Sulle ali dell’avventura, la recensione: Volare, nel nome della Terra

La recensione di Sulle ali dell'avventura: Nicolas Vanier, il regista di Belle & Sebastien, firma un film per famiglie edificante e con un messaggio molto attuale sul rapporto tra l'uomo e la natura.

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Sulle ali dell'avventura: Jean-Paul Rouve con Louis Vazquez in una scena del film

Scrivere la recensione di Sulle ali dell'avventura, il nuovo film di Nicolas Vanier, in uscita in Italia il 9 gennaio, è piuttosto facile. Il nuovo film del regista di Belle & Sebastien è un film per famiglie, che parla del rapporto tra l'uomo e la natura, un film edificante, con un messaggio ben preciso - e più che mai attuale - sul nostro modo di relazionarci con la Terra e con chi, insieme a noi, la abita.

La storia di un ragazzino che vola con delle oche orfane dalla Camargue verso il Circolo Polare Artico è una di quelle in cui sai cosa vai a vedere, trovi precisamente quello, e non resti quasi mai deluso. Attenzione, però: Sulle ali dell'avventura è un film semplice, nella storia e nei personaggi, ma questo non implica che la sua realizzazzione non sia stata difficile e complessa. Vi basterà guardare la prima delle sequenze in volo per capire il grande lavoro è stato necessario.

La trama: L'uomo che sussurrava alle oche

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Sulle ali dell'avventura: Louis Vazquez in un momento del film

Christian (Jean-Paul Rouve), appassionato scienziato, studia le oche selvatiche. Ha in mente un progetto folle: salvare una specie in via d'estinzione facendone migrare alcuni esemplari verso il Circolo Polare Artico, dove potranno fare il proprio nido. Essendo le oche al centro del film rimaste orfane - Christian ne ha raccolto le uova e ha atteso che si schiudessero - non possono essere guidate nel lungo viaggio dai loro genitori. Dovrebbe essere lui a fargli da padre, una volta dato l'imprinting, e a condurle verso il luogo in cui nidificare. Ma il figlio Thomas (Louis Vazquez), dapprima annoiato e dedito solo ai videogiochi, si appassionerà talmente alle oche da guidarle lui stesso verso nord, creando così un caso mediatico.

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In volo con Birdman

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Sulle ali dell'avventura: una scena del film con Jean-Paul Rouve e Louis Vazquez

Nicolas Vanier viene dal documentario ma, anche grazie al successo di Belle & Sebastien, ci ha preso gusto a girare film di finzione, con attori e animali. Sulle ali dell'avventura è un film di finzione, ma solo fino a un certo punto: da una parte il film è liberamente ispirato a una storia vera, quella di Christian Moullec, soprannominato Birdman; dall'altra perché questa pellicola risulta un abile mix tra finzione e un documentario della miglior fattura. Le oche sono vere, si muovono secondo il loro istinto, non recitano. E il regista ha effettivamente, con una tecnica sopraffina, filmato gli uccelli in volo, accanto all'aeroplano leggero, riuscendo anche a cogliere i primi piani di Thomas sull'aereo, e fissando anche alcuni primi piani delle oche. Tutto questo è frutto di una maestria che, durante il film, non lascia indifferenti.

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Sulle ali dell'avventura: una scena del film con Louis Vazquez

Le sequenze in volo sono lunghe, spettacolari, mozzafiato, anche se a volte un po' reiterate. Ma sono il cuore del film ed emozionano. Abbiamo visto il film con degli spettatori giovanissimi, che ci hanno confessato di averlo apprezzato molto, decisamente di più che se fosse trattato di un documentario. Tutto ciò esula dalle sequenze di volo risulta però piuttosto stereotipato: dal giovane prima riottoso e poi appassionato e i genitori (la moglie di Christian ha il bel volto di Mélanie Doutey) che prima sono separati e poi si riavvicinano fino agli ostacoli di ordine pubblico e burocratici che si pongono tra la famiglia e il loro sogno.

Cinema per famiglie Made in France

Per i temi e la struttura narrativa, Sulle ali dell'avventura ci ha ricordato molto Mia e il leone bianco, un altro film francese per famiglie che raccontava il legame tra un ragazzino e degli animali. Un altro film molto piacevole - a patto, come qui, di sospendere l'incredulità e stare al gioco - e molto semplice nella struttura e nel messaggio, ma senza dubbio molto complesso da realizzare.

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Sulle ali dell'avventura: una scena del film

E qui va fatta una riflessione. Il cinema francese si conferma abilissimo nel produrre prodotti come questi: film per famiglie che non siano di animazione o fantasy, ma opere legate alla natura, prodotti edificanti e istruttivi, e capaci di suscitare empatia. E, attenzione, anche in grado di essere redditizi al botteghino: i materiali per la stampa ci parlano di oltre un milione di spettatori in Francia. Da noi, ma anche in altre parti d'Europa, prodotti simili non esistono. Non sarebbe il caso di farci un pensierino?

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Conclusioni

Nella recensione di Sulle ali dell'avventura vi abbiamo parlato di un film per famiglie, che parla del rapporto tra l’uomo e la natura, un film edificante, con un messaggio ben preciso sul nostro modo di relazionarci con la Terra e con chi, insieme a noi, la abita. Uno di quei film in cui sai cosa vai a vedere, trovi precisamente quello, e non resti quasi mai deluso.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
3.1/5

Perché ci piace

  • È un abile mix tra finzione e un documentario della miglior fattura.
  • Le sequenze in volo sono lunghe, spettacolari e mozzafiato.
  • Il cinema francese si conferma abilissimo nel realizzare film per famiglie, prodotti edificanti, istruttivi e capaci di suscitare empatia.

Cosa non va

  • Tutto ciò che esula dai momenti in volo risulta piuttosto stereotipato.
  • Le sequenze in volo sono un po’ reiterate, e potrebbero stancare uno spettatore più smaliziato.