The Quiet Son, la recensione: esser genitori in un mondo di estremi

Vincent Lindon è un padre smarrito in The Quiet Son, il film presentato in concorso a Venezia in attesa dell'uscita in sala con I Wonder Pictures.

Vincent Lindon è il protagonista di The Quiet Son

C'è una tendenza che abbiamo individuato in più di un titolo alla Mostra di Venezia: un'attenzione per l'aspetto umano attorno alle storie che ci vengono raccontate, anche laddove il tema è delicato e importante, anche quando ci si immerge in qualcosa di portata storica. Pensiamo a I'm Still Here di Walter Salles, che mette al centro le ripercussioni umane della situazione politica brasiliana degli anni '70, o The Quiet Son di Delphine e Muriel Coulin, che sviluppa il suo discorso narrativo sul contesto dell'attualità contemporanea e alcune derive del clima politico che serpeggia in Europa, e non solo, con gli estremi che prendono sempre più piede.

Un padre, due figli

The Quiet Son Un Immagine
Pierre e i due figli

The Quiet Son è la storia di Pierre, padre cinquantenne che si trova a crescere da solo due figli maschi, Louis e Fus. E i tre sono molto uniti, a riprova dell'ottimo lavoro portato avanti da Pierre nel ruolo di genitore solo, almeno fino a quando non arrivano i primi problemi: se Louis, che è il minore dei due, si sta costruendo una strada solida verso il futuro ed è in procinto di lasciare casa per andare a studiare all'università a Parigi, le cose con Fus iniziano a prendere una svolta inattesa e pericolosa: più taciturno e problematico del fratello, il maggiore dei due inizia a frequentare gruppi estremisti di destra e sembra affascinato dalla violenza, sposando valori opposti a quelli del padre. Ed è una strada che conduce a eventi tragici.

Storia di una famiglia

Sicura, fragile nella sua solidità, emozionante. La prova di Vincent Lindon nei panni di Pierre è la colonna portante di The Quiet Son, l'ago della bilancia emotiva di un film che mette in scena una famiglia e i suoi complessi rapporti di interdipendenza: basta poco a Lindon per colpirci, tra sguardi, postura e silenzi; l'attore riesce a trasmetterci la sofferenza del suo Pierre e tirarci all'interno della storia di quello che ci viene raccontato. Non sono però da meno Benjamin Voisin e Stefan Crepon nei panni dei due figli Louis e Fus, portando su schermo un piccolo nucleo familiare che ci appare unito e affiatato pur nei conflitti che si vengono a creare per l'evoluzione del racconto.

The Quiet Son Un Momento Del Film
I due giovani protagonisti di The Quiet Son

È una storia familiare che si va quindi a incastonare sul complesso scenario socio-politico che stiamo vivendo, sull'emergere dei fronti opposti ed estremi e la loro forza nell'attrarre i più giovani. È interessante, per di più, che questo ritratto tutto al maschile sia tratteggiato da una coppia di registe, dalle due sorelle Delphine e Muriel Coulin, creando una dinamica carica di sfumature che si muove davanti e dietro la macchina da presa, sostenendo tutta la componente di potente sensibilità del racconto.

Una riflessione sull'esser genitori

The Quiet Son Una Scena Tratta Dal Film
Una scena del film delle sorelle Coulin

È evidente, soprattutto, il quesito su cui si interrogano le due registe in The Quiet Son: riusciremmo a continuare a voler bene a un figlio se sviluppasse delle idee diametralmente opposte alle nostre? Se lo chiedono loro in quanto madri, ma solleticano questo interrogativo anche in noi spettatori. Ci si interroga sulla capacità di accettare, ancor più di perdonare, su quanto si possa riuscire a considerarlo ancora un figlio o se ci sia il rischio di farlo diventare, in qualche modo, un estraneo. Ammettiamo che è uno spunto su cui stiamo riflettendo da quando abbiamo visto il film alla Mostra di Venezia e non abbiamo una risposta. Ma apprezziamo il quesito che il film suscita.

Conclusioni

Umanità e attualità. The Quiet Son mette insieme in modo compiuto entrambi gli spunti, riuscendo a emozionare con la storia di Pierre e dei due suoi figli, ma allo stesso tempo sollevando interessanti spunti morali e temi che richiamano l'attualità socio-politica in cui stiamo vivendo. Ottimo, come sempre, Vincent Lindon nel ruolo del padre, ma sono ugualmente bravi i due giovani attori che danno vita ai due figli.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Vincent Lindon, sempre ottimo, e i due giovani attori che lo accompagnano.
  • Gli spunti di riflessione che il film delle Colin solleva.
  • L'attualità socio-politica che stiamo vivendo, che emerge tra i risvolti della storia.

Cosa non va

  • Alcuni passaggi dalla scrittura meno fluida.