Twilight of the Warriors: Walled In, la recensione: un action esaltante e spettacolare

La storia di Twilight of the Warriors: Walled In è ambientata negli anni Ottanta nella città murata di Kowloon, teatro di una resa dei conti tra spietate gang criminali. Su Rai4 e RaiPlay.

Un'immagine promozionale di Twilight of the Warriors: Walled In

La cosiddetta città murata di Kowloon fu definitivamente demolita nel 1995 dal governo di Hong Kong e ora al suo posto si trova un parco commemorativo. Nata durante la dinastia Song (960-1279), principalmente come avamposto per il commercio del sale, divenne con il passare dei secoli un insediamento privo di leggi e di controlli, sovrappopolato e proprio per questo teatro di scontri tra bande criminali per il possesso della zona.

Una Scena Di Azione Di Twilight Of The Warriors Walled In
Una scena di Twilight of the Warriors: Walled In

Visto che il luogo originario non esiste più, per Twilight of the Warriors: Walled In sono stati realizzati due grossi set a replicarne i luoghi più iconici, palcoscenico della resa dei conti tra queste gang che se le danno di santa ragione nel corso delle due ore di film. Film che ha ottenuto un clamoroso successo di pubblico in patria, il secondo più visto di sempre, e che è ispirato al romanzo City of Darkness di Yuyi e al relativo manhua (i manga cinesi) di Andy Seto.

Twilight of the Warriors: la prigione dei guerrieri

Louis Koo E Sammo Hung In Una Scena Di Twilight Of The Warriors Walled In
Sammo Hung in una scena di Twilight of the Warriors: Walled in

Chan Lok Kwan è arrivato a Hong Kong, immigrato illegalmente dalla Cina continentale. Per guadagnarsi da vivere combatte in incontri clandestini ed entra così in contatto con la banda del crudele boss Mr. Big, il quale gli promette che se lavorerà per lui gli garantirà un falso documento d'identità. Promessa poi non mantenuta ed è allora che Chan, accecato dalla rabbia, fugge con una borsa di droga appartenente alla gang, nascondendosi poi proprio nella città murata di Kowloon.

La zona è comandata da un leader altrettanto temuto, l'imbattibile Cyclone, che tratta in maniera equa i residenti cercando di mantenere una sorta di equilibrio tra le attività illegali e il quieto vivere. Nonostante l'inizio tra loro non sia dei migliori, Chan riesce a guadagnarsene la fiducia e diventa uno dei suoi uomini, ma un incredibile segreto legato al proprio passato e i loschi interessi di Mr. Big e di altri capi criminali rischiano di scatenare a Kowloon una guerra senza esclusione di colpi.

Una lunga gestazione

Una Scena Di Twilight Of The Warriors Walled In
Louis Koo è Cyclone

Un progetto che era in ballo da più di vent'anni e che ha finalmente visto la luce delle sale nazionali nel maggio del 2024, con tanto di presentazione alla sezione Midnight Screenings del festival di Cannes. E tagliamo subito la testa al toro dicendovi che la lunga attesa per Twilight of the Warriors: Walled In è stata ampiamente ripagata con una produzione d'eccellenza, imperdibile per tutti gli appassionati di arti marziali e del cinema di Hong Kong.

Sin da quel prologo spettacolare nel quale veniamo a conoscenza del personaggio principale, quel Chan che è un reietto dal misterioso passato, e di una, ma non l'unica, delle spietate nemesi - ovvero il Mr. Big di una leggenda come Sammo Hung - le coreografie mettono in campo muscoli e atletismo, con quell'inseguimento e relativo combattimento sull'autobus in corsa che è un puro spettacolo d'adrenalina e che mette le cose in chiaro già dopo pochi minuti.

Uno per tutti, tutti per uno

Ma le due ore piene di visione, pur con qualche passaggio più intimista atto a creare il rapporto di profonda amicizia che si innesca tra il protagonista, Cyclone e altri tre compari / giustizieri di Kowloon che diventeranno come la sua ombra, offrono numerose sequenze di puro intrattenimento, giocando spesso con elementi fantastici nel tentativo di caricare, anche in forma caricaturale, il racconto di ulteriore energia.

Azione A Tutto Spiano In Twilight Of The Warriors Walled In
Twilight of the Warriors: Walled In

Da elementi sovrannaturali come un vento innaturale ad un final boss che riesce a respingere i colpi nemici unicamente tramite il potere della mente, Twilight of the Warriors: Walled In non cerca il realismo a tutti i costi, ma i colpi sono comunque duri e fanno male e la violenza, seppur mai estrema, è sempre presente nel corso di questi combattimenti all'ultimo sangue. D'altronde dietro la macchina da presa troviamo uno specialista come Soi Cheang, che ricordiamo non solo per i cult SPL 2 (2015) e Accident (2009) ma soprattutto per uno dei thriller più sporchi e intensi degli ultimi anni, girato in un magnifico bianco e nero, ossia il memorabile Limbo (2021).

Qui lo scavo narrativo è sicuramente più volutamente dozzinale, con gli stessi colpi di scena che - prendendo spunto dalle opere alla base - risultano parzialmente forzati, ma il senso di fratellanza che si crea tra i vari abitanti di Kowloon e la lotta per "fare la cosa giusta" sono in grado di coinvolgere la maggior parte del pubblico, che deve farsi trascinare e divertire da quella caotica, avvincente, baraonda ambientata in questo microcosmo dimenticato dalla società.

Conclusioni

Un'esplosiva, esaltante, dichiarazione d'amore al cinema d’azione di Hong Kong, tra coreografie spettacolari, tensioni criminali e quel forte senso di fratellanza e rispetto che lega i personaggi principali, antieroi in un sottomondo allo sfascio. Il microcosmo di Kowloon City, rifugio per i più poveri e reietti, diventa così teatro di morte e violenza quando le gang decidono di affrontarsi a viso aperto tra quei vicoli sudici dove non batte mai il sole, con il sangue che ben presto ne inonderà le fondamenta. Coreografie frenetiche, che a tratti esagerano volutamente in un dinamismo che guarda al puro intrattenimento, caratterizzano due ore di visione caratterizzate da un sotterraneo senso di nostalgia. Nostalgia di un luogo non-luogo, prossimo a non esistere più, con il ritorno alla madre patria cinese in un racconto che riflette sulle origini e gli archetipi del cinema di genere nazionale.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Azione a più non posso e di assoluta qualità.
  • Buona gestione del numeroso gruppo di personaggi.
  • Le due ore volano tra botte ed emozioni.

Cosa non va

  • Alcune scelte narrative virate all'irrazionale rischiano di risultare fuori luogo per un certo tipo di pubblico.