Un trattato sulle piccole cose e la grazia della semplicità. Tofu in Japan. La ricetta segreta del signor Takano di Mihara Mitsuhiro potrebbe rappresentare l'altro lato di quel mondo già superbamente raccontato da Wim Wenders in Perfect Days. Anche qui il cuore della storia è la fenomenologia dell'ordinarietà, un microcosmo scandito dall'alternarsi delle stagioni, dalle routine consolatoria dei gesti quotidiani e dove la salvezza non arriva da supereroi ma da uomini e donne straordinariamente ordinari. Dopo aver vinto il premio del pubblico al Far East Film Festival il film arriva in sala dal 19 dicembre per Academy Two.
Tofu in Japan: il racconto del quotidiano
"Dobbiamo vivere per guardarci indietro e ridere dicendo: 'Ho vissuto davvero e sono stato felice'" è il mantra del protagonista principale di questa storia, il Signor Takano (Tatsuya Fuji), che da oltre mezzo secolo ogni mattina in una piccola bottega di Onomichi, nella prefettura di Hiroshima, si dà da fare per produrre il suo prezioso tofu insieme all'unica figlia, Haru (Aso Kumiko), che vive con lui dopo essersi separata dal marito. Un rituale fatto di piccoli gesti e precisione, che si ripete tutti i giorni per tramandare una vecchia ricetta di famiglia: quando le prime luci dell'alba si allungano sulle case mute del villaggio, padre e figlia iniziano con meticolosa dedizione a preparare il tofu destinato ai supermercati della zona o a essere venduto ai clienti abituali del negozio, non all'estero però.
Per nessun motivo infatti il signor Takano lo permetterebbe, mantenere il controllo sulla qualità è una questione vitale. Ma non è la sua unica preoccupazione: Takano ha ormai deciso che per Haru è giunto il momento di trovare un nuovo compagno. Nell'impresa a tratti rocambolesca lo aiuterà la sua buffa cerchia di amici, proprietari dei negozietti che popolano la stessa strada; la ricerca di un partner per Haru diventerà la loro missione, ma si rivela ben presto fallimentare. Negli stessi giorni intanto durante una visita di controllo in ospedale, Tatsuo conosce Fumie Nakano, una donna sua coetanea che come lui dovrà sottoporsi a un delicato intervento chirurgico.
Tra comico ed elegiaco
Il film che Mihara Mitsuhiro ci regala è proprio come il tofu del signor Takano: "ha una buona tessitura, è morbido e un po' dolce", un microcosmo sospeso tra gli echi del disastro nucleare su Hiroshima, che avrebbe segnato per sempre il paese e un'intera generazione di figli, e la spinta sempre più irruenta della modernità. L'elemento culinario è solo una metafora per raccontare l'eterno conflitto tra il vecchio e il nuovo e il sapore del tofu rappresenta la loro combinazione perfetta. La forza di Tofu in Japan. La ricetta segreta del signor Takano risiede soprattutto nella sua levità: da un lato commedia leggera, dall'altro elegia sul senso della vita con al centro tematiche come lo scontro generazionale e l'esplorazione del delicato equilibrio tra conservazione delle tradizioni e apertura al cambiamento nel Giappone contemporaneo, ma anche sul tempo, la memoria storica e l'eredità culturale.
Nel ruolo dell'appassionato maestro di tofu Fuji Tatsuya, artefice di un'interpretazione che fa dei silenzi e della sottrazione la sua cifra stilistica. Un inno alla gentilezza e ad un ritrovato senso dell'umano, che ne fanno la favola perfetta per il Natale alle porte. Lontano dalla melassa e dalle paillettes.
Conclusioni
Prendendo in prestito la poesia delle piccole cose, Mihara Mitsuhiro firma una perfetta favola contemporanea sul senso della vita. La grazia della semplicità e lo scontro tra vecchio e nuovo nel Giappone contemporaneo diventano il viatico per una riflessione più ampia sul tempo che passa e l’importanza della memoria collettiva da custodire gelosamente proprio come il prelibato tofu del protagonista principale del film.
Perché ci piace
- La regia raffinata e composta di Mihara Mitsuhiro .
- L’abilità di raccontare il senso delle piccole cose alternando il registro comico a quello del dramma esistenziale.
Cosa non va
- Gli inserti dei siparietti comici non risultano sempre organici alla narrazione.