La vendetta, si sa, è un piatto che va servito freddo. E proprio nella gestazione di un sentimento così istintivo e primordiale, che si espone nel corso della schizofrenica narrazione, The Wasp trova una notevole forza empatica, riuscendo a squarciare le certezze dello spettatore in una vicenda che riserva non poche sorprese.

Alla base vi è un'opera teatrale e proprio nel rapporto tra le due protagoniste, che sul palcoscenico deve aver reso probabilmente ancora di più, si giocano tutte le dinamiche alla base del racconto. Racconto che per l'adattamento sul grande schermo ha potuto contare sulla mano del medesimo autore Morgan Lloyd Malcolm, che ha riversato anche in forma filmica quelle inquietudini già portate dietro il drappo rosso.
The Wasp: il prima e l'oggi

La storia ha inizio con Heather, alla quale non manca apparentemente nulla e che vive in una bellissima villetta a schiera con suo marito, un uomo d'affari prossimo a concludere un importante accordo. La donna negli ultimi tempi è ossessionata da un nido di vespe che si trova in cucina, ma in realtà sta covando ben altri rancori e sospetta che il coniuge la stia tradendo. Nel frattempo le sovvengono dei flashback nei quali è in compagnia della sua migliore amica d'infanzia Carla, un ricordo nella quale questa è intenta a uccidere un piccione ferito con una pietra.
Proprio a lei pensa quando le viene in mente di eliminare suo marito e ha bisogno di qualcuno senza troppi scrupoli morali, pronto a macchiarsi del peggiore dei crimini per il vile denaro. D'altronde a Carla, incinta del quinto figlio e con una difficile situazione familiare in quella periferia che non le offre altri sbocchi, farebbero assai comodo quelle 50 mila sterline promesse qualora il delitto andasse effettivamente in porto. Le due ex compagne si vedono per discutere il piano, ma la situazione prende una piega imprevista...
Tra aspettative e realtà

Quando si comincia a pensare che lo script voglia aggiornare, con modifiche più o meno sostanziali, un grande classico quale Il delitto perfetto (1954) hitchcockiano, ecco che un sorprendente cliffhanger fa capolino, aggiungendo via via altri piccoli colpi di scena che rendono la vicenda sempre più inquieta e vibrante. Proprio come quel nido di vespe che, metaforicamente e materialmente, minaccia la stabilità psichica di Heather, la cui vendetta diventa un'arma a doppio taglio dagli esiti per nulla scontati, almeno non per quel pubblico che finirà non poco sorpreso al giungere dell'epilogo.
Epilogo che senza dubbio riesce a ribaltare le aspettative ma che risulta anche un pizzico inverosimile in quanto a motivazioni e risultati, unica parziale pecca di una storia che fino a quel momento stava altrimenti procedendo con precisione chirurgica, grazie anche alle ottime prove delle sue due protagoniste.
Donne al comando

Naomie Harris è brava a gestire un ruolo in profonda trasformazione nel corso degli eventi, anche se a rubare la scena in diverse occasioni è una Natalie Dormer che si cala perfettamente nelle vesti di questa donna provata da una vita nei bassifondi, anche alla base di alcuni suoi comportamenti - non per questo giustificabili - di quel passato che prende progressivamente il sopravvento. Perché The Wasp a un certo punto comincia a vivere sull'alternanza tra il presente e i numerosi flashback che ci accompagnano alla scoperta della tormentata relazione tra Heather e Carla, amiche / nemiche ritrovatesi in circostanze quanto meno ambigue.
Tra riferimenti al mondo naturale e alla crudeltà in esso presenti, come quando viene citata la particolarità del falco delle tarantole, una vespa che consuma e divora la sua vittima aracnide dall'interno, e una disanima delle conseguenze del bullismo sulle menti più fragili, il film ha certamente argomenti di discussione nel corso della densissima ora e mezzo di visione, e nonostante qualche forzatura qua e là il risultato è carico di spunti tensivi e tiene sempre sul chi va là con una certa efficacia.
Conclusioni
Una storia che scava nel passato di due donne spezzate, ritrovatesi dopo molti anni quando una di loro intende assoldare l'altra per assassinare il marito, colpevole di tradimento. Su una vicenda che appare inizialmente prevedibile, la sceneggiatura - basata su un testo teatrale - innesca un buon numero di convincenti colpi di scena, con numerosi flashback che ci accompagnano alla scoperta di un'adolescenza tormentata e ricca di sottotesti. The Wasp diventa così una serrata resa dei conti, con il gioco delle parti che prende derive inaspettate in un crescendo tensivo prossimo a risolversi in un epilogo forse parzialmente affrettato e inverosimile, tra metafore insistite e richiami a grandi archetipi e con due ottime protagoniste come Naomie Harris e Natalie Dormer.
Perché ci piace
- Due ottime protagoniste.
- Una storia ricca di colpi di scena.
- Tensione emotiva giustificata dai risvolti narrativi.
Cosa non va
- Epilogo parzialmente poco credibile.