Se è vero che il protagonista di The App è un uomo alla ricerca di se stesso, sia dal punto di vista professionale che personale, è altrettanto vero che il film, su Netflix dal 26 dicembre, abbia un'anima femminile molto spiccata. Merito ovviamente della regista Elisa Fuksas, che l'ha intriso della sua visione e anima, ma anche di tre ottime attrici che hanno contribuito a rendere vivi i rispettivi personaggi. Abbiamo incontrato due di loro, Maya Sansa che interpreta la misteriosa Maria che diventa l'ossessione del protagonista Niccolò, e la giovane Jessica Cressy, già vista in Martin Eden e qui nei panni di Eva, la studentessa di psicologia che convince il proprio compagno di provare l'app del titolo, per aiutarla nel proprio studio su questo tipo di servizi.
La trappola di internet in The App
"Sono anni che scelgo i registi per lavorare" ci ha spiegato Maya Sansa nel raccontarci come ha scelto di prendere parte a The App, "ti rendi conto che ti affidi a una persona. Mi interessavano i lavori di Elisa dal punto di vista visivo e conoscendo il suo universo l'ho trovato invitante." Abbiamo ovviamente parlato del suo personaggio, sul quale non anticipiamo nulla per evitare spiacevoli spoiler: "è una donna, Maria, che ha una relazione di seduzione con un altro uomo che si spaccia per qualcuno di più maturo. L'ho visto come un qualcosa di moderno, che fa riflettere." Lo dice da appassionata di Black Mirror, della quale ha ritrovato qualcosa: "c'è questo ingrediente di denuncia sociale, della trappola dei social e di internet, ma rivolto al presente. È quello che sta succedendo adesso e ti fa chiedere quanto le persone sole possano perdersi in queste cose. Mette ansia, sei lì e ti chiedi come possa il protagonista non rendersi conto che attorno a lui c'è vita e lì, in quel mondo virtuale, c'è morte."
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Una trappola, ma ovviamente anche una possibilità. "Come per tutto," ha aggiunto "bisogna imparare a usare le cose. Quando non c'è insegnamento, quando non si è accompagnati, si incorre nei rischi più grandi" spiega parlando di quanto sia importante essere accanto ai propri figli per guidarli nelle scelte piuttosto che vietare. "Bisogna aiutare le persone a usare questi strumenti che ormai fanno parte di noi. Vivo a Parigi e mi aiutano a restare in contatto con gli affetti che sono distanti." Il discorso cade anche su Netflix e i servizi streaming: "c'è gente che non dorme più la notte ed è un problema, una dipendenza, ma dipende sempre dalla necessità di educare all'uso di questi nuovi servizi a disposizione di tutti." Servizi che offrono anche tante opportunità e lavoro, che permette agli artisti di poter trovare strade per proporre i propri progetti e trovare la via per produrli.
La video intervista a Maya Sansa
Jessica Cressy e la tecnologia
"Faccio grande fatica con i social" ha raccontato Jessica Cressy, "faccio parte della generazione che non è cresciuta con questo mondo e non riesco a capire come faccia la gente a esibirsi così facilmente senza farsi domande. Sono critica, ma allo stesso tempo ci provo perché devo farlo. Bisogna giocare e accettare il mondo in cui viviamo." Discorso non molto diverso per quanto riguarda le app di incontri: "mi sono incuriosita più volte, anche per vedere come cambiava da paese a paese. In Italia mi faceva paura, perché trovavo persone più strane e alla ricerca di una sola cosa" ma ce ne parla come di un qualcosa fatta soprattutto per noia, oltre che per curiosità, ma sempre perplessa riguardo quelli che scelgono, a cuor leggero, di incontrare qualcuno senza sapere chi possa essere, incuranti dei pericoli.
Per quanto riguarda il suo personaggio, la Cressy ne parla come della "semplicità", quella che non vede il pericolo della situazione, anche perché studiosa del mezzo e quindi distaccata. Ma è anche "quella innamorata e più grande del suo compagno", che di lui si fida in modo forse ingenuo ma sincero. Un approccio che lei ha anche nei confronti del cinema, nel quale sta muovendo i primi passi, essendo al secondo ruolo dopo quello di Martin Eden visto qualche mese fa.