Tenebre e ossa, la recensione: un complesso universo fantasy nella serie Netflix dai romanzi di Leigh Bardugo

La recensione di Tenebre e ossa, la nuova serie Netflix tratta dai romanzi dell'amata autrice fantasy Leigh Bardugo.

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Tenebre e Ossa: Ben Barnes e Jessie Mei Li in una scena

Prima di cominciare la recensione di Tenebre e ossa, attesissima trasposizione dei romanzi di una delle autrici fantasy più apprezzate del momento, Leigh Bardugo, è necessario un veloce passo indietro sulla genesi del progetto. La serie, distribuita da Netflix e prodotta tra gli altri dalla stessa Bardugo, a differenza da quanto viene da supporre dal titolo non è un mero adattamento del primo romanzo della cosiddetta Trilogia Grisha (intitolato, appunto, Tenebre e ossa), ma ingloba nella sua trama anche i personaggi di un'altra (forse ancor più amata) serie della stessa autrice ambientata nel medesimo universo fantastico, la duologia di Sei di Corvi.

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Tenebre e Ossa: Jessie Mei Li insieme a Ben Barnes in una scena

La trama, pur seguendo le tappe fondamentali del primo romanzo del Grishaverse prende strade originali ed inaspettate per dare il giusto spazio ai nuovi personaggi. In questa sede cercheremo di astenerci il più possibile dal confronto tra questa serie e l'opera che l'ha ispirata, a nostro parere, comunque, la scelta di "mescolare" le due saghe (che pur condividendo alcuni personaggi sulla carta stampata non si intrecciavano così profondamente) è decisamente vincente per un prodotto seriale di questo tipo: l'ingresso in scena dei protagonisti di Sei di Corvi permette di stemperare il lato più spiccatamente Young Adult della storia (rendendone i cliché un po' meno evidenti) e dando vita ad uno sviluppo narrativo ancor più complesso, articolato e senza dubbio affascinante. Non è detto che questa scelta venga accolta al meglio dai fan più sfegatati, ma ha decisamente senso nell'ottica del nuovo media a cui le storie nate dalla penna della Bardugo vengono adattate.

Buio e luce

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Tenebre e Ossa: una scena della prima stagione della serie

La storia si apre a Ravka, una nazione soggetta a guerre continue che, in un periodo imprecisato del suo passato, è stata sconvolta da un evento cataclismatico: il suo territorio fu infatti letteralmente tagliato in due da un'enorme barriera di oscurità perpetua, la cosiddetta "Faglia", un mare di buio popolato da creature mostruose quasi impossibile da oltrepassare. A crearla è stato l'Eretico Nero, un potentissimo Grisha in grado di evocare una mortale oscurità. Ma chi sono i Grisha? Nell'universo in cui la storia è ambientata esistono individui dotati di particolari poteri, manipolatori della materia divisi in classi (c'è chi è capace di dare la vita o di toglierla, chi può governare gli elementi, i metalli e altri materiali...) che, a Ravka, militano nelle fila del Secondo Esercito, ma in gran parte degli Stati circostanti vengono perseguitati per la loro diversità.

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Tenebre e Ossa: Jessie Mei Li in una scena

La protagonista di Tenebre e ossa è Alina Starkov (Jessie Mei Li), una giovane orfana che fa parte, come cartografa, del Primo Esercito (quello composto da soldati normali) e che insieme al miglior amico d'infanzia Malyen Oretsev (Archie Renaux) è costretta per la prima volta ad attraversare la barriera di oscurità che divide Ravka dalla "nuova" Ravka Ovest. Durante la traversata, però, la nave su cui si trovano viene attaccata dai Volcra, gli esseri mostruosi che popolano il mare di tenebre. Quando la vita di Mal, per cui Alina prova un sentimento molto più profondo della semplice amicizia, viene messa in pericolo, la giovane dimostra di possedere un potere assolutamente inaspettato: saper evocare la luce del sole, in grado di polverizzare i Volcra e di spazzare via l'oscurità.

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Tenebre e Ossa: Danielle Galligan e Calahan Skogman

Alina viene presto identificata come l'Evocatrice del Sole, una figura a metà tra il mito e la religione, considerata l'unica in grado di distruggere la Faglia. A guidarla alla scoperta dei suoi nuovi poteri sarà l'Oscuro, un potentissimo Grisha che possiede gli stessi poteri dell'Eretico Nero e che è pronto a tutto per cancellare la Faglia da Ravka, cosa che potrebbe frenare le persecuzioni alla sua gente e migliorarne radicalmente lo status sociale. Le cose non saranno semplici, anche perché da Ketterdam una banda di criminali, i Corvi guidati da Kaz Brekker (Freddy Carter), si preparano ad attraversare l'oscurità per rapire Alina.

Un universo narrativo complesso

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Tenebre e Ossa: Jasmine Blackborow, Jessie Mei Li nel ruolo di Alina Starkov in una foto della serie

Come avrete potuto dedurre da questa breve panoramica di Tenebre e Ossa l'universo in cui la storia è ambientata è estremamente complesso. Questo, a nostro parere, è senza dubbio uno dei maggiori pregi della serie: saper dare vita ad un mondo stratificato e ricchissimo di dettagli, in cui individui capaci di utilizzare la magia (definita in questo caso "piccola scienza") non si trovano in cima alla piramide sociale - come spesso accade in storie di questo tipo - ma anzi vengono o perseguitati o sfruttati come soldati nel Secondo Esercito. Il mondo stesso in cui la narrazione prende il via è molto diversificato: Ravka - di cui notiamo l'evidente somiglianza con la Russia zarista - è in lotta con i nordici Fjerdan, un popolo di guerrieri che odia i Grisha, e gli Shu, di cui ci viene detto molto poco in questa prima stagione ma di cui intuiamo l'affinità con il nostro Antico Oriente. Ravka Ovest, poi, vorrebbe finalmente la completa indipendenza da Ravka, non dovendo così più sottostare alle leggi dei suoi governati.

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Tenebre e Ossa: un'immagine della serie Netflix

Alle discriminazioni nei confronti dei Grisha quindi, si vanno ad aggiungere quelle razziali, che in questo primo capitolo della storia vediamo rivolgere principalmente nei confronti di Alina (che è mezza shu) e Inej (Amita Suman), che ha origini suli, un popolo nomade da cui è stata rapita da bambina. A colpire fin da subito è come l'universo della serie ma anche il sistema magico dei Grisha, siano ben sviluppati e coerenti, differenziandosi per la loro particolarità dai prodotti fantasy a cui siamo abituati.

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Personaggi interessanti

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Tenebre e Ossa: una foto dell'attrice Sujaya Dasgupta

La ricchezza del mondo che ci viene mostrato nella serie si rispecchia anche nei personaggi che incontriamo durante le otto puntate che la compongono. Nel corso di Tenebre e ossa ci vengono presentati sia Grisha che persone non dotate di poteri magici, membri della nobiltà di Ravka e gente comune, guerrieri di Fjerda, suli come Inej e abitanti di Kerch come Kaz e Jesper (Kit Young). Come è logico immaginare non tutti vengono approfonditi allo stesso modo, da una parte perché si dà il giusto spazio e attenzione ai personaggi principali e dall'altra perché, attorno ad alcuni di loro, si mantiene il necessario alone di mistero in vista delle prossime stagioni (Kaz Brekker in primis).

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Tenebre e Ossa: Archie Renaux in uno scatto della serie

L'azione ruota principalmente intorno alla triade Alina/Oscuro/Mal (che approfondiremo a breve), ai Corvi di Kaz e all'insolita coppia formata dalla Grisha Nina Zenik (Danielle Galligan) e il fjerdan Matthias Helvar (Calahan Skogman). Seguendo questi gruppi di personaggi, che in certi casi tarderanno molto ad incontrarsi in altri non si incontreranno mai, la struttura della narrazione (che può ricordare alla lontana quella de Il trono di spade) risulta inizialmente piuttosto frammentaria ma con il tempo diventa sempre più coinvolgente, soprattutto con l'aumento progressivo di importanza dei personaggi del gruppo di Kaz Brekker (i siparietti con Jesper, poi, forniscono il necessario comic relief). La funzione di Alina, invece, è quella di introdurre e guidare lo spettatore nella storia, il suo personaggio è l'outsider nel mondo dei Grisha e noi scopriamo insieme a lei la nuova realtà di cui improvvisamente entra a far parte.

I cliché del genere Young Adult

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Tenebre e Ossa: un'immagine di Archie Renaux e Jessie Mei Li

L'impostazione Young Adult di questa storia risulta piuttosto evidente nelle porzioni dedicate ad Alina e al suo rapporto con Mal e l'Oscuro. I cliché tipici dei racconti di questo genere saltano all'occhio - in primis l'attrazione per il "cattivo", tenebroso e misterioso e l'onnipresente triangolo amoroso - ma vengono risolti e superati piuttosto in fretta dal procedere della narrazione, non apparendo mai uno snodo narrativo fondamentale per la risoluzione della trama (cosa che invece accade in molti prodotti pensati per il medesimo target). Il turbamento di Alina nei confronti dell'Oscuro, visto anche il contesto in cui è cresciuta e le esperienze di vita che l'hanno segnata, è comunque giustificabile e funzionale al procedere del racconto. Alcune svolte narrative, però, ribalteranno presto le carte in tavola definendo sempre di più l'Oscuro come un personaggio ambiguo e manipolatore, lontano dai desiderabili - e redenti - anti-eroi che spesso ritroviamo in questo tipo di storie.

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Tenebre e Ossa: una foto del protagonista Ben Barnes

Una storia adatta a un pubblico molto vasto

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Tenebre e Ossa: una foto di Kit Young e Freddy Carter

Tenebre e ossa, pur sembrando inizialmente una storia in cui, come dicevamo, i cliché del genere Young Adult non mancano, ad uno sguardo più attento è ricca di spunti di riflessione e tratta temi come la discriminazione (in tutte le sue forme), la scoperta di sé stessi e l'accettazione del proprio ruolo e destino da una punto di vista molto interessante. Detto questo, comunque, spesso si ha l'impressione che si avesse troppo da dire e da raccontare e poco tempo per farlo, alcune delle soluzioni date ai conflitti e certi snodi narrativi ci sono infatti parsi un po' affrettati. Un difetto che, ad ogni modo, non rovina l'esperienza di visione, che con il procedere degli episodi si fa progressivamente più coinvolgente. La serie tratta dai romanzi di Leigh Bardugo potrebbe, come dicevamo, far storcere il naso ai fan più sfegatati del materiale originale, a nostro parere però si tratta di un buon prodotto fantasy che arricchisce il catalogo Netflix e che può attrarre ed essere apprezzato da un pubblico decisamente vasto. Ora non ci resta che attendere l'uscita della seconda stagione.

Conclusioni

Concludendo questa recensione di Tenebre e ossa non possiamo che ribadire come la serie tratta dai romanzi di Leigh Bardugo sia una buon prodotto fantasy che arricchisce il catalogo Netflix. Certo, per il fatto che unisce le due saghe per cui l’autrice è famosa potrebbe far storcere il naso ai fan più puristi, ma è capace di portare su schermo un universo fantasy estremamente stratificato e particolareggiato, molto diverso da quello a cui altri prodotti simili ci hanno abituato.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.1/5

Perché ci piace

  • La storia particolare ed interessante: l’idea di mischiare le due saghe della Bardugo in un’unica serie tv funziona.
  • L’universo vasto e stratificato in cui la storia è ambientata.
  • I tanti personaggi, alcuni ben caratterizzati altri meno, che incontriamo un episodio dopo l’altro.
  • I temi come la discriminazione, l’accettazione e la scoperta di sé, che la serie tratta.

Cosa non va

  • Forse i fan più puristi dei romanzi potrebbero storcere il naso di fronte a certe scelte narrative.
  • I cliché del genere young adult, anche se stemperati da vari fattori, spesso fanno capolino.
  • Spesso si ha l'impressione che si avesse troppo da dire e poco tempo per farlo, alcune delle soluzioni date ai conflitti ci sono infatti parse un po' affrettate.