Strange Darling, la recensione: il thriller che proprio non ti aspetti

Dal 13 febbraio arriva al cinema un film imprevedibile. Un thriller adrenalinico che lancia una vera e propria sfida allo spettatore.

I protagonisti in una scena di Strange Darling

Ci sono film che non ti aspetti, che ti fanno entrare in sala pensando di sapere, più o meno, cosa vedrai, cosa proverai e che invece si rivelano così sorprendenti da sovvertire ogni tua aspettativa, lasciandoti poi lì, incollato alla poltroncina, ma senza permetterti troppo di rilassarti. Strange Darling è uno di questi, una sorpresa continua e inaspettata che si fa notare fin dalle prime inquadrature. JT Mollner, sceneggiatore e regista, costruisce, infatti, un film per molti versi sconcertante: citazionista ma senza strafare, fa eco a thriller e horror che hanno fatto la storia ricercando atmosfere vintage per una narrazione al cardiopalma, resa ancora più immersiva e suggestiva dall'utilizzo per le riprese della pellicola 35 mm.

Willa Fitzgerald Strange Darling Scena
Willa Fitzgerald in una scena

Saremo molto sinceri: parlare di questo film non sarà per nulla impresa semplice, proprio in virtù della sua particolare struttura e della sua continua ricerca di stupire lo spettatore. Non è né facile da raccontare, né semplice da analizzare in poche parole, in quanto vorremmo anche evitare di raccontare qualsiasi snodo di trama o elemento che possa rovinarne la visione. Quindi cercheremo esclusivamente di metterne in luce le caratteristiche principali senza però perderci in quei tanti dettagli che lo rendono unico tra le ultime uscite cinematografiche.

Una trama prevedibile... o forse no

Kyle Gallner Strange Darling Sequenza
Una delle prime scene di Strange Darling

Una donna (che viene chiamata semplicemente The Lady) alla guida di un'auto sfreccia a folle velocità su una strada di campagna, è ferita, agitata e ben presto capiamo che sta tentando di seminare qualcuno che la insegue. L'uomo è armato, in palese stato di alterazione e vuole chiaramente ucciderla. Parte così Strange Darling con un inseguimento che sarà centrale per buona parte del film. L'inseguita, infatti, mostrerà grande tenacia nel cercare di sfuggire a chi la bracca, tra boschi, campi sterminati e una casa isolata tra la vegetazione. È la fuga il motore della pellicola, il punto di partenza dal quale mandare avanti e indietro la narrazione per raccontare una storia che, nel disclaimer che scorre prima che le immagini inizino a fluire, ci viene quasi spacciata per vera.

Willa Fitzgerald Strange Darling Immagine
Una scena del film

In realtà non si ha alcun riscontro certo di un simile caso nelle cronache reali, ma questo suggestivo incipit viene usato con astuzia per predisporre lo spettatore alla visione di quello che è a tutti gli effetti un thriller con una costruzione impeccabile. L'affermare che possa esserci un fondo di verità stimola efficacemente la curiosità di chi guarda, gettandolo fin da subito in una vicenda concitata e appassionante.

La narrazione non lineare

Willa Fitzgerald Strange Darling Foto
La protagonista durante la fuga

Il cuore di Strange Darling giace nella sua narrazione non lineare che, per forza di cose, ci rimanda vibes di Tarantiniana memoria, sia per quanto riguarda la struttura narrativa che per l'eccellente fotografia di Giovanni Ribisi, qui nel suo alquanto clamoroso esordio come DOP. Andando poi avanti e indietro nel tempo la sceneggiatura fornisce elementi della storia poco alla volta: mentre guardiamo il film questo ci porterà a formulare diverse ipotesi sulle vicende, ipotesi che mutano e si modificano man mano che acquisiamo informazioni e assumiamo nuovi punti di vista.

Kyle Gallner Strange Darling Immagine
Kyle Gallner nel film

Nel realizzare questo il lungometraggio gioca in modo intelligente anche con una serie di tematiche piuttosto spinose, qui raccontate con sorprendente efficacia. Possono i retaggi culturali e sociali influire sulla nostra capacità di percezione del pericolo? Ma sopratutto, in che misura questo avviene? Ed è proprio quando la violenza prende il sopravvento che questo titolo ci sbeffeggia ancora una volta con una final girl, interpretata da una bravissima Willa Fitzgerald, il cui unico compito sembra quello di illuderci attraverso una buona dose di stereotipi.

Una sfida allo spettatore

Willa Fitzgerald Strange Darling Primo Piano
La protagonista spaventata in una scena

Con Strange Darling, infatti, Mollner si diverte prima di tutto a giocare con lo spettatore, lo sfida, lo inganna e lo porta esattamente sul percorso che lui ha stabilito, senza ammettere deviazioni. La colonna sonora con i suoi brani dissonanti, l'impeccabile composizione delle immagini e le ottime interpretazioni del cast fanno il resto, rendendo questo lavoro quel piccolo gioiellino che è, e che in America è già uscito da un bel po', facendo molto discutere e riscuotendo pareri positivi. Quello che ci sentiamo di dirvi è quindi di dargli una possibilità, accogliendo la sfida che comporta la visione e traendo le vostre conclusioni direttamente da uno dei tanti livelli di lettura possibili.

Conclusioni

Strange Darling è un film sorprendente e inaspettato. Lo sceneggiatore e regista JT Mollner si diverte a giocare con lo spettatore reinterpretando la figura della final girl e disseminando la pellicola di rimandi e citazioni a titoli che hanno fatto la storia del thriller e dell'horror. Ottimo l'esordio come direttore della fotografia di Giovanni Ribisi.

Movieplayer.it
4.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • L'interpretazione di Willa Fitzgerald.
  • La storia raccontata in modo non lineare.
  • La composizione delle immagini e la fotografia.

Cosa non va

  • Potrebbe scontentare chi ama narrazioni più lineari.