Se siete appassionati di auto e motori, The Grand Tour è lo show che fa per voi! Ma se avete questa passione, è molto probabile che già conosciate Top Gear, storica trasmissione della BBC diffusa nel nostro paese da Discovery Channel, ma anche da Real Time, DMAX e Cielo, oltre che su Netflix dalla ventiduesima stagione, e vi saranno familiari i nomi e volti che animano lo show automobilistico di Amazon Prime Video: Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, i tre conduttori e co-creatori insieme a Andy Wilman, tutti passati per quella storica serie in corso sin dal 2002. Quattro nomi che Amazon ha inizialmente scritturato per 36 episodi da produrre in tre anni e pubblicati sulla piattaforma Prime Video settimanalmente, dall'ottobre 2016.
Da quel giorno di strada ne è stata percorsa (o meglio di strade, in giro per tutto il mondo), di copertoni ne sono stati bruciati e siamo arrivati all'esordio di The Grand Tour 3, terza stagione con 14 episodi in uscita il 18 Gennaio al 12 Aprile, pronti a stupire con nuove sfide, velocità, follie, sfottò, tormentoni e quell'immancabile ironia dissacrante e scorretta che ha contraddistinto la serie sin dall'inizio. È ovviamente necessario alzare l'asticella per continuare a stupire il pubblico, ma i tre protagonisti sembrano intenzionati a farlo con la solita verve e complicità a cui siamo abituati, partendo da Detroit in un primo episodio che abbiamo potuto visionare in anteprima e che è oggetto di questa nostra recensione di The Grand Tour 3.
La santissima trinità: il cast di The Grand Tour
Si tratta di uno show sulle auto, in cui il suono dei motori deve fluire potente dalle casse dei nostri impianti wi-fi, ma saremmo ingiusti se non riconoscessimo che sono loro, i tre conduttori e co-creatori, l'anima dello show. Il cast di The Grand Tour è infatti il vero punto di forza, quella "santissima trinità" composta da Jeremy Clarkson, Richard Hammond e James May, come ironicamente definita sin dal titolo del primissimo episodio della serie, il più visto sulla piattaforma streaming Amazon Prime Video. Britannici fino al midollo, come non mancano di sottolineare in ogni occasione e nel corso dei loro viaggi in giro per il mondo, i tre dimostrano di essere a loro agio sia davanti la telecamera che dietro il volante, facendo dei loro battibecchi, sfottò e tormentoni, delle loro sfide e rivalità, il vero cuore di una serie che appassiona e diverte. Con passato nel giornalismo così come a contatto con mondo delle auto, dell'ingegneria o della scienza, i tre riescono a bucare lo schermo e creare una certa complicità non solo tra loro, ma anche con il pubblico che li ascolta dal vivo e quello dietro lo schermo della TV.
Lo scontro tra bene e male e le novità di The Grand Tour 3
Si riparte da Detroit, con un viaggio in quella Motor City ormai decaduta e una sfida memorabile già dai presupposti: basta guardare ai nomi di due delle tre auto coinvolte, Exorcist e Demon, per capire che si tratta di uno scontro che sa di inevitabile. I tre protagonisti dello show Amazon saranno a bordo di tre Muscle Car, la Ford Mustang RTR Spec 3, la Dodge Challenger SRT Demon e la Hennessey Exorcist Camaro. Sfida a parte, la visita a Detroit ha il sapore di una missione per i tre e per The Grand Tour: riportare un po' del gusto del passato, un po' di sano rumore di motori, nella città che si è allontanata dalla sua tradizione automobilistica ed è l'ombra di ciò che era. Clarkson, Hammond e May passano da una corsa tra le vie desolate della città a un test in un vecchio teatro per capire quale sia l'auto più rumorosa tra le tre della puntata, fino a ritrovarsi in una vecchia fabbrica abbandonata con l'intento di trasformarla in un complesso e subdolo percorso di gara.
Un primo episodio che si completa con una stimolante prova su strada per la McLaren Senna, un test fatto in primo luogo in quel di Donington, il percorso più veloce in Europa, e non nell'usuale Eboladrome, per il quale l'auto da 789 cavalli è ritenuta troppo potente. Una prova che richiama quella del primissimo episodio della serie Amazon e contribuisce a quell'area di familiarità che i tre conduttori sono bravi a creare e che accoglie gli spettatori dello show. Ma l'Eboladrome non può mancare in The Grand Tour. Lo vediamo e lo vedremo nel corso di una terza stagione che si preannuncia ancora più folle e spettacolare, almeno a giudicare dalla clip di anticipazioni mostrata nel corso della premiere, che ci mostra i tre conduttori coinvolti in situazioni sempre più al limite (come l'attraversamento di un instabile ponte in legno), tra esplosioni, spettacolo e veicoli sopra le righe.
Velocità, follia e divertimento
Uno spettacolo intervallato dal contatto con il pubblico, perché la struttura del programma si conferma quella a cui siamo abituati: due blocchi registrati (un unico filmato diviso in due o due diversi, a seconda dei casi), e la componente registrata con trecento spettatori nel solito tendone che nella prima stagione era itinerante, mentre dalla seconda è stato spostato stabilmente a Cotswolds. Ci sono le abituali rubriche, come per esempio la Conversation Street in cui Clarkson, Hammond e May possono discorrere di curiosità relative alle situazioni della settimana e al mondo delle auto, e il tutto è intriso come sempre da grande ironia e, ovviamente, tanta velocità e spettacolo. La qualità visiva dello show Amazon si conferma di alto livello, la pulizia dell'immagine è elevata, la scelta dell'inquadratura è importante per rendere al meglio le caratteristiche delle auto e dello show, e non si bada a spese per ottenere uno spettacolo di altissima qualità.
Da Detroit ci si sposta in Colombia, per un secondo episodio all'insegno di ambientazioni affascinanti e pericolose, a bordo di una Jeep Wrangler, un pick-up Chrevrolet Silverado e una Fiat Panda 4x4. Per proseguire un viaggio che non sembra destinato a concludersi presto, visto il rinnovo già ottenuto per una quarta stagione.
Movieplayer.it
4.0/5