M. Night Shyamalan si è costruito la fama di "re dei colpi di scena": i finali di film come Il sesto senso e The Village sono di quelli che, se non si è estremamente attenti (per non dire ossessivo compulsivi), sono difficili da anticipare. Per questo ogni volta che arriva un suo nuovo titolo ci aspettiamo tutti che succeda qualcosa di sconvolgente. O quantomeno eclatante. Per Trap, dal 7 agosto nelle sale italiane, la rivelazione principale è detta nel trailer: Josh Hartnett interpreta Cooper, papà che accompagna la figlia adolescente al concerto della sua cantante preferita, Lady Raven.
Questo grande evento pop ricorda la gigantesca e organizzatissima macchina che segue artisti come Taylor Swift: migliaia di ragazzini urlanti, genitori più o meno presi ad accompagnarli, stand infiniti di merchandising e cibo. E ovviamente uno spettacolo spettacolare: luci, fumo colorato, decine di cambi d'abito, guest star e interazione diretta con il pubblico. Sembrerebbe tutto normale, se non fosse che, come suggerisce il titolo del film, l'esibizione di Lady Raven a Philadelphia (città dove vive Shyamalan) è una gigantesca trappola.
L'FBI ha infatti scoperto che un terribile serial killer, il Macellaio (The Butcher in originale), ha comprato un biglietto per lo spettacolo ed è quindi presente tra le persone chiuse nel palazzetto. A dirigere l'operazione di cattura è una profiler molto esperta, che ha istruito, oltre agli agenti, anche tutte le persone coinvolte nell'evento, da chi controlla gli ingressi ai commessi degli stand, su come comportarsi. E qual è quindi questa rivelazione? Il Macellaio è proprio Cooper!
Trap: nella mente del serial killer
I maligni diranno che Trap è soltanto una scusa per lanciare la carriera da cantante della figlia del regista: Saleka Shyamalan. È proprio lei infatti a interpretare Lady Raven. Non solo: tutte le canzoni che sentiamo nel film sono sia composte che interpretate da lei. Sicuramente è una bella vetrina, ma Trap non è semplicemente questo. Shyamalan ha sempre dichiarato di essere stato influenzato - nell'ideazione e nella scrittura dei suoi film - principalmente dalla propria famiglia. E le sue pellicole più recenti, come Bussano alla porta (2023) e Old (2021), mettono in evidenza proprio l'ansia di invecchiare e non poter quindi più seguire i propri cari con la cura desiderata.
Con questo ultimo film il regista di Philadelphia ci porta quindi sì nel mondo della musica, che è quello che appartiene alla figlia, ma usa questo espediente per parlare di altro. Anche lo stesso genere thriller è un pretesto, un altro tassello per rendere la confezione più luccicante e intrigante. È innegabile che l'idea di un serial killer bloccato a un concerto pop sia una bella intuizione, ma, più che costruire una fuga sorprendente, Shyamalan è interessato a entrare nella psicologia di una persona che manca completamente di empatia e che vede gli altri soltanto come un mezzo per soddisfare le proprie "urgenze", come le chiama lui, o sfide da vincere. Per farci capire come sia strutturata la mente di Cooper, il regista riprende il concerto dal suo punto di vista: tutto è asettico, distante, da osservare analiticamente. Accanto a lui ci sono persone che provano emozioni forti di ogni tipo, ma lui non si fa mai trasportare. Non perde mai la calma.
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La miglior prova di Josh Hartnett
Ci voleva un attore in grado di passare facilmente dalla gentilezza più convincente - e forse anche troppo ostentata - alla più totale mancanza di espressione. Josh Hartnett ci è riuscito perfettamente, dando quella che molto probabilmente è la prova migliore della sua carriera (straordinario il suo sorriso forzato che ricorda quello di Norman Bates in Psycho). È come se interpretasse contemporaneamente due personaggi completamente diversi: l'empatico e rassicurante Cooper e lo spietato Macellaio. Una dicotomia che rispecchia la nostra vita sui social (fondamentali nel film), in cui mostriamo solo la parte che vogliamo far vedere di noi stessi, che, molto spesso, è quella più piacevole. Magari costruendoci sopra un'identità che non ha nessun corrispettivo nella vita reale.
E infatti quando in Trap cambia il punto di vista, cambia anche il modo di girare di Shyamalan: tutto diventa più confuso, più emotivo. E ciò che è tangibile, osservabile senza il filtro di uno schermo, si rivela per ciò che è davvero. Non si possono sentire odori, sapori o temperatura quando osserviamo la vita di qualcuno su un cellulare. Dovremmo quindi ricordarci più spesso di guardare le persone negli occhi, starci insieme, mangiarci insieme. Solo così possiamo capire davvero chi abbiamo di fronte.
Conclusioni
Trap, il nuovo film di M. Night Shyamalan, usa la confezione del thriller per raccontare altro: il concerto di una pop star, Lady Raven (Saleka Shyamalan), è infatti una grande trappola per catturare un serial killer spietato, Il Macellaio. Peccato che la persona a cui l'FBI sta dando la caccia sia proprio il protagonista interpretato da Josh Hartnett! Giocando sapientemente con i punti di vista, il regista ci racconta come sono cambiate oggi le interazioni tra le persone, sempre più alterate dall'osservare le vite degli altri attraverso uno schermo.
Perché ci piace
- L'idea iniziale.
- L'ottima prova di Josh Hartnett.
- La regia di Shyamalan, che cambia a seconda di quale sia il punto di vista che ci sta raccontando la storia in quel momento.
- Le canzoni di Saleka Shyamalan.
Cosa non va
- La seconda parte è meno forte della prima.
- Alcune soluzioni della sceneggiatura sono molto facili.