Olivier Assayas, ad un anno da Il gioco delle coppie, sbarca ancora una volta al Lido di Venezia con Wasp Network. Questo suo ultimo film, presentato in concorso a Venezia 2019, tratta un tema completamente diverso dal quello del precedente, portando sullo schermo fatti realmente accaduti tra Cuba e gli Stati Uniti tra il 1990 e l'inizio degli anni 2000. Con un cast stellare che vanta nomi come Penélope Cruz, Edgar Ramírez, Gael García Bernal e Wagner Moura, il film segue le vite di un gruppo di disertori cubani che abbandonano l'isola per potersi rifugiare negli Stati Uniti e così ricominciare, ma la storia è molto più complicata e ricca di sorprese di quello che sembra.
Alla conferenza stampa di presentazione del film - a proposito, qui potete leggere la nostra recensione di Wasp Network - abbiamo potuto parlare con regista e membri del cast, scoprendo insieme a loro che cosa li ha attratti di più di questo progetto, ispirato al libro Os últimos soldados da Guerra Fría di Fernando Morais, e che cosa li ha spinti ad approcciarsi ad una vicenda così complessa, legata ad un momento particolarmente difficile nella storia delle relazioni tra Messico e Stati Uniti.
Penelope Cruz e la preparazione del suo personaggio
Uno dei personaggi più affascinanti della pellicola è senza dubbio Olga Gonzales, interpretata da una Penelope Cruz in splendida forma. Olga, madre estremamente fedele ai principi del regime di Castro, viene abbandonata dal marito René che, all'inizio del film, si rifugia negli Stati Uniti. Dovendosi approcciare per la prima volta nella sua carriera all'accento cubano, Penelope ci racconta come ha preparato il suo personaggio: "Mi piace molto imparare accenti diversi, è una difficoltà che mi motiva molto. Quello cubano poi è uno di quelli più difficili, mi ci sono voluti mesi di preparazione per farlo bene." Poi continua spiegandoci come è diventata Olga: "Quando giravamo a Cuba, che è un luogo meraviglioso di cui ti innamori, non facevo altro che fermare gente e fare domande, per capire Olga avevo bisogno di parlare con le persone del posto. Non condivido la mentalità del mio personaggio, perché è una donna troppo estremista, ma comunque per prepararmi per il film dovevo conoscerla, capirla. Devo ammettere però che a Cuba è stato molto difficile ottenere informazioni dalle persone, che spesso non volevano aprirsi, comunicare: ciò che è accaduto è molto complesso, gli abitanti dell'isola ancora non si sentono liberi di parlare del loro passato, e questa è una cosa che mi inquieta molto."
Girare un film a Cuba
Il discorso rimane su che cosa abbia significato girare un film a Cuba e Olivier Assayas ci spiega che: "Se non avessimo ottenuto di poter girare il film a Cuba, il progetto non avrebbe mai visto la luce. Non potevamo ricostruire L'Avana o girare in qualche altra location, dovevamo necessariamente lavorare in loco. E' stato un processo molto lungo, inizialmente siamo stati a Cuba per parlare con i protagonisti della storia, tra cui proprio Olga e René Gonzales, li abbiamo conosciuti nella vita reale, come sono adesso." Il regista continua poi raccontando che: "Inizialmente non pensavo che saremmo riusciti a fare un film su un argomento così controverso, ma per i cubani queste persone sono degli eroi e per questo alla fine abbiamo ottenuto il permesso di girarlo. Nel periodo in cui abbiamo lavorato però c'era molta tensione tra gli Stati Uniti e Cuba e devo ammettere che la cosa che ci ha creato molte difficoltà, la situazione era molto tesa." Elemento fondamentale per la genesi del film è stato ovviamente il libro a cui è ispirato, Assayas ci dice: "Non ho mai incontrato l'autore, Fernando Morais, ma il suo libro ci è stato utilissimo. Morais ha fatto un incredibile lavoro di raccolta del materiale, non ho seguito la sua struttura ma molto del mio film viene da Os últimos soldados da Guerra Fría. Avrei però preferito potermi confrontare con lui."
Coraggio e patriottismo
I temi principali su cui Wasp Network si sofferma sono quelli del patriottismo e del coraggio di sacrificarsi per il proprio paese, Edgar Ramírez, che interpreta René Gonzales, ci dice: "Non so se vale la pena di lasciare la propria famiglia, far credere a tutti di essere un traditore. Per questo il film per me è stato così interessante, mi ha permesso di interpretare un personaggio così complesso come quello di una spia. In quel mondo si è forzati ad essere sempre qualcun altro, ed è molto facile perdere se stessi, le conseguenze emotive sono molto alte, soprattutto perché si deve nascondere chi si è alla persona che si ama." Gael García Bernal, anche lui presente nel cast, ci dice: "Nel caso del nostro film quella di patriottismo è una definizione molto limitante, per i nostri personaggi si tratta di qualcosa di molto più complicato. Quello che loro vogliono ottenere è fermare la violenza, non utilizzarla in atti di terrorismo. Questo è ciò che secondo me rende questa storia unica, sottolineare l'atto d'amore fatto dai personaggi per il proprio paese e per chi ci vive."