The Apprentice Italia: Il business è azione, mica grafici

Dopo Masterchef e X-Factor un altro talent di successo approda su Cielo in versione italiana: The Apprentice - dal 18 settembre alle 21 - star l'imprenditore Flavio Briatore

Ci sono voluti anni di attesa ma arriva finalmente anche in Italia, dal 18 settembre alle 21 su Cielo, The Apprentice, il talent show americano condotto dall'imprenditore Donald Trump e dedicato al mondo del business. Sedici aspiranti manager di varia estrazione sociale e istruzione tra i 20 e i 35 anni affronteranno dieci sfide sul campo - contrattazione, vendita, organizzazione, strategia... - e il loro operato avrà un solo giudice: Flavio Briatore, che con un fatale "Sei fuori!" sfoltirà i candidati ogni settimana. L'imprenditore più famoso e brillante del Belpaese prenderà con sé il vincitore della prima edizione del talent, già registrata, destinato a prestare il suo talento in uno dei tanti settori in cui Briatore ha espanso i suoi affari. Alla conferenza stampa di presentazione dell'evento a Milano hanno partecipato, oltre al "boss", i due collaboratori del businessman e "tutor" dello show Patrizia Spinelli e Simone Avogadro, il managing director di Cielo Riccardo Chiattelli, l'amministratore delegato di Cielo Lorenzo Mieli, il General manager di Sky Terrestrial Channels Susan Wakefield e Nils Hartmann, responsabile delle produzioni originali di Sky. Tra il pubblico, Elisabetta Gregoraci, di bianco vestita, e il manager Lucio Presta.

Nils Hartmann ha spiegato il perché della scelta: "The Apprentice, la prima produzione in completa sinergia tra Cielo e Sky, è stato scelto perché è un format internazionale molto riconoscibile e adattabile, come Masterchef Italia e X Factor". Mieli ha aggiunto: "La vera sfida, come per Masterchef e X-Factor, è adattare il programma per il pubblico italiano. Abbiamo cercato di italianizzare il prodotto, non nel senso che abbiamo stravolto il format trasformandolo nel solito show nostrano di due ore in studio con gli ospiti e i numeri musicali, ma cercando di adattare lo stile anglosassone al nostro. E poi abbiamo coinvolto aziende italiane di tutto il territorio, tuttavia mantenendo Milano come sede principale di The Apprentice."
Lorenzo Mieli ha anche spiegato perché Briatore è sempre stato l'unico conduttore a cui hanno pensato quelli di Fremantle, che produce lo show in Italia: "The Apprentice decreta la scesa in campo ufficiale di Flavio Briatore. Briatore è sempre stato l'unica nostra opzione per quanto riguardava la conduzione di The Apprentice, perché è l'unico imprenditore italiano "all'americana". Il lavoro dei veri imprenditori è saper scegliere i collaboratori di cui circondarsi. Quello che farà il "Boss", come Donald Trump prima di lui, è quello che ha sempre fatto, utilizzare il suo fiuto per individuare il talento. A differenza di chi di posti di lavoro ne offriva un milione lui ne offre uno solo, in uno dei suoi business." Patrizia Spinelli, laureata in Lingue e Letterature Straniere, braccio destro di Briatore e direttore marketing e comunicazione di Billionaire Life ha chiarito il suo ruolo nello show: "Lavoro da vent'anni per Flavio, e in The Apprentice sarà una dei tutor delle due squadre, le seguirò giorno per giorno e riporterò le mie impressioni al boss, in pratica è quello che faccio già per lui ogni giorno."
L'imprenditore ha rivelato che è approdato allo show un po' grazie all'inganno: "Mi hanno incastrato, all'inizio mi avevano prospettato pochissimo lavoro, dovevo giusto fare un salto ogni tanto a dare un'occhiata, invece... Oggi sono contento di aver accettato, soprattutto perché non ho sopportato alcun tipo di interferenze da parte di Cielo o Sky, non mi hanno imposto un certo tipo di vincitore, magari più attraente per il pubblico, ho potuto basarmi solo sulla meritocrazia. Le ultime puntate sono state le più dure perché quelli rimasti erano tutti bravissimi, il meglio di ben 5000 candidati." Sui suoi candidati: "Quello che mi ha stupito di questi ragazzi è il loro ottimismo, rispetto al diffuso pessimismo diffuso in Italia, sono la prova che da noi c'è ancora gente che ha voglia di fare nonostante il mondo dell'imprenditoria sia paralizzato. L'Italia ha bisogno di procedere per meritocrazia. The Apprentice dimostra come, in barba ai politici italiani che hanno paralizzato il Paese e affossato il turismo dandolo in mano a ministri che non hanno mai viaggiato in vita loro e ostacolato i giovani in tutti i modi, ci sono ancora ragazzi disposti a lottare. Insomma, facciamoli lavorare questi ragazzi!".
Quale destino attende il vincitore? Briatore lo terrà con sé: "Se uno è bravo può fare qualsiasi cosa. So di saper individuare i migliori, basti pensare quante me ne dissero in Formula 1 quando proposi Michael Schumacher. Poi è diventato uno star. Lo stesso capita ancora oggi quando faccio i colloqui. Da trent'anni prendo i curriculum e li accantono, perché sulla carta i candidati sembrano tutti perfetti. È dall'intervista che mi faccio un'idea, capisco chi ha talento imprenditoriale. Con me vince sempre la meritocrazia, e così sarà in The Apprentice, dove ho sempre l'ultima parola. Ho sempre ragione io, anche quando ho torto."
Infine, le analogie tra Donald Trump - quello con i capelli da Rockabilly - e Flavio Briatore - quello con le babbucce di velluto - che nel promo di Cielo si licenziano a vicenda. "Analogie? - commenta Briatore - non ne abbiamo quasi nessuna. Dovevamo lavorare insieme, a un certo punto, poi io mi sono trasferito da New York a Londra verso i primi anni 90 per la collaborazione con Benetton. Tutta un'altra cosa rispetto all'Italia dove se non fai parte dei circolo degli eletti non potrai mai sfondare, non è possibile che se non sei nipote o figlio di qualcuno e stai sfondando devi essere guardato con sospetto perché sembra inevitabile che devi aver fatto qualcosa di orribile e losco per essere arrivato dove sei solo con le tue forze. In America Trump ha fatto sognare la gente per anni con il suo programma, poi a un certo punto è fallito, e si è rialzato. Negli Stati Uniti se cadi e ti rialzi la gente ti acclama, da noi se cadi una volta è finita".
Consiglio finale per i ragazzi italiani che non contano di partecipare a The Apprentice? I più intraprendenti... che vadano all'estero!