Il nostro cammino con Stellar Blade è iniziato con un salto indietro nel tempo, al 2017, al tempo in cui ci siamo immersi nella malinconica poesia di Nier: Automata arrivando in lacrime al finale, per poi giocare ancora e versare altre lacrime, e ancora e ancora. È stata una sensazione sottile ma presente, quando abbiamo iniziato a muoverci nei panni della protagonista della nuova esclusiva PS5, anche se il titolo prodotto da Shift Up è molto diverso da quello firmato da Yoko Taro, perché il mood generale, l'atmosfera del mondo di gioco e qualche altro dettaglio hanno fatto risuonare quelle medesime corde. Ed è ovviamente stato un primo approccio positivo al gioco, che ha destato la curiosità verso un titolo che prima di poterlo giocare ci aveva lasciati perplessi per l'insistenza sulla figura della protagonista, quasi a voler nascondere mancanze presenti in altro. Perplessità che si sono volatizzate una volta entrati nel mondo futuristico e post-apocalittico di Stellar Blade, perché il titolo in uscita il 26 aprile si è rivelato un buon action-rpg in grado di assicurare divertimento e sfida ai suoi giocatori.
Riconquistare la Terra
La Terra è stata invasa, la razza umana decimata e il futuro della nostra specie è in bilico. Il suo destino è nelle mani di Eve, e ovviamente del giocatore, un membro della 7ª Airborn Squad che arriva sui resti desolati del nostro pianeta per affrontare i pericolosi nemici che l'hanno invasa, i Naytiba, e reclamare il possesso di quella che era stata la nostra casa. Una missione da affrontare da sola, anche se col supporto di altre figure che possono integrare e coadiuvare le sue abilità nel combattimento, e che si rivelerà più complessa e soprattutto diversa da quanto avrebbe potuto immaginare in prima battuta. Un viaggio di scoperta, oltre che di lotta, tra le rovina della nostra civiltà in un contesto post-apocalittico che trasmette una propria anima personale e vissuta.
Una protagonista ben caratterizzata
È centrale nell'economia del gioco la figura di Eve. Così come lo è stata nella fase promozionale del gioco, nel porre su di lei l'attenzione, in modo anche troppo morboso. Si è giocato sull'aspetto, sulle forme, sulla sua presenza, dando la sensazione che potesse non esserci molto altro su cui concentrarsi, che l'attenzione su di lei servisse a nascondere magagne. Un peccato, perché Stellar Blade non ne aveva bisogno e avrebbe potuto gestire con più raffinatezza la centralità della sua protagonista femminile (un po' come faceva Nier: Automata con la sua 2B, per tornare sul titolo a cui abbiamo accennato in apertura). Al di là del look e del giocare con esso, tramite accessori, tagli di capelli e altre feature presenti nel gioco, Eve è anche un bel personaggio, ben caratterizzato e costruito anche nell'economia dell'avventura che deve affrontare e delle scoperte che compiamo assieme a lei.
Persi in un mondo desolato
Un peccato perché distoglie l'attenzione dal un titolo che funziona da più punti di vista e ci fa muovere in un mondo suggestivo, poetico nei suoi orrori e nelle sue derive desolanti. Al netto di una varietà di ambientazioni limitate, i background che fanno da sfondo al nostro percorso e gli scontri che ci troviamo ad affrontare vivono di una cifra stilistica funzionale e funzionante. Xion in particolare è una città che ci abbraccia con la sua romantica devastazione, sottolineata da musiche e canzoni che, anche loro, richiamano il lavoro che avevamo amato in Nier: Automata. Ci muoviamo quindi in un mondo popolato di figure dal character design curato, personalità spiccate che emergono dalla massa con le loro storio e le missioni secondarie da seguire, completare e vivere.
Una sfida equilibrata
Missioni che rappresentano una sfida ben bilanciata, che sfrutta le potenzialità del combat system e della progressione delle abilità della protagonista, che il giocatore può gestire e personalizzare spendendo i punti acquisiti con l'esperienza per potenziare le abilità che meglio si sposano con il proprio stile di combattimento. È soprattutto un'anima action preponderante ma integrata con intelligenza all'interno della componente narrativa del gioco, che va a completarla e renderla dinamica senza prendere il sopravvento.
Il risultato è un gioco che funziona, che appassiona e impegna al punto giusto, descrivendo un mondo che è interessante da esplorare per affrontare un campionario di mostri che lo colora di personalità e gusto. Una sorpresa positiva, per quanto ci riguarda, oltre le nostre aspettative.
Conclusioni
Ci ha stupiti in positivo Stellar Blade. Ci siamo immersi nel suo pianeta Terra devastato e da riconquistare muovendoci tra ambientazioni desolate e nemici da affrontare sfruttando un Combat System dinamico e ben calibrato. Il gioco si Shift Up tratteggia la sua storia con le giuste atmosfere, accompagnandoci in questo viaggio e approfondendo il suo mondo senza risultare un banale filo conduttore per la parte action, ma una bella storia da cui lasciarsi coinvolgere. Non fermatevi all’apparenza della protagonista Eve, perché attorno a lei il team coreano ha costruito un gioco che vale la pena di essere giocato e vissuto.
Perché ci piace
- Il mondo di gioco, forse non originalissimo ma ben definito.
- Il comparto tecnico, che enfatizza la componente spettacolare del gioco.
- Il Combat System, che assicura varietà e sfida.
- La protagonista, ben caratterizzata e definita…
Cosa non va
- … ma attenzione a non considerarla l’unico motivo di interesse del titolo.
- Non c’è tantissima varietà di ambientazioni e location in cui muoversi.