Till Death, la recensione: se Megan Fox finisce nel gioco di Gerald

La recensione di Till Death: il thriller-horror con Megan Fox, appena uscito in homevideo per Midnight Factory, ricorda la situazione del film tratto dal romanzo di Stephen King, ma con più dinamismo, violenza e sangue. Ma anche con troppe situazioni inverosimili.

Till Death, la recensione: se Megan Fox finisce nel gioco di Gerald

Di femminicidi purtroppo sono piene le cronache e visto quanto propone tristemente la realtà quotidiana, è difficile sorprendersi sull'aberrazione di cui può essere capace un uomo nei confronti di una donna. Ma il piano ideato da un marito per vendicarsi della propria moglie in Till Death è veramente di quelli perversi e diabolici. Grazie all'uscita homevideo della Plaion Pictures, è disponibile ora anche in Italia il film uscito negli Stati Uniti nel 2021 diretto dall'esordiente S.K. Dale.

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Till Death: Eoin Macken e Megan Fox in una scena del film

Come vedremo in questa recensione, il thriller-horror che ha per assoluta protagonista Megan Fox, è un mix di generi tra survival e revenge e ricorda nel suo sviluppo le atmosfere e la tensione de Il gioco di Gerald, il film tratto dal romanzo di Stephen King. Anche se la vicenda in realtà qui si sviluppa in modo decisamente più dinamico. Forse pure troppo considerata la situazione, rendendo più di qualche sequenza troppo inverosimile.

Un agghiacciante anniversario di matrimonio

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Till Death: Megan Fox in una scena del film

In Till Death il focus è subito sulla tormentata relazione tra i coniugi Emma (Megan Fox) e Mark (Eoin Macken). Lei è depressa e lo tradisce con un dipendente del marito ma ha appena deciso di rompere la relazione extra-coniugale, lui è un avvocato di successo che per recuperare un rapporto che non funziona più come un tempo, le propone di festeggiare l'anniversario dei dieci anni di matrimonio in maniera sorprendente: le dona una collana e la porta in una casa isolata su un lago, un luogo speciale per la coppia che in passato ci ha vissuto ore felici.

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Till Death: Megan Fox in una scena del film

Qui, dopo aver trascorso una notte focosa, Emma si risveglia in maniera traumatica: non solo il marito accanto a lei nel letto si uccide davanti ai suoi occhi, ma poi scopre perfino di essere ammanettata a lui. Sarà l'inizio di un incubo, perché Emma scoprirà di essere al centro di un atroce vendetta ordita da Mark, un piano che coinvolgerà il suo amante e anche due malviventi (di cui uno è lo stalker di cui la donna rimase vittima anni prima, interpetato da Callan Mulvey) alla ricerca di diamanti rinchiusi in una cassaforte.

Sangue, tensione e una perversa vendetta

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Till Death: Megan Fox e Callan Mulvey in una scena del film

Un perverso e contorto piano di vendetta di un uomo che inizia con la propria morte, un crescendo disinibito di violenza e sangue, una discinta Megan Fox che si trascina appresso il cadavere del marito e combatte con la forza della disperazione per la sua sopravvivenza contro due malviventi un po' psicopatici: ci sono tutti gli ingredienti per un thriller horror avvincente o quantomeno di buon intrattenimento per gli amanti del genere, senza troppi fronzoli o ambizioni psicologiche, se non quella della forza di una donna che nella disperata lotta per la sopravvivenza vuole sconfiggere tutta l'oppressione maschile che ha vissuto nella sua vita. E in effetti il film ha un buon ritmo, c'è un soddisfacente senso della tensione, tanta fisicità, e alcune scene hanno il loro perché grazie ad alcune inquadrature piuttosto studiate. Insomma Till Death fila, non annoia di certo e scoprire come Megan Fox riuscirà a scamparla è una curiosità che non viene mai meno. Però, anche se un horror non deve certo brillare per realisticità, qui si esagera un po'.

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Till Death: Megan Fox e Callan Mulvey in una scena del film

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Till Death: Megan Fox in una scena del film

Il problema infatti è che la sceneggiatura di Till Death (firmata da Jason Carvey) è infarcita di situazioni assurde e inverosimili, oltre che di incongruenze a palate. Questo girare ammanettati a un cadavere per scale, stanze e perfino sulla neve attorno alla casa, incredibilmente non intacca la bellezza, il trucco ma soprattutto la resistenza fisica della bella Megan. Che poi questo discreto frastuono avvenga senza che per un bel po' i due criminali che la cercano nella casa se ne accorgano, è francamente un po' troppo. Questo giusto per citare un solo aspetto dei tanti che lasciano qualche perplessità, come ad esempio il finale, che dopo alcune sequenze avvincenti sul lago ghiacciato, lascia un po' l'amaro in bocca. Ma, vale la pena ripeterlo, come prodotto di intrattenimento il film funziona abbastanza. Basta non crearsi delle false aspettative.

Il blu-ray: video buono ma è l'audio il punto di forza. C'è anche un booklet

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Come detto, Till Death è ora disponibile grazie all'uscita homevideo della Plaion Pictures, che presenta il film anche in alta definizione per la collana Midnight Classic con la classica slipcase. Il blu-ray presenta un video di buona qualità, che riesce a gestire bene il bianco di ghiaccio e neve e le sequenze più movimentate, con un quadro abbastanza compatto e un croma bello vivace. In qualche scena più scura vanno registrate però delle lievi sbavature, oltre a cenni di banding su qualche fondale. Più convincente l'audio, un DTS HD Master Audio 5.1 sia per italiano che l'inglese che offre un buon coinvolgimento, con adeguato e puntuale supporto di tutti i diffusori nella riproduzione degli effetti ambientali, e un efficace apporto del sub in occasione di qualche tonfo, degli spari e nelle scene più movimentate. Negli extra troviamo solo il trailer, ma nella confezione c'è anche il consueto booklet di approfondimento.

Conclusioni

A conclusione della recensione di Till Death, va riconosciuto che il thriller-horror di S.K. Dale vive su una buona tensione, con la disperata situazione di una donna che si trova ammanettata al cadavere del marito e in balìa di un suo diabolico piano di vendetta. La sceneggiatura presenta però delle incongruenze e dei momenti francamente un po’ assurdi, che pesano ovviamente sul giudizio finale.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.0/5

Perché ci piace

  • Uno stato di costante tensione e una situazione che ricorda Il gioco di Gerald.
  • Un buon crescendo di violenza e sangue.
  • Alcune inquadrature sono ben costruite.

Cosa non va

  • Nel film ci sono troppe situazioni inverosimili.
  • Vista la condizione di partenza della donna, il dinamismo della storia risulta eccessivo.