e paciosa che trasmette Twin Peaks e la semplicità della sua comunità. Una scelta fondamentale quella di Lynch nell'economia della serie. Proprio l'evento straordinario della morte di Laura ribalterà l'ordine delle cose, rivelando come le crudeltà dell'essere umano alberghino anche nella tranquilla vita di provincia.
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4. Il mix di generi
Uno dei fattori determinanti nell'ascesa de I segreti di Twin Peaks si è rivelato essere il mix di generi che lo show di Lynch assembla nel corso delle puntate.
Fino a quel momento nessuna serie televisiva aveva mescolato al suo interno tratti stilistici da soap opera per poi sfociare nel noir - ispirandosi a film e musiche degli anni '40 e '50 - arrivando persino agli scenari spaventosi dell'horror e al fantasy soprannaturale.
I segreti di Twin Peaks segna un'innovazione nelle scenografie, nella natura grottesca di alcune sequenze e nelle caratteristiche degli stessi personaggi. Le scelte del casting includono volutamente star degli anni '60 e numerosi sono i riferimenti e le citazioni, soprattutto visive, che lo show propone. Senza dimenticare la soap che guarda la soap: molti abitanti di Twin Peaks sono appassionati della serie Invito all'amore.
5. Dale Cooper e Diane
Nonostante Laura Palmer sia il fulcro dello show, il protagonista è l'agente federale Dale Cooper. David Lynch ha raccontato più volte che il personaggio è stato creato su misura per Kyle MacLachlan, a sua volta una vera e propria creatura cinematografica di Lynch, che lo fece debuttare in Dune e lo volle protagonista di uno dei suoi film paradigmatici, Velluto Blu. Dale Cooper è un giovane agente dell'FBI, abituato a registrare ogni minimo dettaglio della sua giornata rivolgendosi sempre ad una misteriosa interlocutrice che chiama Diane. Dal buon cuore, risoluto e dotato di una particolare ironia, nonché integerrimo e dedito alla meditazione spirituale, Cooper è l'eroe perfetto con il quale il male di Twin Peaks è costretto a fare i conti. Amante del caffè nero bollente e goloso di gelato, torta alle ciliegie e ciambelle, Cooper alterna la serietà che necessita il suo ruolo ad uno stupore quasi adolescenziale. L'agente è protagonista di svariate gag che caratterizzano a tratti lo show e che contribuiscono a renderlo uno dei personaggi maggiormente iconici nella storia della tv. La battuta: "Diane, sono le 11.30 del 24 febbraio. Sto entrando nella città di Twin Peaks" è entrata da tempo nell'immaginario popolare.
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6. La dualità di Twin Peaks
La prima sequenza de I segreti di Twin Peaks mostra una peculiarità ricorrente nella serie. Il volto della proprietaria della segheria, Josie Packard (Joan Chen) riflesso allo specchio, svelando una dualità insita nella natura stessa dello show. In realtà sin dalla sigla Lynch invita lo spettatore a non sottovalutare quest'aspetto. La doppia cascata che si unisce, così come le coppie di anatre nel lago. E d'altro canto molti dei personaggi di Twin Peaks celano in qualche modo la loro vera identità o le loro reali intenzioni. Il cinema di Lynch ha affrontato il tema del doppio in diverse occasioni e Twin Peaks non è da meno. I segreti, i misteri e i sotterfugi dello show sono la riprova di quanto luce e oscurità siano intrinseche nell'anima della serie e nella poetica di un cineasta del calibro di David Lynch.
7. BOB
Solo Twin Peaks può alternare sequenze nelle quali dominano primi piani melensi da teleromanzo a scene dove si palesano improvvisamente spaventose entità demoniache. La trama della serie si evolve fino alla scoperta della reale natura di questa entità, denominata Killer Bob. Un'anticipazione la regala lo sceriffo Truman: "C'è una specie di malattia nell'aria. Qualcosa di molto, molto strano tra questi vecchi boschi. Puoi chiamarla come vuoi. Una maledizione. Una presenza. Assume forme diverse [...]". La malvagità di BOB si cela dietro alcuni degli eventi più tragici della serie. E nonostante l'importanza di BOB sia speculare a quella di Laura Palmer, è noto come la sua genesi sia del tutto casuale. Ad interpretarlo è l'arredatore Frank Silva, che un'intuizione improvvisa di Lynch durante la preparazione di un set lo elesse a nemesi principale dello show.
8. Caffè e ciambelle
I segreti di Twin Peaks è cosparsa di numerosi dettagli bizzarri ma uno dei più iconici è la presenza di sfilze di ciambelle, anche in occasioni insolite e del tutto fuori luogo se relazionate al contesto e al climax di determinate sequenze. La serie mostra varie volte la sala degli interrogatori con il tavolo pieno di dolciumi e non dalle solite scartoffie da stazione di polizia. Inoltre i personaggi fanno tappa fissa alla tavola calda RR Diner di Norma Jennings (Peggy Lipton), alla quale Dale Cooper si affeziona particolarmente, ordinando spesso una o più fette di torta con il gelato. Ricorrenti sono inoltre le citazioni di Cooper che riguardano il consumo di caffeina e in generale il suo morboso attaccamento al caffè. Perché non si può iniziare la giornata 'senza una dannata tazza di buon caffè'.
9. I freaks di Twin Peaks
Il cinema di David Lynch è costituito da numerosi elementi di turbamento e inquietudine. Così come per altri registi visionari ed eccentrici, le sue opere hanno trovato grande ispirazione in un capolavoro del 1932, Freaks, diretto da Tod Browning, al fine di conferire forma e corpo alle proprie fantasie e ai propri labirintici percorsi mentali. Ecco perchè dalla deformità di John Merrick di The Elephant Man alle turbe mentali di Rita inMulholland Drive, Lynch conferisce ai suoi personaggi un'estetica stravagante connessa a delle nevrosi o delle angosce che alle volte si manifestano nelle loro menti in maniera ambigua, fra sogno e realtà. E Twin Peaks offre un campionario di personaggi grotteschi e strambi. In particolare, tra i più rappresentativi, ritroviamo volti iconici come il Nano della Loggia Nera che accoglie per la prima volta Dale Cooper insieme a Laura Palmer, il Gigante che appare nella stanza dell'hotel e parla per enigmi oltre a MIKE, l'ex socio di BOB ora redento e senza un braccio. Uno dei personaggi maggiormente riconoscibili è la Signora Ceppo, una singolare vedova che vive vicino ai boschi e porta sempre con sé un ceppo di legno, al quale dimostra di essere molto legata, attribuendogli un alone mistico.
10. Loggia Nera
Il luogo misterioso per eccellenza di Twin Peaks, dove il rapporto causa-effetto si annulla e il tempo scorre in maniera differente rispetto al mondo reale. Ambiente inquietante, suggestivo ma per certi versi inspiegabile al genere umano, la Loggia Nera - che si propone come una sorta di limbo tra la vita e la morte - comprende la Red Room, dall'aspetto di una sala d'attesa. Qui Dale Cooper si ritrova per la prima volta in un sogno nel quale fa la conoscenza del Nano e di una donna bellissima e identica a Laura Palmer. La Loggia Nera si profila come il nucleo enigmatico, oscuro e occulto per gli spettatori e viene spesso associata a tradizioni mitologiche popolari. Anche in questo caso la dualità si cela dietro al significato della Loggia Nera - nella quale vi si ritroverebbe il cuore del male - che si dice abbia divorato la sua controparte bianca. Simbolo per eccellenza dell'indecifrabilità della mente di David Lynch, la Loggia Nera è spesso accompagnata ad una frase che l'ha resa celebre: "Nell'oscurità di un futuro passato il mago desidera vedere. Un uomo canta una canzone tra questo mondo e l'altro. Fuoco cammina con me".