Tornatore tra cinema e pubblicità

Il regista de La sconosciuta ha tenuto una lezione sul cinema appliacto alla pubblicità a Bagheria.

Con una lezione sul cinema pubblicitario il premio Oscar Giuseppe Tornatore ha inaugurato il terzo master di primo livello sul Cinema promozionale in digitale. L'incontro svoltosi lo scorso mercoledì 11 aprile presso il laboratorio universitario multimediale "Michele Mancini", a Palazzo Aragona Cutò di Bagheria, è stata un'importante occasione per conoscere una realtà italiana che ha origini negli anni '50-'60, che oggi continua a coinvolgere registi noti (Gabriele Muccino e Alex Infascelli) senza più essere considerato un tabù.

"Oggi fortunatamente questo tabù è stato superato - spiega Tornatore - anzi credo sia necessario distinguere i diversi tipi di registi: quelli che come me si prestano alla pubblicità, e quelli che invece nascono come registi pubblicitari". Distinzione importante in una visuale diversa rispetto a quella dello spettacolo immaginifico che offre la settima arte; "Può sembrare paradossale ma il regista pubblicitario ha una capacità visiva più immediata rispetto a quella di chi lavora nel cinema - continua Tornatore - l'ho capito con l'esperienza, quindi, cogliendo il diverso linguaggio che caratterizza questi due differenti modi di raccontare qualcosa".
Se per narrare una storia nel cinema è necessario creare l'intreccio narrativo utile a coinvolgere lo spettatore tenendolo inchiodato alla poltrona, naturalmente entusiasmandolo, nella pubblicità tutto cambia; bisogna esaltare un prodotto in una dimensione temporale esigua di 60 secondi, in seguito tagliata prima a 30 ed infine a 15 secondi. In questo caso il linguaggio, influenzato non solo dalla dimensione temporale ma anche dalla distrazione che caratterizza chi lo vede, deve necessariamente risultare "di impatto" riuscendo a cogliere l'attenzione dello spettatore televisivo:"convincere all'acquisto o sensibilizzare su particolari tematiche come ad esempio fa la pubblicità progresso, è ciò che chiede una realtà economico-sociale come quella pubblicitaria".
Non è solo sufficiente individuare la storia così come l'inquadratura più adatta, infatti ricoprono fondamentale importanza anche gli elementi che riempiono la scena. Ciò che può sembrare una sorte di "cornice" può invece assumere la forma di un "elemento vampiro", capace di distrarre dal prodotto il potenziale cliente. Errore da ritenere frequente e commesso anche dallo stesso Tornatore. "Questo errore lo commisi per la mia prima pubblicità 'L'I.P. con l'Italia' (esperienza avuta poco prima di ricevere l'Oscar), dove inserii delle inquadrature che evidenziavano la presenza, inoltre fondamentale alla doppia narrazione, di un telefono. Qui lo spettatore poteva essere facilmente fuorviato".

Diversi sono i metodi di lavoro nella realizzazione di uno spot: o il regista gode di libertà espressiva, o si confronta con uno storyboard esistente, o con un timing. L'ultima opzione riguarda un confronto che il regista deve avere con una versione pubblicitaria già realizzata in versione animata. E' questo un caso nel quale il regista deve solo riprodurre, nell'eventualità che il committente abbia accettato, ciò che precedentemente è stato realizzato. Flessibilità e confronto, ma in fine "il miglior risultato che si possa ottenere - secondo il regista - è tutto ciò che non è frutto di una realizzazione a tavolino".

Un regista riesce ad avvicinarsi al mondo pubblicitario grazie alla notorietà ottenuta, e può anche iniziare grazie alla possibilità economica che questa dimensione commerciale non nega di concedere; questo è il caso di Tornatore così come probabilmente anche per molti altri registi. Nonostante ciò fare "cinema pubblicitario" può risultare un'esperienza importante per il regista coinvolto, il regista originario di Bagheria ricorda che così ha avuto modo di sperimentare nuove forme linguistiche e nuove tecnologie.

Alla conferenza, inoltre, hanno partecipato anche il preside della facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Palermo, Giovanni Ruffino, il presidente del Dams, Renato Tomasino, il sindaco di Bagheria, Biagio Sciortino, il presidente dell'Ordine dei giornalisti di Sicilia Franco Nicastro, il direttore della sede Rai di Palermo, Salvatore Cusumano e il noto critico cinematografico Gregorio Napoli; quest'ultimo soffermatosi nel suo intervento sull'importanza di un'etica pubblicitaria seguita dal regista nel lavoro pubblicitario, e sull'evidente tocco tornatoriana presente nel suo modo di fare pubblicità. La lezione di cinema si ripeterà il prossimo giugno in occasione del Taormina Film Festival.