Torino Film Festival, Greta Gerwig presenta il mondo di Frances Ha

A Torino per presentare il film di Noah Baumbach, l'attrice e regista californiana ha incontrato la stampa per parlare del ruolo che l'ha consacrata; 'La mia Frances? E' Peter Pan in versione femminile', ha raccontato in conferenza.

Tra gli ospiti della 31.ma edizione del Torino Film Festival, Greta Gerwig è certamente tra i più attesi. Californiana, classe 1983, la Gerwig è considerata uno dei talenti emergenti del nuovo cinema americano, un'attrice amata dai registi indie per il suo allure, ma che ha saputo anche conquistare un vecchio volpone come Woody Allen, che l'ha voluta in To Rome with love; nella sua biografia artistica non mancano inoltre esperienze come regista e sceneggiatrice. Basta e avanza, insomma, per rendere affollato l'incontro con la stampa per presentare Frances Ha, film diretto da Noah Baumbach e presentato al TFF nella sezione Festa Mobile. La protagonista è una donna che vive a New York, anche se non ha una casa vera e propria, ama ballare, sebbene non sia una ballerina professionista, ha la testa piena di sogni, anche se il ritorno alla realtà è quasi sempre brusco; insomma un personaggio cucito su misura per la Gerwig, che ha oltretutto firmato lo script.

E' stato difficile far emergere dalla sceneggiatura quella leggerezza che è uno degli elementi distintivi del film?
Abbiamo scritto per molto tempo, un anno; volevamo che il film sembrasse senza sforzo e leggiadro, per questo è stato necessario riscrivere più volte lo script per nascondere i punti di svolta della trama e lasciare che si svelassero in maniera naturale.

Avete pensato sin da subito al bianco e nero?
Sì, e per riuscire ad ottenere il giusto tono abbiamo fatto molti test con la videocamera; non doveva essere un comune bianco e nero, ma doveva legarsi alla storia, quasi come fosse una lettera d'amore a New York e al cinema.

A proposito di cinema, nel film ci sono precisi riferimenti alla Nouvelle Vague e a John Cassavetes, si tratta di ispirazioni che vi hanno condizionato già in fase di scrittura?
No, non direi. Con Noah abbiamo parlato vagamente della Nouvelle Vague e soprattutto del suo modo di ritrarre i giovani, ma non eravamo affatto coscienti di questi riferimenti che sono emersi in maniera più forte sul set.

Come avete lavorato a New York?
Non abbiamo bloccato il traffico se è questo che intendevi; volevamo le scene fossero reali, immagini e inquadrature che fossero immerse nel caos di New York. Ho corso per ore ed ore fino a quando non siamo riusciti ad acchiappare quello che cercavamo, abbiamo restituito il senso vero della città.

Nel film c'è anche la figlia di Sting...
Lo abbiamo scoperto dopo il provino che Mickey fosse la figlia di Sting (ride), siamo stati molto severi, facendo provini su provini, perché volevamo gli attori più interessanti di New York.

E' molto complesso interpretare un personaggio che si è contribuito a creare?
Penso che scrivere e dirigere siano due processi completamenti differenti, uso due parti diverse del cervello. Il lavoro sulla recitazione comincia quando la sceneggiatura è compiuta e ben strutturata, a quel punto si tratta di reinventare il personaggio; come attrice io voglio farmi guidare dal personaggio, voglio scoprirlo e non controllarlo.

La tua Frances è la versione femminile di Peter Pan?
Beh, il parallelo mi sembra azzeccato, anche perché il problema principale di Frances è quello di lasciarsi finalmente alle spalle la giovinezza. Ci è così attaccata da rifiutare ogni relazione sentimentale. Fino a quando non si rende conto di essere l'ultima a rimanere in questa condizione e si arrende.

E' difficile lavorare come indipendenti negli USA?
E' molto difficile, le sale stanno chiudendo e la gente non va più al cinema come prima, per questo motivo bisogna trovare dei modi nuovi per avvicinare il pubblico; è questa la sfida che tutti gi indipendenti devono affrontare. Certo, noi continueremo a lavorare così, anche se non è facile. Fortunatamente festival come questo sono importanti per parlare ad una platea più ampia.