The Mick: Una ordinaria famiglia disfunzionale

Arriva su FoxLife la famiglia disfunzionale del network Fox che cerca di sfuggire al politicamente corretto, ma si rivela un po' troppo rassicurante.

The Mick: una foto di Kaitlin Olson e Thomas Barbusca nella serie
The Mick: una foto di Kaitlin Olson e Thomas Barbusca nella serie

La commedia nella televisione americana ha una storia importante, radicata nel format consolidato e rassicurante delle sit-com che ci hanno accompagnati per decenni. Un format che oggi si affida ad ultimi baluardi e si concentra per lo più in un network come la CBS, mentre la concorrenza cerca di trovare nuove strade, riuscendoci a volte come con Modern Family, e le nuove voci come le reti cable e i servizi streaming cercano di sfuggire ai vincoli del formato e creare qualcosa di nuovo.

The Mick: una foto dell'attrice Carla Jimenez e Kaitlin Olson
The Mick: una foto dell'attrice Carla Jimenez e Kaitlin Olson

E negli ultimi anni qualcosa di diverso si è visto: serie più coraggiose, con personaggi meno rassicuranti al centro del racconto, con generi meno definiti, a volte con scelte narrative bizzarre e spiazzanti (vedi per esempio il recente Santa Clarita Diet di Netflix). Scelte che i network americani fanno più fatica a compiere, perché legati ad un pubblico molto ben definito e poco incline alla sperimentazione, ma che di tanto in tanto cercano, consapevoli di dover forzare la mano e abituare i loro spettatori a qualcosa di diverso. Qualcosa come The Mick, per esempio.

The Mick: le attrici Kaitlin Olson e Sofia Black-D'Elia
The Mick: le attrici Kaitlin Olson e Sofia Black-D'Elia

Famiglia disfunzionale cercasi

La serie di Dave e John Chernin, infatti, segue le vicende di una spiantata come Mackenzie Murphy, detta Mickey, che ha passato la sua esistenza sfuggendo alle responsabilità, conducendo una vita fuori dagli schemi e anticonformista, alla ricerca di soldi facili e senza fatica. L'opportunità di guadagno immediata e senza sforzo non tarda ad arrivare, quando la sorella Poodle ed il cognato Christopher fuggono dal paese per evitare un'accusa di frode, lasciandola con i loro cospicui beni, tra soldi, auto, una lussuosa villa con tanto di governante... e tre nipoti a cui badare. Ragazzi che si dimostrano ovviamente problematici, dalla difficile e ambiziosa diciottenne Sabrina al tredicenne Chip che deve vedersela con dei bulli a scuola, e il piccolo nerd Ben. Mickey non è portata per essere una madre, ma si ritrova costretta a fare i conti con l'emergenza e dedicarsi ai tre ragazzi.

The Mick: una foto di Kaitlin Olson e Dave Annable
The Mick: una foto di Kaitlin Olson e Dave Annable

Vi presento Mickey

La scena più dirompente dei primi episodi di The Mick è la sequenza d'apertura, che ci immerge con prepotenza nel mondo di Mickey, mostrandocela mentre si aggira per i corridoi di un supermercato, attingendo ai prodotti sugli scaffali con sfacciata volgarità tra gli sguardi stupiti degli altri clienti. Una presentazione dirompente che non trova, purtroppo, ugual coraggio nello sviluppo successivo dei primi episodi, che non mancano di momenti divertenti, ammiccanti, scorrette e sopra le righe, ma senza forzare troppo la mano con le situazioni al limite. D'altra parte, lo dicevamo, bisogna fare i conti con il pubblico da network di Fox e lo conferma un'aurea rassicurante che ammorbidisce il tono e in qualche modo si scontra con lo spirito del soggetto della serie.

La mattatrice Olson

È un peccato perché la protagonista Kaitlin Olson, nota soprattutto in USA per C'è sempre il sole a Philadelphia, ce la mette tutta per tratteggiare in modo sgradevole e imprevedibile la sua Mickey, rendendo anche i momenti più estremi con adorabile e vivace follia. Riesce anche a creare da subito una buona chimica con i giovani interpreti dei tre nipoti, nonché con la fantastica Carla Jimenez che dà vita alla governante Alba, ma il timore è che la serie, complice un drastico crollo di ascolti dalla premiere al secondo episodio in patria, possa adagiarsi in questa nicchia di trasgressione morbida e poco incisiva che, probabilmente, su una rete cable sarebbe stata molto più decisa e spinta all'eccesso. E probabilmente molto più interessante.  

Movieplayer.it

3.0/5