Dopo La bocca del lupo è arrivato finalmente il momento del secondo film italiano in gara diretto dal giovane romano Gioberto Pignatelli. Il suo Santina è ispirato ad alcune pagine de La storia di Elsa Morante e racconta la cronaca dell'omicidio di una prostituta da parte del suo violento amante e sfruttatore. Un amore doloroso e ambiguo ambientato nelle atmosfere di una Roma in parte sognata e in parte scomparsa impresso su supporto digitale e raccontato da Pignatelli attraverso un cinema contaminato dal teatro, dalla musica e dall'arte figurativa. Tutt'altro stile quello usato per Guy and Madeline on a Park Bench, una love-story in un bianco e nero d'altri tempi, che ammicca a Cassavetes e allo Spike Lee di Lola Darling, immersa nelle atmosfere jazz di una Boston affascinante e romanticamente retro diretta dall'esordiente regista americano Damien Chazelle. Un quadrilatero amoroso quello che coinvolge un giovane trombettista emergente e una ragazza disoccupata in cerca di lavoro, nato in maniera bizzarra tra vagoni affollati della metropolitana e nei circoli artistici più brulicanti della città usato dallo sceneggiatore, autore e regista per raccontare "...un mondo in cui nessuno dice realmente quello che pensa e in cui una storia d'amore può finire con una telefonata...".
A chiudere il trittico di competitori di oggi è Medalia de Onoare - Medal of Honor del poco più che trentenne regista romeno Calin Peter Netzer, un film che scava nei meandri di una famiglia anaffettiva, in particolare nel rapporto tra il settantacinquenne Ion e la moglie Nina che sembra ormai da anni essere compromesso dal silenzio e dall'indifferenza che la donna prova nei confronti del marito non rivolgendogli neanche la parola. Anche il figlio Cornel sembra odiarlo fin dal giorno in cui il padre lo denunciò alla polizia per impedirgli di lasciare la Romania comunista. Quando un bel giorno l'uomo riceve dal Ministero della Difesa una medaglia al valore militare per le imprese compiute durante la Seconda Guerra Mondiale. L'uomo trarrà da questo riconoscimento la forza necessaria per riscattarsi agli occhi dei suoi familiari e per riparare a tutti gli errori commessi. Il fuori concorso propone invece la travolgente commedia musicale Made in Hungaria dell'ungherese Gergely Fonyó ci trasporta nella primavera del '63 dove l'adolescente Miki e i suoi genitori ritornano a Budapest dopo aver vissuto quattro anni in America. L'impatto è difficile perchè tutto è cambiato, gli amici, la sua ex-fidanzata e la sua famiglia deve ricominciare da zero. La sue camicie hawaiiane, le sue scarpe sgargianti e la sua collezione di musica rock'n roll creano scompiglio nella scuola e tra gli insegnanti che rispecchiano il tenore di vita di una città, Budapest, e di un paese sonnolenti che a fatica riescono a decollare dal punto di vista culturale. Ispirata alla vera storia di una rockstar ungherese. Sempre fuori dal concorso il programma del Torino Film Festival propone oggi il terzo lungometraggio del trentacinquenne regista canadese Rafaël Ouellet intitolato New Denmark. E' la storia di una ragazza di sedici anni, Carla, che passa ogni estate lavorando nell'albergo di famiglia. Da quando la sorella maggiore Maggie è scomparsa la sua vita non è più la stessa, i giorni sono tutti uguali divisi tra il lavoro e l'affissione dei manifesti che ritraggono il volto della ragazza scomparsa in circostanze misteriose. Ad aiutare Carla i suoi amici e uno sconosciuto esperto nell'ascoltare i rumori della natura. Quando il corpo della sorella viene ritrovato Carla sembra non arrendersi comunque alla realtà dei fatti e parte in compagnia di un'amica alla volta di New Denmark, luogo mitizzato da Maggie. Attori non professionisti, una piccola videocamera a mano e due settimane di lavorazione per realizzare un film che assomiglia ad un sogno ad occhi aperti. Ospite d'eccezione della giornata sarà Emir Kusturica che introdurrà la proiezione di Underground il suo capolavoro più celebre realizzato nel 1995 e qui presentato nella versione integrale di sei ore, inedita nel nostro Paese, che ne restituisce il carattere di sfida artistica al presente del cinema e di 'opera-mondo'. Il regista serbo, giunto in città accompagnato dal Ministro della Cultura serbo e dall'ambasciatore italiano a Belgrado, riceverà domani sera dal Torino Film Festival il Gran Premio Speciale per la sua carriera di cineasta creativo che ha saputo negli anni esprimere un linguaggio unico ed inimitabile fatto di immagini e musiche autentiche. A chiudere la ricca giornata che precede la proclamazione del premiati un prestigioso incontro con Matteo Garrone regista de L'Imbalsamatore e dell'acclamato Gomorra, sempre attento alla cronaca silenziosa di un quotidiano degrado esistenziale della società, che incontrerà il pubblico introducendo Ia proiezione di La conoscevo bene di Antonio Pietrangeli, amaro ritratto di donna (una magnifica Stefania Sandrelli) e della nostra Italia degli anni Sessanta.Torino 2009, giorno 9: Ultimi film in concorso, Garrone e Kusturica
Il nono e ultimo giorno del concorso al Torino Film Festival propone il drammatico Medal of Honor, il romantico Guy and Madeline on a park bench ma soprattutto Santina, secondo film italiano in gara. Protagonisti illustri della giornata anche Emir Kusturica e Matteo Garrone che incontreranno il pubblico nel pomeriggio.