Scanio è un ingegnere mancato. Non solo: è un animale sociale mancato e un fidanzato mancato. Chiuso in un suo mondo, e soprattutto una sua dimensione temporale, in cui la vita frenetica del lavoro e delle relazioni non esiste o, se c'è, è vista come attraverso una boccia di vetro, Scanio sogna a occhi aperti, ripara vecchi oggetti e cerca di preservare la bolla ovattata che ha creato intorno a sé. Quando però gli amici, e soprattutto una donna, Helena (Hannah Croft), lo costringono a riconnettersi col mondo, Scanio deve ripensare la sua vita, cercando di aggiustarla proprio come fa con le vecchie radio e macchine del caffè.
Ha un titolo inglese ma The Repairman è italiano al cento per cento, anzi, piemontese, visto che sia il regista Paolo Mitton, al suo esordio cinematografico, che il suo protagonista, Daniele Savoca, sono di Torino e dintorni e hanno voluto omaggiare i luoghi della loro infanzia: "Non ho mai pensato di fare il film fuori dall'Italia" ha detto Mitton, sottolineando: "Ho pensato sempre alla zona in cui sono cresciuto, tra Torino e la Liguria: qui ho potuto contare su persone che conosco e che mi hanno aiutato. A Londra sarebbe difficile chiedere al panettiere di lasciarti il suo locale per girare". Nato quasi per gioco, scritto a quattro mani da Mitton e dall'amico Francesco Scarrone, The Repairman è un progetto molto personale, come ammesso dallo stesso regista.
Paolo Mitton, regista dal passato scientifico
Visibilmente emozionato, il regista Paolo Mitton ha presentato il suo film d'esordio alla stampa romana, dopo essere stato ai festival di Torino, Shangai e al Raindance Film Festival: la sua è una storia particolare, che non ha sempre contemplato il mondo del cinema. Laureatosi in ingegneria, Mitton ha lavorato per diverse società di comunicazione, in Belgio e Francia, scoprendo la sua passione per il cinema a Parigi e trasferendosi poi in Spagna, dove ha seguito dei corsi di cinema. Stabilitosi definitivamente a Londra, Mitton si è dapprima dedicato agli effetti speciali, lavorando a progetti internazionali come Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, Troy e La fabbrica di cioccolato, e inseguito ha realizzato i suoi primi cortometraggi, tra cui Mezze note, del 2005. The Repairman è il suo primo lungometraggio, di cui ha scritto anche la sceneggiatura insieme all'amico Francesco Scarrone, nata in casa quasi per gioco: "The Repairman è nato in casa" ha dichiarato, continuando: "con Francesco Scarrone ci siamo trovati a scrivere. Avevamo già scritto una cosa insieme ma ci sarebbe voluto un budget troppo alto per realizzarla, allora abbiamo pensato a qualcosa di più casalingo. Siamo partiti da un personaggio, Scanio, che racchiude la scintilla dell'amicizia che lega me e Francesco. Fondamentalmente è un incompreso e noi ci sentivamo come lui: non avevamo ancora realizzato il nostro sogno, ovvero fare un film, e stavamo in casa a scrivere mentre il mondo fuori andava avanti e lavorava".
Per riuscire a realizzare il suo sogno Mitton ha lavorato molto: "Sono laureato in ingegneria, ho girato per mezza Europa prima di capire che volevo fare film. Ho cominciato a fare i miei primi cortometraggi dieci anni fa e, visto il mio passato tecnico, a curare gli effetti speciali. Facevo post-produzione a Londra, poi ho fatto il montatore freelance e infine ho cominciato a scrivere il mio film".
Tempi duri per i sognatori
Scanio, il protagonista di The Repairman, sembra vivere fuori dal mondo che lo circonda, conducendo una vita che segue i suoi ritmi e le sue condizioni: "Con questo film non voglio dire che il modello di vita ideale sia quello del protagonista" ha detto Mitton, continuando: "Il mio personaggio anzi spesso spinge chi lo guarda quasi a disprezzarlo, perché non si dà una mossa. Volevo semplicemente rappresentare una persona che non riesce a integrarsi e che vive la vita a un suo ritmo, più lento rispetto a quello degli altri. La riparazione è l'aspetto fondamentale del film: ci ho messo anni a distaccarmi dal mio background tecnico, nel personaggio ho messo la mia voglia di essere un autore oltre che un riparatore. Di lui mi affascina il fatto che prova a raggiungere la felicità sbagliando".
Scanio, una maschera animata da Daniele Savoca
A interpretare Scanio è Daniele Savoca, allievo del Teatro Stabile di Torino, che si è sottoposto a una prova anche fisica, ingrassando dieci chili per dare al personaggio un senso di maggiore lentezza e pesantezza, curandone nei dettagli postura e movimenti: "È stato un processo lungo, durato un anno: il mio lavoro è partito dalla comprensione precisa di quello che doveva essere Scanio rispetto al mondo che lo circondava" ha ammesso Savoca, che ha aggiunto: "Per la mimica facciale ho pensato a una maschera: doveva essere uno schermo rispetto al mondo esterno. Ripetendo le battute mi venivano in mente delle immagini e da lì ho costruito la struttura fisica del personaggio: ho aperto i piedi, tirato fuori la pancia, aperto lo sguardo. Ho inoltre lavorato molto con gli oggetti e costruito così anche lo spazio del personaggio. Ho avuto modo anche di improvvisare, mi piace quando sul set succede qualcosa che non è nel copione. Il mio Scanio è un uomo e allo stesso tempo un bambino, è indifeso, è un misto tra una persona reale e una figurina".
Tra nostalgia del passato e tecnologia
Distribuito da Cineama, in collaborazione con Slow Cinema e con il sostegno di Slow Food Italia e Legambiente, The Repairman porta avanti anche un discorso ecologico, spingendo lo spettatore a chiedersi se sia giusto consumare e usare oggetti, per poi buttarli dopo pochi anni, invece di cercare di ripararli e di conseguenza inquinare meno, come hanno detto i distributori: "The Repairman è un film fuori dal coro, ha un messaggio preciso, l'Hollywood Reporter ha detto che è una pellicola per nostalgici del primo Woody Allen. È il secondo film che distribuiamo dopo Io sto con la sposa: puntiamo a poche pellicole ma di qualità, vogliamo sostenere i nostri film e sviluppare i loro temi. Per questo abbiamo coinvolto Legambiente e sviluppato l'app del Misurometro (lo strumento per rilevare le onde elettromagnetiche che usa Scanio nel film n.d.r.): ci piace coinvolgere le persone interessate a dei temi particolari e coltivare dei prodotti di nicchia".
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