The Survivalist, la recensione: un thriller distopico poco convincente

Ambientato in un mondo vittima di una variante ancor più letale del Covid-19, The Survivalist vede una ragazza in fuga da un fanatico religioso trovare un alleato inaspettato. Su Rai4, RaiPlay e Amazon Prime Video.

I due protagonisti di The Survivalist

In un mondo decimato dalla variante Delta del virus COVID-19, il fanatico religioso Aaron Ramsey e la sua banda di seguaci sono sulle tracce di Sarah Street, una ragazza considerata come immune al virus e quindi potenziale fonte di un vaccino. La fuggiasca, scappata da un campo profughi in Pennsylvania dove migliaia di persone sono morte a causa dell'infezione, ha perso il fratello lungo il tragitto e ora si è nascosta nella casa di Ben Grant, un ex cartografo che abita da solo in campagna.

Il Protagonista Di The Survivalist
Jonathan Rhys Meyers è il protagonista di The Survivalist

In The Survivalist proprio lì giungono Ramsey e i suoi uomini, pronti a tutto pur di catturare colei che considerano la potenziale salvatrice dell'umanità. Ma non hanno fatto i conti con Ben, che deciderà di proteggere ad ogni costo la ragazza mentre si ritrova a fare i conti con i demoni del suo traumatico passato familiare.

The Survivalist: sopravvivere ad ogni costo

Un Immagine Di The Survivalist
La banda dei cattivi al gran completo

Uscito in patria nell'ottobre del 2021, The Survivalist appare come una sorta di instant-movie realizzato in fretta e furia per seguire la "scia" di quell'epidemia che soltanto pochi anni fa ha tenuto il pianeta intero con il fiato sospeso. E d'altronde si risolve tutta nella risicata premessa la sceneggiatura di un film a basso budget, che oltre alla resa dei conti tra i buoni e i cattivi non offre assolutamente nulla d'altro. Novanta minuti giusti giusti - titoli di coda inclusi - all'insegna di banalità assortite ed estenuanti stalli alla messicana, con il protagonista che si ritrova suo malgrado a fare da eroe della situazione quando si ritrova tra le mura domestiche qualcuno che potrebbe cambiare per sempre, o forse no, il corso delle cose: starà al pubblico scoprire la verità, in una narrazione telefonata e priva di effettivi colpi di scena, fin troppo abbottonata nell'anima ludica, con una deriva action senza arte ne parte.

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Tra mancanza e superfluo

Alta Tensione In The Survivalist
Una scena ad alta tensione di The Survivalist

Una singola ambientazione - se si toglie il brevissimo prologo - nella quale ha luogo l'effettiva partita tra le due parti in causa, priva di tensione ed emozione, con gli scagnozzi del villain ovviamente quali semplici bot da eliminare nel più banale dei modi e una regia del tutto anonima e incolore, incapace di far presa nel suo monotono dinamismo a una sola velocità. E le sequenze notturne che caratterizzano la seconda metà, girate con toni e palette estetiche discutibili, non fanno che peggiorare ulteriormente il tutto. Risultano poi del tutto gratuiti i numerosi flashback che si alternano, meccanicamente, al presente filmico e che ci mostrano il rapporto tra Ben e il padre: un rapporto assai contrastato, nel quale si insinua un piccolo colpo di scena, atto a giustificare ulteriormente - ma senza reale convinzione - la presa di posizione nel Nostro nella disfida principale.

Volti noti in una storia già vista

John Malkovich In The Survivalist
The Survivalist: John Malkovich in una foto

All'inizio si sostiene come ci si trovi ormai in una realtà che ricorda molto da vicino quella del vecchio west e d'altronde gli Stati Uniti anche nella realtà odierna, senza tirare in ballo opzioni fittizie, mantengono una certa fedeltà alle logiche di indiani e cowboy, figurarsi in un thriller distopico dove l'uso delle armi e della forza bruta diventa elemento predominante. Peccato che in questa rocambolesca caciara il senso della missione si perda strada facendo, anche per via di personaggi mal caratterizzati e incapaci di sfruttare il pur sulla carta apprezzabile cast a disposizione.

I due antagonisti infatti hanno i volti conosciuti di Jonathan Rhys Meyers e John Malkovich, il primo alle prese con l'ennesimo ruolo improbabile di una carriera che, tranne qualche rara eccezione, si è ormai da tempo persa per strada, il secondo ormai abituato a parti secondarie dove gigioneggia semplicemente per portare a casa la pagnotta. E spiace vedere il recentemente compianto Julian Sands nel forzatissimo ruolo del genitore, comparente nei numerosi ricordi di un tempo più o meno lontano, preambolo di questa serie di eventi funesti senza arte ne parte.

Conclusioni

Un mondo invaso da una nuova variante del Covid-19 e nel quale una ragazza potenzialmente immune rappresenta un'ipotetica salvezza per l'umanità. Quando un folle leader-guru si mette alle sue calcagna, toccherà a un ex cartografo dell'FBI proteggerla e fare la cosa giusta per il bene dell'umanità. Un thriller distopico che si limita per la pressoché totalità ad un'unica ambientazione, la fattoria del protagonista, per inscenare uno scontro mortale tra questi e la banda del villain. Il background non soltanto dei personaggi ma anche di questo mondo allo sfascio è inesistente e scema d'interesse con lo scorrere dei minuti, mentre la messa in scena è avara di tensione nelle dinamiche action e di sostanza nelle motivazioni dei personaggi, cartonati di una resa dei conti anonima oltre misura.

Movieplayer.it
1.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Le storie distopiche hanno sempre un loro fascino...

Cosa non va

  • ...ma qui la ridotta ambientazione e un background risicato rendono il tutto poco interessante.
  • Personaggi monodimensionali.
  • Azione e tensione ai minimi.