The Place, incubo all'italiana al RomaFictionFest

Presentato l'episodio pilota delle serie mistery ideata da Francesco Cinquemani, un'opera che rompe gli schemi tradizionali per riportare in auge il genere; 'In Italia c'è una grande voglia di opere di genere, ma la richiesta non è mai soddisfatta', racconta il regista.

Ben vengano manifestazioni come il RomaFictionFest se danno la possibilità di assistere a delle piccole opere innovative, che cercano il giusto palcoscenico per essere scoperte e apprezzate. E' il caso di The Place, serie mistery italiana il cui pilota è stato proiettato in anteprima nella kermesse romana. Scritto e diretto da Francesco Cinquemani, creatore e autore della sit-com Virus in onda su Rai Movie e co-autore della serie di Mediaset, Buio, l'episodio di circa venticinque minuti mostra un gruppo di personaggi, ognuno con una professione diversa, che si ritrovano inspiegabilmente rinchiusi in un edificio non meglio identificato. Tentano di fuggire, ma qualcuno li tiene imprigionati. Pochi davvero gli indizi per districare questo giallo terrificante: una nenia islandese che si sente in sottofondo, un tatuaggio sulla nuca di uno dei protagonisti e alcuni fogli con delle rune disegnate sopra. "Eppure tutto ha un senso, anche le cose più assurde. E' un Lost con una fine", ci ha rivelato Cinquemani, senza sbottonarsi troppo.

Tutto da decifrare e da interpretare per il pubblico, The Place rappresenta una vera sfida per l'ideatore. "Diciamo che ha il budget di una pausa caffè di una fiction normale - racconta -. Quello che volevamo fare era recuperare la grande tradizione italiana della fiction misteriosa, un genere che facevamo ma che ora non si fa più, ma con un modo di girare un po' diverso. Fino ad ora quelli che si sono dimostrati più interessati sono stati un paio di network internazionali. Io ho già tre stagioni pronte e anche il finale è già scritto".
Ma da cosa è nata l'esigenza di un prodotto così particolare. La risposta ce la fornisce lo stesso regista. "In Italia c'è una grande voglia di film e serie televisive di genere, ma nessuno riesce a soddisfarla - spiega -. Siamo corrotti e violenti, ma non giriamo più i polizieschi, preferendo delle opere di fascia media che altro non sono se non melodrammi aggiustati. Da appassionato dico che è proprio nei momenti di crisi come questa che il genere funziona di più e non mi riferisco solamente a qualcosa che sia appetibile dal pubblico giovane".

La realizzazione dell'episodio pilota di The Place è stata possibile grazie alla collaborazione di tutto il cast, pronto ad abbracciare con entusiasmo il progetto, girando in soli quattro giorni, senza disdegnare alcuno straordinario. "Nessuno si è lamentato - svela una delle interpreti, Jun Ichikawa -, anzi ho visto una grande volontà da parte di tutti. Adesso sono molti i giovani che vogliono cambiare il sistema e hanno voglia di cambiare. Ecco questo mi fa venire il sorriso e mi dà speranza"."Non sforziamoci di trovare una somiglianza con altre serie - rimarca Roberto Ciufoli -, questo è un progetto unico nel suo genere e lo sforzo deve essere premiato, altrimenti è come se restassimo sempre fermi al palo". Nel cast anche una mefistofelica Jane Alexander, Eleonora Albrecht, Roberta Garzia e Anita Kravos.

(Le foto presenti in questo articolo sono di Ignazio Nano)