Plot
Rinvigorito dal sangue del Maestro, Palmer è pronto a servirlo con ancora più devozione dato che, come gli rivela Eichorst (Richard Sammel), non ha ancora ottenuto l'immortalità: per quella è essenziale che il Maestro inietti nel suo corpo il verme. Come prima cosa, Palmer si reca al banco dei pegni di Setrakian (David Bradley) e confisca tutte le armi e i libri del vecchio: l'uomo prende addirittura il cuore di Miriam (Adina Verson). Disgustato dal comportamento del suo superiore, Fitzwilliam (Roger R. Cross) decide di abbandonarlo. Palmer va dunque dal segretario della salute Maggie Pierson (Maria Ricossa), allarmata dal video trasmesso da Eph (Corey Stoll) e decisa a dichiarare la quarantena per Manhattan, e la uccide: il dottor Barnes (Daniel Kash), sconvolto, si dimostra molto più favorevole a collaborare e blocca l'operazione. Non se la passa meglio Gus (Miguel Gomez) che, prigioniero, scopre di essere stato reclutato dai vampiri cacciatori di strigoi per diventare il loro "guerriero della luce", non temendo il sole. Gus viene così a sapere che il Maestro non è l'unico vampiro originale: ci sono altre tre creature come lui, dormienti, protette da questa seconda fazione di vampiri.
Nel frattempo Eph e Fet (Kevin Durand) trovano il nido del Maestro, che si trova in un vecchio teatro comprato dal cantante Bolivar (Jack Kesy), ora uno degli strigoi. Studiando il luogo, i due scoprono che i vampiri stanno ricostruendo la bara del loro padrone. Organizzatosi, il gruppo decide di attaccare in pieno giorno, così da poter sfruttare la luce del sole: grazie alla dinamite di Fet, il gruppo riesce ad arrivare al Maestro, ma Eichorst li separa. Dutch (Ruta Gedmintas), Nora (Mía Maestro) e Fet affrontano Eichorst, mentre Setrakian e Eph inseguono il Maestro: dopo una lotta durissima, il dottore riesce a spingere il Maestro fuori da una finestra, in pieno sole. Contrariamente a quanto credevano però, il Maestro riesce a sopravvivere e scappa attraverso le fogne della città. Spinto dal figlio Zach (Ben Hyland), Eph torna a casa, dove trova Kelly (Natalie Brown), ormai totalmente trasformata: distrutto, l'uomo cerca di ucciderla, ma la donna scappa. Per la prima volta dopo anni, il dottore beve un bicchiere di alcool e, insieme agli altri, lascia la città, ormai territorio del Maestro.
Cosa ci è piaciuto
La battaglia del gruppo contro il Maestro: articolata come un videogioco a livelli, in cui i protagonisti procedono passo dopo passo verso il mostro più importante (e che per questo ricorda vagamente il film con Bruce Lee L'ultimo combattimento di Chen), la lotta di Eph e gli altri è il pezzo forte del finale, con una serie di duelli e scontri al cardiopalma. Interessante anche la scoperta dell'esistenza di altri tre vampiri originali dormienti, fatto che ricorda la saga di Underworld, e che rende il Maestro una sorta di Lucifero staccatosi dai suoi simili per hybris.
Cosa non ci è piaciuto
L'incontro tra Eph, Zach e Kelly trasformata avrebbe potuto essere più emozionante e invece si conclude molto in fretta: scelta sicuramente più fedele al libro e più realistica, ma che smorza leggermente il pathos del finale. Il fatto però che questa non sia l'ultima stagione e che Kelly sia scappata, fa supporre che l'incontro clou con Kelly arriverà in futuro.
L'angolo del mostro
Grazie agli occhi di Gus scopriamo che il Maestro non è il solo vampiro originale esistente: ci sono altri tre esseri come lui, tenuti dormienti da un'altra fazione di vampiri che ha come scopo quello di eliminare la progenie del Maestro.
What's next
La seconda stagione di The Strain è stata confermata e, presumibilmente, Guillermo del Toro e Chuck Hogan faranno coincidere i nuovi episodi con il secondo libro della loro trilogia letteraria. Esperimento riuscito di Del Toro (Leggi il nostro speciale sul regista), che, come un alchimista, ha creato una summa dei suoi primi lavori, attingendo a vari elementi di Cronos (1993), soprattutto per quanto riguarda i parassiti come creatori di vampiri, e Mimic (1997), i cui mostri-insetto ricordano molto gli strigoi dotati di pungiglione, cercando di realizzare una sua personale versione del vampirismo, visto allo stesso tempo come un sacramento e una dipendenza, The Strain ha portato l'horror con l'h maiuscola in televisione. Grazie a effetti speciali artigianali, alla tensione basata soprattutto sulle atmosfere e all'azione ben orchestrata, The Strain ha uno stile ben preciso, grazie soprattutto al tocco inconfondibile di Del Toro, che ha creato dei mostri terrificanti e affascinanti allo stesso tempo. Il regista messicano ha dichiarato che cercherà di essere molto più presente nella seconda stagione, sia sul set che in fase di scrittura, e questo non potrà che giovare alla serie, che ha comunque già dimostrato di poter appassionare il pubblico con questi primi 13 episodi, entrando di diritto nella rosa delle migliori serie di genere presenti in televisione. Per quanto riguarda i personaggi, alcuni sono già da ora dei "pezzi da novanta", Setrakian, Fet e Eichorst su tutti, anche grazie al carisma dei loro interpreti, mentre altri aspettano ancora di sbocciare, come Gus. Nella nuova stagione ci aspettiamo dunque di scoprire qualcosa in più sulla faida nata tra il Maestro e gli altri vampiri originali e magari di vedere una grande battaglia tra i due schieramenti.
Movieplayer.it
3.5/5