Steve, recensione: Cillian Murphy si prende la scena (da vero professore)

Tim Mielants porta su Netflix il romanzo di Max Porter, puntando sulla veridicità e sul ritmo rarefatto. Quasi una negazione all'odierna velocità narrativa. Con uno sguardo rispettoso verso l'arduo lavoro degli insegnanti.

Cillian Murphy in Steve

Di insegnati il cinema n'è pieno. Da Robin Williams ne L'attimo fuggente a Ryan Gosling in Half Neslon, fino a Michelle Pfeiffer in Pensieri pericolosi. Ora, cogliendo l'ispirazione dal romanzo Shy di Max Porter, il regista belga Tim Mielants porta sullo schermo un altro insegnate nel lungometraggio Steve, dramma presentato a Toronto e arrivato in streaming su Netflix. Novanta minuti asciutti, e retti quasi totalmente dal protagonista, Cillian Murphy, che ritrova il regista dopo Piccole cose come queste (ingiustamente passato inosservato in Italia).

Steve Cillian Murphy
Steve: Cillian Murphy in un frame del film

Non c'è dubbio che il film, scritto dallo stesso Porter, cerchi costantemente una certa autenticità, a costo di sembrare fermo su se stesso e sulla propria rappresentazione. Quasi fosse bloccato in una dimensione in cui il contesto finisce per giocare un ruolo fondamentale, alterando una tensione emotiva pronta ad esplodere.

Steve: in classe con Cillian Murphy. La trama

Il profilo di Steve, che dà il titolo al film, è di quelli che più cinematografici non si potrebbe. Porta con sé il fatidico ghost; quel fantasma legato ad un trauma non superato ma addomesticato seguendo la logica dell'auto-distruzione. Va da sé, l'efficacia narrativa è notevole. Cortocircuito interessante, perché Steve è tra gli insegnati di una struttura pubblica che ospita ragazzi estremamente problematici. Una sorta di riformatorio.

Steve Cillian Murphy Jay Lycurgo
Steve: Cillian Murphy e Jay Lycurgo in un'immagine

Siamo a metà degli anni '90, non ci sono i social e, quindi, il confronto diretto è il primo passo per un'educazione che passi attraverso l'umanità. Accompagniamo Steve lungo un'intera giornata di lavoro, proteggendo l'integrità della scuola dall'imminente chiusura, mentre si occupa dei ragazzi ospiti della struttura. In particolar modo, segue Shy (Jay Lycurgo), ragazzo fragile dal passato problematico che, a differenza del film, era il protagonista e il punto d'osservazione del romanzo.

Steve, in classe con Cillian Murphy: "Gli insegnati sono i custodi delle generazioni future" Steve, in classe con Cillian Murphy: 'Gli insegnati sono i custodi delle generazioni future'

Cillian Murphy: quando il protagonista fa la differenza

Come si dice, quando è l'attore protagonista a fare la differenza. È chiaro quanto il peso specifico di Steve si sposti sulla presenza scenica di Cillian Murphy. L'attore premio Oscar è riuscito a costruire un personaggio di forte impatto e di forte umanità (o per meglio dire, di forte empatia), traducendo al meglio la responsabilità gigantesca di una ruolo sociale nevraglico ma costantemente minacciato (come vediamo nel film). Un ruolo che, forse, era per Murphy scritto nel destino, avendo alle spalle una famiglia di insegnanti. Come detto, dall'altra parte è la cornice a prendersi la scena: un cosmo dolente e arrabbiato, in cui il ritmo sembra rarefatto, eppure mosso dalle parole, dalle azioni e dalle reazioni dei ragazzi, per uno spaccato di cinéma vérité che sfocia nella presa di posizione sociale e culturale.

A metà tra cinema e teatro

Steve Steve Cillian Murphy Tracey Ullman Scena
Steve: Cillian Murphy, Tracey Ullman in una scena

Steve di Tim Mielants è quasi cinema d'altri tempi per come porta avanti il ritmo, puntando sulle parole e sugli sguardi come raccordo scenico e, di conseguenza, come raccordo poetico. Una negazione diretta alla velocità dell'algoritmo, insomma. Va da sé che l'andamento della tensione drammatica, sopratutto nella parte centrale, è solo suggerita e teorizzata, ribaltando di fatto il paradigma del più classico film sugli insegnati (un genere a sé, considerando il corposo filone) per ammiccare alla rappresentazione teatrale, limiti compresi. Solo nel finale, senza dubbio riuscito e commovente, Steve si porta davvero a compimento, ri-avvicinandosi a quella catarsi non troppo lontana da quel "capitano, mio capitano" di cinematografica memoria.

Conclusioni

Steve di Tim Mielants si unisce al filone - notevole - dei film con protagonisti dei professori. In questo caso, l'insegnante è interpretato da Cillian Murphy, ovviamente una garanzia. Costruito come fosse cinema d'altri tempi, negando le formule algoritmiche (nonostante l'uscita su Netflix!), il film si concentra su una veridicità narrativa di grande impatto, nonostante soffra di una parte centrale eccessivamente bloccata, e un filo ridondante.

Movieplayer.it
3.0/5
Voto medio
N/D

Perché ci piace

  • Cillian Murphy è una garanzia.
  • Il finale.
  • La cura formale, quasi da cinema d'altri tempi.

Cosa non va

  • La parte centrale sembra bloccata.