Un cavallo e un lupo in conferenza stampa non mi erano mai capitati. Forse qualche attrice cagna, come direbbe il buon René Ferretti di Boris, ma quella è un'altra storia. Per la presentazione di Un passo del cielo 2, invece, sembra perfettamente in linea con l'atmosfera bucolica della fiction che torna su Rai Uno domenica 14 ottobre in prime time e per otto serate, ogni giovedì sera a partire dal 18.
Terence Hill arriva a Villa Borghese al trotto, indossa la divisa della guardia forestale Pietro per incontrare i giornalisti assieme al cast e ad una presenza "insolita", la lupa cecoslovacca che fa capolino spesso nelle puntate della serie TV targata LuxVide e RaiFiction e definita dalproduttore Luca Bernabei "la Formula Uno della tv", "capace di far sentire gli spettatori pronti ad un mondo migliore", come aggiunge la sorella Matilde. A raccontare i nuovi scenari della fiction accanto a loro ritroviamo Katia Ricciarelli (Assunta), nella finzione sorella di Francesco Salvi (Roccia), padre di Chiara (Claudia Gaffuri), sempre più innamorata di Giorgio (Gabriele Rossi). La coppia vacilla a causa della new entry Miriam (Alice Bellagamba), così come il ritorno di Tobias (Raniero Monaco di Lapio) fa scricchiolare la sintonia tra il commissario Vincenzo (Enrico Ianniello) e la veterinaria Silvia (Gaia Bermani Amaral).
Cosa ha pensato quando le è stata proposta l'idea di questa fiction? Terence Hill: Quando Luca Bernabei me ne ha parlato per la prima volta ho subito chiesto che Pietro andasse a cavallo e non in jeep, il che ovviamente ha comportato uno sforzo supplementare: il cavallo è esigente, non si mette in moto e va, come la macchina.
Si può parlare di un ritorno al passato in questo ruolo?Terence Hill: In effetti mi sono ritrovato nel mio western di una volta e ogni volta che mi ritrovavo a cavallo in questi posti splendidi (del Trentino Alto Adige, ndr.) mi spuntava sul viso un sorriso enorme. Abbiamo portato così anche lo spettatore ad amare e rispettare la natura anche senza dirlo.
Nessuno imprevisto durante le scene con gli animali?
Katia Ricciarelli: Io ho avuto qualche difficoltà a prendere per le orecchie un coniglio, mi faceva pena allora nel frattempo con l'altra mano lo sostenevo in modo che non si vedesse.
Claudia Gaffuri: Un'altra volta le galline sono andate in giro per il prato, inseguite dalla troupe che cercava invano di radunarle!
Luca Bernabei: Per non parlare del gufo che abbiamo liberato ed è finito nel lago. Abbiamo dovuto recuperarlo subito e asciugarlo con il phon per la scena...
È vero che la nuova stagione riserva molte scosse sentimentali?
Enrico Ianniello: Assolutamente sì... e io sperimento tutti i lati negativi dell'innamoramento!
Katia Ricciarelli: Io invece sono rimasta zitellona e con un fratello insopportabile in casa. Speravo che tornasse il fidanzato alpino da Casoria, ma niente, mi hanno lasciata da sola.
Gaia Bermani Amaral: Katia non ha avuto uomini, mentre io ne ho fin troppi e devo dribblare corteggiatori del passato e del presente. Vincenzo è un compagno tradizionalista mentre Silvia ha uno spirito moderno, vuole crescere professionalmente e cercare di bilanciare lavoro e amore.
Claudia Gaffuri: Nella seconda stagione Chiara e Giorgio si trovano ad affrontare i primi problemi di coppia che lei pensa siano dovuti alla cecità, ma invece è a causa di alcune intrusioni che generano momenti di crisi.
Gabriele Rossi: In effetti Giorgio vede aumentare le responsabilità e si sente attratto da Miriam, la nuova arrivata, interpretata da Alice Bellagamba.
Alice Bellagamba: Miriam è una tipa determinata e anche un po' sfacciata determinata a intromettersi nella loro storia. Al contrario dei nostri tre personaggi, nessuna tensione fuori dal set: dormivamo tutti nello stesso hotel e passavamo moltissimo tempo insieme, in questi posti da cartolina che aiutano la riflessione e regalano una serenità indescrivibile.
Enrico Ianniello: Nella nostra fiction il lavoro delle forze dell'ordine, di Pietro e del commissario in primis, non è un gioco di potere in cui si arricchiscono ai danni degli altri, ma un vero e proprio servizio.
Dov'è nato l'amore per la natura?
Terence Hill: Mio padre è stato pioniere d'alta montagna nelle Dolomiti, con la pelle di foca ai piedi e mi ha sempre raccontato le sue avventure e le bellezze delle zone di cui anch'io mi sono innamorato durante le riprese.
Enrico Ianniello: L'Alto Adige è uno dei forzieri delle bellezze d'Italia, si ha la sensazione di essere ricchi anche solo passeggiando.
Gabriele Rossi: Alcuni ambienti non si spiegano... da piccolo la montagna la identificavo con la campagna della nonna, mentre qui ho scoperto i suoi tratti onirici. Il vero valore aggiunto della serie però resta Terence Hill, a cui tutti ci siamo rivolti per avere consigli!
Claudia Gaffuri: Per me è una specie di zio che ti sa ascoltare, un uomo dalla grandissima umanità mentre Francesco Salvi sa essere protettivo come un papà, quando non ci facciamo gli scherzi sul set.
Enrico Ianniello: Per farvi capire il clima, vi dico solo che per Salvi ho composto un epitaffio per la sua tomba che dice: "Avvicinatevi, parla ancora!".