Gli unici spettri con cui deve fare i conti attualmente Jennifer Love Hewitt (televisivamente parlando) sono quelli delle bollette che il suo personaggio Riley deve pagare. Il marito, in crisi per aver perso il posto di lavoro, l'ha mollata con due bambini da un momento all'altro e senza neppure avvisare che sarebbe uscito a comprare le sigarette. Ha semplicemente svuotato metà dell'armadio lasciandola con il mutuo da estinguere e i conti in rosso da rimpinguare. Ecco come questa brunetta ricorre a The Client List, un elenco di nomi a cui concede un "servizio speciale" nel centro massaggi dove viene assunta.
Il telefilm, composto da 1 stagione di 10 episodi già rinnovata per il 2013, debutta su FoxLife lunedì 15 ottobre, s'ispira ad una storia vera e trae spunto da un film TV che nel 2010 la stessa attrice ha girato assieme a Cybill Shepherd, indimenticabile partner di Bruce Willis nella serie TV investigativa Moonlighting, qui nel ruolo di Lynette, la mamma di Riley che lavora come parrucchiera nel salone della città.
La vocina della coscienza non la lascia dormire di notte e la tormenta con incubi ricorrenti in cui il marito le dice di vergognarsi di lei. Pian piano, però, comincia ad affievolirsi perché Riley, in prenda ad un revisionismo storico tipico di chi deve convivere con scelte di dubbia integrità, si vede come una salvatrice di anime confuse, a metà tra la psicologa e la crocerossina. In pratica pensa di curare il corpo (con qualche trattamento sexy) per ridare all'anima il giusto equilibrio: s'improvvisa consulente matrimoniale, avvocato del diavolo e persino cupido nell'eroica missione di rendere il mondo un posto pieno di amore e di pace. In questo cocktail di buonismo, infatti, naufragano gli ammiccamenti pruriginosi che i promo della serie tv avevano promesso al pubblico. Quella di Riley è una versione "soft" delle scelte che altre colleghe della finzione sono portate a compiere, dalla mamma-spacciatrice di Weeds alla vedova-escort di Nessuno mi può giudicare. Basti pensare alla scena in cui i clienti dei "massaggi regolari" sono anziani con la pelle grassa oppure oversize villosi, mentre quelli della "lista proibita" sembrano modelli di Abercrombie & Fitch con abbronzatura impeccabile e addominali scolpiti. Verrebbe da chiedersi perché dovrebbero pagare per ottenere prestazioni "sensuali" quando potrebbero semplicemente offrire un drink ad una bella ragazza in un bar per portarsela a letto quindici minuti dopo?
Il buon senso si arrende davanti ai misteri della fiction e accetta di buon grado queste premesse perché, bisogna ammetterlo, The Client List è uno di quei "guilty pleasure" che ci si concede mentre si stirano le camicie o quando si riordina l'armadio. Crea dipendenza e, una volta iniziato a seguirlo, non se ne può fare a meno, soprattutto se subentra il processo di identificazione con la figura della mamma single che cerca di sbarcare il lunario in un momento di crisi economica.
The Client List è un sorbetto al limone nel vostro menù telefilmico, idealmente perfetto da gustare in una pausa tra un drama alla Breaking Bad e una sit-com alla The Big Bang Theory.