Tutti abbiamo sogni. È ovvio e inevitabile, fa parte del nostro essere umani. Una macchina nuova, una casa, l'amore. Spesso, banalmente e inevitabilmente dati i tempi, un lavoro. Tanti, troppi forse, mirano in alto, hanno menti creative che li spingono in direzioni diverse, si spendono per intero per dar vita a qualcosa di unico che possa costruire un ponte tra loro e la gente. Osservano il mondo e cercano di riprodurlo attraverso la lente della propria immaginazione. Lo facciamo in tanti, lo fa anche chi scrive queste righe, ma pochi riescono a far sì che questo slancio li porti al grande pubblico.
Per chi canalizza la propria creatività in un film, arrivare alla sala è il grande sogno. Veder proiettato su grande schermo il proprio lavoro è un traguardo di importanza fondamentale, una tappa imprescindibile di una carriera. Ci arriva Roberto D'Antona con la spinta di passione e sacrifici, di una dedizione assoluta che chi lo segue sui social conosce bene. Ci arriva con The Wicked Gift, storia soprannaturale che ha scritto, diretto e interpretato. E lo fa proprio partendo dai sogni, quelli macabri e inquietanti del suo protagonista, Ethan.
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Tutti gli incubi di Ethan
Il sonno è diventato un problema per Ethan. Insonnia e incubi accompagnano le sue notti già da un po' e la terapia non sembra aiutare a far luce su quanto sta accadendo, che lui associa a disturbi della personalità. Timido e riservato, Ethan lavora come grafico insieme all'amico e collega Andrea e proprio grazie a quest'ultimo troverà la via verso la comprensione del suo problema, recandosi da una medium che gli permetterà di capire che le radici dei suoi incubi e di quanto gli sta accadendo affondano in qualcosa di molto più oscuro e minaccioso di quanto potesse immaginare. Qualcosa che lo costringe a mettere in dubbio tutto ciò in cui ha sempre creduto.
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Anima indipendente
Dopo aver preso parte a tanti cortometraggi, progetti per il web e film indipendenti, Roberto D'Antona ha vissuto un 2017 intenso, facendosi notare grazie a The Reaping, che ha raccolto anche tanti riconoscimenti nel settore a livello internazionale, e poi grazie al suo primo lungometraggio da regista, The Wicked Gift, che arriva nelle sale del circuito Movie Planet in un periodo forte come quello pre-natalizio. Indice di fiducia in un progetto che può richiamare tanti appassionati che stentano a trovare produzioni di genere nelle settimane che precedono il Natale. Una fiducia ben riposta, a giudicare dalla buona risposta del pubblico del Fantafestival, dove il film è stato presentato in anteprima lo scorso 23 novembre. Una fiducia che anche noi ci sentiamo di accordare al lavoro fatto da D'Antona, che ha il merito di aver voluto costruire un film vero e proprio, con una sua struttura narrativa pensata per accompagnare il pubblico tra gli incubi del protagonista.
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La passione per il cinema
The Wicked Gift non si preoccupa solo di mettere in scena questi ultimi, ma costruisce con intelligenza il percorso di Ethan, e dello spettatore, alternandoli a momenti più leggeri che tradiscono la passione per questo lavoro e una voglia di far cinema vero. C'è ovviamente qualche ingenuità che il tempo e l'esperienza aiuteranno a limare; ci sono i limiti, inevitabili, di un budget neanche lontanamente paragonabile a quelli degli horror che fanno capo a grandi produzioni. È doveroso, però, sottolineare come e quanto Roberto D'Antona riesca a valorizzare i mezzi a propria disposizione per creare un lavoro che per diversi aspetti non sfigura nel confronto con i colossi del genere. Il merito è anche del responsabile degli effetti speciali, Francesco Longo, e dei tanti che accompagnano la L/D Production in questo viaggio, che gli auguriamo possa portarli sempre più lontano.