The Roundup, la recensione: un avvincente poliziesco coreano

In The Roundup torna il roccioso detective Ma Seok-do, pronto ancora una volta a prendere a botte i cattivi e impegnato in una missione pericolosa tra Vietnam e Corea del Sud. Su Rai4 e RaiPlay.

Un'immagine promozionale di The Roundup

Quattro anni dopo l'operazione su larga scala a Garibong, la Chinatown di Seoul, il detective Ma Seok-do e il capitano Jeon Il-man si recano a Ho Chi Minh City, in Vietnam, per estradare il sospetto Yoo Jong-hoon. Questi confessa di essersi consegnato spontaneamente alle autorità locali, in quanto aveva dei timori per la propria incolumità dopo aver preso parte ad un tentativo di sequestro organizzato dal crudele Kang Hae-sang.

Una Scena Di The Roundup
Non si scherza con il detective di Ma Dong-seok

In The Roundup questo folle criminale psicopatico ha infatti rapito un ricco rampollo suo connazionale allo scopo di estorcere un'ingente somma di denaro al padre, un potente uomo d'affari. Ma ben presto la situazione è sfuggita di mano e Kang ha dimostrato di essere un sadico assassino. Ma Seok-do prosegue le sue indagini in un caso che si fa sempre più complicato e che lo vedrà prima straniero in terra straniera e poi di ritorno in patria per tentare di fermare quella mina vagante e la scia di sangue ivi collegata.

The Roundup: le braccia violente della legge

Il Cast Di The Roundup
Una scena di The Roundup

Soltanto pochi giorni fa vi avevamo parlato di The Outlaws (2017), primo titolo della saga poliziesca che vede assoluto protagonista Ma Dong-seok, conosciuto anche col nome internazionale di Don Lee. Fisico robusto e volto riconoscibile da allegro guascone, che in questo secondo episodio si ritrova ancora una volta a menare le mani contro i cattivi di turno.

Ma se il prototipo, ispirato a una storia vera, difettava di una narrazione a tratti fin troppo labirintica e popolata da situazioni di contorno non sempre ispirate, The Roundup sembra aver affinato il mix di ironia e violenza, dando vita ad un'operazione avvincente, in grado di intrattenere per tutti i suoi cento e rotti minuti di visione, senza soffrire di effettivi momenti di stanca.

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Un film energico

Una Scena A Tutta Azione Di The Roundup
Azione senza freni in The Roundup

Pure in quest'occasione il racconto è liberamente ispirato a un fatto di cronaca nera realmente accaduto in quei lidi, relativo alla scomparsa di un soldato sud-coreano dato per disperso nelle Filippine, quale probabile vittima di un assassino e rapitore seriale. Qua l'ambientazione si sposta in Vietnam e altri dettagli, come avrete potuto dedurre dalla sinossi, sono cambiati, in favore di un'anima più ludica e commerciale. The Roundup è assai più snello e "leggero" del suo predecessore, con un ritmo maggiormente sostenuto che non si perde in sottotrame superflue, in favore di un divertimento di genere immediato.

Dietro la macchina da presa siede Lee Sang-yong, che aveva lavorato come aiuto regia proprio a The Outlaws e che quindi ha familiarità con il cast, riuscendo a sfruttarne le doti fisiche e carismatiche. E che dire del villain interpretato dall'ottimo Son Suk-ku, spietato come non mai?

Senza un attimo di tregua

La Violenza Regna In The Roundup
The Roundup: una scena del film

Tensione ed azione in egual misura, con una situazione di stallo al volante in uno degli inseguimenti clou che funziona pur nelle sue apparenti forzature, lasciando poi campo aperto a quel tour de force finale dove l'arte dell'inganno viene usata in maniera intuitiva. Ideale antipasto dell'effettiva resa dei conti a suon di "sganassoni" tra i due principali antagonisti, dove la giustizia è ovviamente destinata a trionfare ancora una volta.

Una legge che risponde al crimine con le maniere forti, attirandosi spesso gli strali dell'opinione pubblica ma rivelandosi qui obbligata dalle dinamiche narrative, tale è la violenza perpetrata da chi la infrange. Lo sfondo vietnamita - le riprese all'estero sono state girate effettivamente in loco a Ho Chi Minh - viene sfruttato con parsimonia, giacché poi le fasi salienti del racconto tornano in patria, dando vita a quel crescendo di suspense caratterizzante l'ultima parte del film.

Certamente The Roundup vive su una distinzione netta delle parti, con il bianco e nero fin troppo caricati, ma nella sua anima dichiaratamente archetipica funziona bene e migliora quanto di migliorabile era già in essere nel cuore del franchise, giustificando nel mercato domestico il record di incassi e spalancando le porte ai due già realizzati sequel.

Conclusioni

Un seguito che riesce nell'impresa non scontata di superare il suo predecessore, affinando la miscela di azione brutale e ironia in un'ottica più divertita e divertente. Una narrazione snellita, con una netta distinzione tra eroi e villain, che offre il giusto equilibrio tra intrattenimento e tensione, senza mai perdere di ritmo. Il carisma imponente di Ma Dong-seok, la solida regia di Lee Sang-yong e un antagonista cattivo come non mai contribuiscono a rendere The Roundup un'esperienza più compatta, energica e coinvolgente, per un intrattenimento di genere che sa cosa vuole e come metterlo in pratica.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Ma Dong-seok è ancora una volta perfetto e trova una nemesi spietata e ideale nel villain di Son Suk-ku.
  • Violenza e ironia ottimamente calibrate.
  • Non ci si annoia mai.

Cosa non va

  • La formula è a tratti fin troppo classica e volutamente caricaturale.